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Ceferin: "Collina non ha colpe, resta al suo posto. È presto per la Var in Champions"

DaLaPresse.it

Aggiornato 18/04/2018 alle 13:14 GMT+2

Il presidente della UEFA ha chiarito la sua posizione sulla questione arbitri e moviola in un'intervista alla Gazzetta dello Sport. Lo sloveno è tornato anche sulla polemica post Real Madrid-Juventus: "Buffon ha sbagliato ma si può capire. Agnelli ha agito comunque da gentiluomo"

Pierluigi Collina

Credit Foto Getty Images

"La Champions è come una Ferrari o una Porsche: non puoi guidarla subito, servono allenamenti, test offline. E tutti devono capire come funziona". Così Aleksander Ceferin, numero uno del calcio europeo, in un'intervista a La Gazzetta dello Sport in cui interviene nel dibattito del dopo Real-Juve.
Per la Uefa è presto per la Var. Non significa 'mai', il processo è ineluttabile, l’avremo un giorno in Champions League. Ma non c’è fretta.
"Ho qualche timore per il Mondiale - confessa Ceferin - dove avremo arbitri che non hanno mai diretto con la Var. Spero non succedano scandali o problemi. Ma è un torneo unico, è più facile, come è più facile il campionato con tutti arbitri italiani o tedeschi. Anche la Premier League però ha posticipato. E la Champions è diversa. Introdurre la Var almeno dagli ottavi? Non sono per i cambi a torneo in corso, le regole devono essere le stesse dall’inizio alla fine - prosegue. - altrimenti qualcuno potrebbe dire 'se c’era la Var due mesi fa...'. Ma poi, in Real Madrid-Juventus cosa sarebbe cambiato? Niente. C’è chi l’ha vista venti volte quell’azione, io cinquanta, ma per metà è ancora rigore e per l’altra metà no".
Secondo Ceferin c'è anche un problema di regole: "Da avvocato conosco le leggi ma anche il fatto che vanno interpretate. Prendiamo il fuorigioco: seguendo alla lettera le regole di oggi, uno che ha il naso lungo sarebbe sfavorito, no? Anche se il naso non lo aiuta a far gol. Dobbiamo quindi valutare le regole e, se serve, chiarirle prima. Realisticamente, nella stagione 2019-2020 potremmo avere la Var in Champions e all’Europeo". Il numero uno della Uefa commenta poi lo sfogo di Buffon nel post-gara del Bernabeu.
Quello che ha detto non è giusto, non doveva. Però, dal punto di vista di chi ha giocato, capisco la frustrazione e la delusione di chi perde una partita su un rigore al 93’. Senti di aver perso l’occasione. Buffon si può capire
Ceferin analizza anche le parole pronunciate dal presidente della Juventus Agnelli. "Ho parlato subito con Andrea e so che ha agito comunque da gentiluomo qual è: non ha insultato nessuno né è stato aggressivo. Anche il delegato ha confermato. Aveva la stessa frustrazione di Buffon e, sebbene presidente, non poteva nascondere le emozioni".
E il numero 1 della Uefa difende il designatore Collina.
Non ha colpe. È come l’allenatore che sceglie la squadra: seleziona i migliori per vincere, poi possono succedere cose controverse: ma lui che colpa ne ha? E poi non mi sembra sia assolutamente il caso di cambiare designatore, i cicli non sono un problema: Collina mi piace, ha dato tanto all’Uefa, non interferisco mai, decide lui con la sua grande professionalità. È vanitoso? No comment ma ha il mio totale supporto.
Ceferin non vede il rischio di peggioramento dei rapporti tra Eca, di cui Agnelli è presidente e la Uefa: "Mai stati migliori di oggi. Sarebbe ben strano se bastasse una decisione arbitrale per farli cambiare".
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