Eurosport
Guerra Ucraina, campionato sospeso. De Zerbi e staff bloccati in hotel: "Noi svegliati dai bombardamenti"
Di
Pubblicato 24/02/2022 alle 10:17 GMT+1
GUERRA UCRAINA - L'ex allenatore del Sassuolo, rientrato da poco col suo Shakhtar dal ritiro in Turchia, si trova al momento chiuso in un hotel di Kiev con staff e giocatori. Notizia confermata sui social dall'attaccante Junior Moraes che ha spiegato che "la situazione è grave". Il tecnico: "L'ambasciata italiana ci ha esortato a partire, ma non potevo voltare le spalle al club"
Roberto De Zerbi
Credit Foto Getty Images
Sono ore drammatiche in Ucraina: dopo l'annuncio dell'invasione da parte di Vladimir Putin, i bombardamenti russi in diverse città del Paese hanno causato le prime vittime e gran parte della popolazione si sta muovendo verso il confine polacco. L'inizio della guerra ha avuto ripercussioni in tutti i settori a causa dell’imposizione della legge marziale da parte del presidente Zelensky. Ovviamente il mondo dello sport si ferma. Come era lecito attendersi la Premier League ucraina, che sarebbe dovuta riprendere venerdì 25 febbraio, è stata sospesa a data da destinarsi. Lo ha annunciato la Federcalcio locale in mattinata con un breve comunicato.
De Zerbi e staff bloccati in hotel
Come riferito dal direttore di Sportitalia, Michele Criscitiello, l’ex allenatore del Sassuolo, rientrato da poco con lo Shakhtar Donetsk dal ritiro in Turchia, si trova al momento chiuso in un hotel di Kiev con gran parte dei calciatori. Intorno alle 5 del mattino lo staff, composto da Roberto De Zerbi e altri 7 collaboratori italiani (il vice allenatore Davide Possanzini, l’allenatore dei portieri Giorgio Bianchi, i preparatori Vincenzo Teresa, Agostino Tibaudi e Marcattilio Marcattili e gli assistenti Michele Cavalli e Paolo Bianco), ha sentito due forti esplosioni nella zona circostante. Notizia confermata da una story di Junior Moraes, brasiliano dello Shakhtar naturalizzato ucraino, che ha spiegato su Instagram che "la situazione è grave". L'aeroporto della capitale al momento è chiuso ed è impossibile rientrare in Italia. Scartata l'idea di partire in macchina verso la Polonia, temendo di rimanere bloccati nel flusso di auto. Ecco le parole di De Zerbi a Italpress:
"Me ne sto in camera, è una brutta giornata. Ho aspettato a lungo che la federazione sospendesse il campionato, fin da quando è successo quel che é successo col Donbass…però non mi sono mosso, perché io sono qui per fare sport e non potevo girare le spalle al campionato, ai tifosi che ci seguono… Ho tredici ragazzi brasiliani, il mio staff…Potevamo tornare a casa almeno fino a quando ci fosse stata sicurezza, no, abbiamo aspettato. Stanotte ci hanno svegliato le esplosioni. Stamattina hanno sospeso il campionato e dalle finestre dell’hotel Opera abbiamo visto file di auto che si muovevano, credo stiano andando in Polonia. L’Ambasciata italiana ci aveva sollecitato di andarcene ma non potevo, ripeto, io uomo di sport, girare le spalle al club, al calcio e andarmene così. E alla fine hanno chiuso lo spazio aereo e si sta qui: non credo almeno per ora che siamo a rischio, sono venuto qui per fare sport, davvero, e mi armo di pazienza. Non sono venuto per soldi, me ne offrivano di più in Italia, ma per fare esperienza… E ora aspetto. È un’esperienza – triste – anche questa. Penso al grande Maradona che quando ce n’era bisogno diceva quel che pensava ai padroni del calcio".
L'ex tecnico del Sassuolo ha parlato anche ai microfoni di Sky Sport:
"L'ambasciata è stata correttissima e tempestiva. Tutt'ora il console ci sta dando grande sostegno e vicinanza. Non era nostra intenzione fare gli eroi. Siamo qui per fare il nostro lavoro, il calcio. Ci sono giocatori che hanno già vissuto il 2014, andando via dal Donbass, ma fino a quando il campionato non veniva sospeso non ci sembrava giusto nei confronti di calciatori e club e giocatori brasiliani che sono rimasti, andare via e abbiamo fatto questa scelta. Che rifarei, ma la situazione è cambiata. Non serve più che stiamo qua perché il calcio è sospeso e stiamo cercando il modo per rientrare a casa".
Secondo quanto riporta l'agenzia Agi, il gruppo ha seguito il consiglio dell'ambasciata italiana di fare scorte di acqua e cibo. Giocatori brasiliani di Shakhtar e Dinamo Kiev, riuniti insieme nell'hotel a Kiev, hanno chiesto alle autorità brasiliane di poter lasciare l’Ucraina:
In mattinata lo Shakhtar Donetsk ha pubblicato un tweet: "Resteremo in piedi"
notizia in aggiornamento...
/origin-imgresizer.eurosport.com/2021/11/25/3259971-66716688-2560-1440.png)
De Zerbi: "Shakhtar non competitivo con Inter e Real"
Video credit: Eurosport
Contenuti correlati
Pubblicità
Pubblicità