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San Marino, in campo a 55 anni: la storia di Pier Marino Della Valle, bandiera del Faetano

Stefano Fonsato

Aggiornato 15/11/2018 alle 11:17 GMT+1

Nell'ultimo impegno della società del piccolo castello arroccato sul monte Titano, il laterale dei gialloblu classe 1963 è entrato in campo al 61' al posto di un compagno di squadra 19enne. Veste la stessa maglia dal 1970, mai un tradimento verso il club di cui è anche vicepresidente: "Qui siamo dilettanti, è vero, ma la longevità nel calcio sta nell'avere sempre stimoli e non fermarsi mai".

Pier Marino Della Valle (Faetano, San Marino, al centro), il giocatore più anziano d'Europa

Credit Foto Eurosport

A 55 anni suonati è probabilmente uno dei calciatori più anziani del mondo. Certamente lo è in Europa, nei campionati di massima divisione. Farà il portiere? Il libero? Lo stopper? Agirà in una posizione del campo in cui controllare i propri compagni e poter così risparmiarsi nella corsa? Macchè. Pier Marino Della Valle, nato il 10 luglio 1963, è un esterno ambidestro e nell'ultimo incontro del campionato di calcio sammarinese, ha dato una mano ai suoi compagni e a mister Alessandro Fabbri (ben 15 anni più giovane), subentrando al minuto 61 a Mirko Bartolucci, che invece lo scorso 15 ottobre, di anni, ne ha compiuti appena 19. Pier Marino - per tutti semplicemente Marino - del Faetano è la bandiera, tanto da rivestire anche la carica di vicepresidente. Il Faetano è come se fosse lui, che ha praticamente la stessa età del club, fondato nel 1962.
Mai un tradimento, mai un passaggio in un'altra squadra: Della Valle difende ininterrottamente i colori gialloblu da 48 anni, da quasi mezzo secolo, da quando - all'età di 7 anni - ha indossato per la prima volta gli scarpini chiodati. Qui ha vinto tutto ciò che la società ha vinto: 3 campionati (1985-1986, 1990-1991, 1998-1999), 3 Coppe Titano (1992-1993, 1993-1994, 1997-1998) e un Torneo Federale nel 1994.

Highlander della fascia

Marino si è immolato ancora una volta, scendendo in campo in una situazione di necessità. E racconta quel momento:
Il match, originariamente in programma sabato 3 novembre ad Acquaviva, era stato sospeso per nebbia al 29' e si è deciso di recuperarlo il giorno dopo, alle 15 di domenica. Nonostante ciò, ci siamo ritrovati con la squadra dimezzata perché tanti miei compagni lavoravano e non potevano prendere ferie. Inoltre, dovevamo fare i conti con un'altra regola, da poco entrata in vigore nel nostro campionato: in ogni partita devono essere in campo, dal 1' al 90', almeno due giocatori di nazionalità sammarinesi. Così, mi sono sacrificato. Ovviamente l'ho fatto molto volentieri.

Tra calcio e motori

Il racconto avviene direttamente dal salone di automobili di Pier Marino, il cui mestiere di venditore va di pari passo al suo carattere affabile e gioviale. D'altronde, in questa parte dello Stivale - Monte Titano compreso - tutto gira attorno ai motori, anche il campionato di calcio, che in questo ultimo anno ha visto una riforma sostanziale: dopo una fase preliminare con due raggruppamenti a sorteggio, il campionato si dividerà nuovamente in due gironi: la "Q1" e la "Q2", una dicitura che richiama le 'qualifiche' in Formula 1, MotoGP o altri popolari campionati delle due e quattro ruote. Nel primo girone si sono qualificate le prime 4 classificate dei due raggruppamenti preliminari. Nel secondo, tutte le altre. Alla fine, le prime 6 compagini della Q1 e le prime 2 della Q2 si affronteranno nei playoff scudetto. Il Faetano, al termine di un avvio di campionato complicato, se la vedrà nella 'Q2'.
Non siamo riusciti a fare punti, abbiamo perso di misura le prime partite contro le squadre più forti del girone, poi la squadra si è un tantinello demoralizzata e, alla fine, nel calcio il fattore mentale conta molto. Tuttavia non demordiamo: sono convinto che potremo dire la nostra nella seconda fase del torneo.
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Faetano 2018-2019 (San Marino)

Credit Foto Eurosport

"I giovani calciatori sammarinesi? Devono avere più fame e più grinta"

Siamo nella settimana dedicata alle nazionali: Pier Marino ne ha viste tante...
Con la Nations League si spera di crescere, grazie a confronti maggiormente più equilibrati. Certo, il sorteggio non ci ha sorriso. Bielorussia, Moldavia e Lussemburgo come avversarie: diciamo che avrebbe potuto andarci meglio. Come fare a migliorare? Difficile, il nostro campionato è una via di mezzo tra la Promozione e la Prima categoria italiane, quindi... Però si può puntare maggiormente sui giovani di 15-16 anni: ogni tanto qualche talento spunta fuori ma poi si perde perché si tende ad accontentarsi. A San Marino, fondamentalmente, si vive abbastanza bene e manca quella fame, quella voglia di arrivare che aveva gente come Massimo Bonini e Marco Macina. Certo, in uno stato da 30mila abitanti complessivi, calciatori di quel calibro ne nascono pochi.
Parola di chi, a 55 anni, di stimoli calcistici continua a tirarne fuori a iosa ed è un esempio per il resto della squadra. Che vanta anche un tifoso dalla Svezia, Daniel Eklund, il quale a inizio ottobre si è presentato al castello di Faetano per fare visita al club.

Pilastro gialloblu: un cuore di quercia

Un club che entra in simbiosi con la piccola comunità, che conta appena 1179 abitanti. Faetano significa "faggio" e un albero che calcia un pallone è il simbolo della società gialloblu. Per quanto, in realtà, sia una quercia. Quella che - come si dice da queste parti - "per abbracciarla tutta ci vogliono almeno quattro persone".
Faetano è in fibrillazione per il prossimo Giro d'Italia: il piccolo castello sammarinese, infatti, sarà uno dei punti di rilevazione nella tappa cronometrica Riccione-San Marino. Un evento che, certamente, Pier Marino non mancherà di seguire:
Figurarsi, io sono addirittura nato, in casa, a Faetano. Sorrido e mi emoziono se penso di essere il giocatore più 'anziano' d'Europa o, forse, addirittura del mondo. Il segreto è non fermarsi mai, allenarsi con regolarità: alla visita medico-sportiva, il dottore mi dice sempre che il mio cuore dovrebbe essere fotografato e stampato sui libri di scienze da quanto funziona bene.
Ma al cuore, spesso, non si comanda:
L'emozione più grande? Scendere in campo con mio figlio Pier Giuseppe, nell'ultima partita della scorsa stagione. Doveva essere la mia partita di addio. E invece....
Pier Marino è ancora qua, eh già.
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