Italia: Luciano Spalletti tra le prove d’orchestra e la "scommessa" Fagioli. Il punto di Roberto Beccantini
Pubblicato 07/06/2024 alle 21:50 GMT+2
EURO 2024 - La fase finale dell’Europeo incombe, l’Italia debutterà sabato 15 giugno, a Dortmund, contro l’Albania, mina vagante di un girone che comprende anche Croazia e Spagna. Non un gruppo comodo, per carità, ma agli ottavi accedono le prime due e le quattro migliori terze.
Spalletti: "Fagioli alternativa a Jorginho? Chi ha qualità è sempre complementare"
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Le prove d’orchestra, soprattutto a ridosso dei concerti, non sono mai indicative sino in fondo. Per questo, lo 0-0 di Bologna non può e non deve allarmare. In casi del genere, ci si aggrappa ai carichi di lavoro che hanno zavorrato le gambe: e magari è anche vero. La fiducia di - e su - Luciano Spalletti è sterminata. Ormai, gli sbarchi degli allenatori vengono vissuti alla stregua di epifanie marziane: ultimo esempio, Antonio Conte a Napoli.
La fase finale dell’Europeo incombe, l’Italia debutterà sabato 15 giugno, a Dortmund, contro l’Albania, mina vagante di un girone che comprende anche Croazia e Spagna. Non un gruppo comodo, per carità, ma agli ottavi accedono le prime due e le quattro migliori terze. Nella tournée americana, il tecnico aveva sperimentato la difesa a tre. Martedì sera, ha riproposto la canonica linea a quattro. Se mai, è curiosa la sequenza dei moduli: nelle prime sei uscite, 4-3-3. Poi, la giostra: 3-1-4-2 con il Venezuela; 3-4-2-1 con l’Ecuador; 4-2-3-1 con la Turchia di Vincenzino Montella.
Lavori in corso, ovunque e comunque. Strada facendo abbiamo perso - per infortuni assortiti - Domenico Berardi, Destiny Udogie, Nicolò Zaniolo, Francesco Acerbi e Giorgio Scalvini; più Sandro Tonali per ludopatia. Il deserto di fuoriclasse è un limite, non un’onta. Tra e oltre i tagli che hanno ridotto il listone a 26 - Ivan Provedel, Samuele Ricci, Riccardo Orsolini - non troverete omissioni sconvolgenti. Non che le bollicine stagionali di Matteo Politano andassero collocate sullo stesso piano del rendimento bigio di Ciro Immobile e Manuel Locatelli, ma siamo nella norma.
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Fagioli durante Italia-Turchia - Amichevoli 2024
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Se mai, hanno sorpreso il ripescaggio e la conferma di Nicolò Fagioli. Per Spalletti, l’unica credibile alternativa a Jorginho, ribadita dalla staffetta del Dall’Ara. Una bella «scommessa», tanto per restare in tema e toglierci il pensiero di una battuta di largo spaccio. Senza essere il Paolo Rossi del Mundial iberico, la parabola del centrocampista juventino ne ricorda le traversie (da due anni di squalifica a sette mesi) e il rientro in extremis (Pablito, nelle ultime tre giornate del campionato 1981-’82; Fagioli, nelle ultime due dell’edizione appena conclusa). Punto e a capo.
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Fagioli: "Sono rinato 7 mesi fa: ho capito l'importanza di ciò che mi è successo"
Video credit: Eurosport
Alle ore 20,45 di domenica, a Empoli, secondo test con la Bosnia Erzegovina. Gianluca Scamacca dovrebbe avvicendare Mateo Retegui. Il nodo del centravanti non è periferico. Scamacca, la ciliegiona sulla torta gasperiniana, o l’italo-argentino, plasmato nel Genoa da un «vero nove» quale (fu) Alberto Gilardino. A naso darei in vantaggio l’atalantino. C’è poi il caso Chiesa, alla ricerca dello smalto perduto: e non sempre per miopia del «Minestraro» labronico. In mezzo, Nicolò Barella, risparmiato per acciacchi muscolari: la mezzala che dovrà garantirci il cambio di passo.
A Spalletti piace il calcio imprevedibile, quello che Eugenio Fascetti chiamava «casino organizzato». Ha varato slogan che rammentano il «credere, obbedire, pressare» di Helenio Herrera all’epoca della Grande Inter. Le umilianti bocciature a Russia 2018 e a Qatar 2022 hanno spedito in cantina l’album delle foto di Wembley 2021, perché sì, i campioni d’Europa (in carica o uscenti, fate voi) siamo proprio noi. D’accordo, l’impresa di Roberto Mancini rasentò il miracolo, e il destino di rado suona due volte come «certi» postini, ma riprovarci non costa nulla.
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Tutte le maglie delle 24 Nazionali che giocheranno Euro 2024
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Sei finaliste e due Coppe in tre anni (la Conference della Roma di José Mourinho, l’Europa League della Dea) significano che il calcio del nostro campionato è vivo. Tocca all’Italia dei «senzastranieri». E’ una Nazionale che, nel rispetto della nazione e dei suoi tic, decolla con il favore delle tenebre, nel senso che i catastrofisti ne circondano, allupati, il corteo. Per adesso, nessun colpo di clacson. Salvo qualche vaffa, negli ingorghi del web, alle «precedenze» del ct. «Padre» tempo non ha fretta.
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Per commentare o fare domande potete inviare una mail a roberto.beccantini@fastwebnet.it o visitare il blog di Roberto Beccantini http://www.beckisback.it.
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Spalletti: "Sinner è toppissimo, vorremmo tutti abbracciarlo"
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