Champions League: Ancelotti-Inzaghi, la strana sfida tra chi sta facendo meglio dei propri illustri predecessori

Giochi ancora aperti nel gruppo D di Champions League, almeno per capire chi riuscirà ad accedere agli ottavi da prima del girone: Real Madrid ed Inter si riaffrontano a distanza di quasi tre mesi con in tasta già il pass per il prossimo turno e - soprattutto - con una sicurezza nei propri mezzi ben diversa rispetto all'inizio della stagione. Lo 0-1 di Rodrygo nel finale della gara di San Siro è ormai un lontano ricordo per entrambe, una sagoma sbiadita dello spettacolo che le due squadre saranno pronte a dare sul campo del Bernabeu per giocarsi il titolo di "prima della classe". E se molto - nella testa e nelle gambe dei giocatori di entrambe le squadre - è cambiato rispetto alla gara d'andata, il merito è dei due allenatori - Simone Inzaghi e Carlo Ancelotti - che nel giro di pochi mesi sembrano essere riusciti a far dimenticare i tifosi di Inter e Real dei propri illustri predecessori. Antonio Conte e Zinedine Zidane sono alle spalle.

Lo scetticismo iniziale in casa Inter sembra essere evaporato partita dopo partita, Simone Inzaghi ha tutte le carte in regola per continuare - e perchè no, anche migliorare - il lavoro fatto nella scorsa stagione da Antonio Conte. Il primo passo è stato fatto, la qualificazione agli ottavi di Champions è stata blindata già nello scorso turno con la vittoria contro lo Shakhtar - qualcosa che, per esempio, lo stesso Conte non era riuscito a ottenere nel corso della scorsa stagione. In campionato, poi, il bel gioco visto nelle ultime giornate da parte della banda nerazzurra non è altro che la conferma dei passi avanti che la squadra sta facendo sotto la guida di un tecnico esperto e capace di non destrutturare quanto di buono fosse stato fatto prima del suo arrivo. Certo, il bersaglio grosso per non essere da meno dell'illustre predecessore dovrà essere necessariamente lo Scudetto, qualcosa per cui questa Inter appare al momento la squadra più accreditata.

Con il "fallimento" del secondo posto in campionato della scorsa stagione, il compito di Carlo Ancelotti sarebbe stato quello di trasmettere una nuova mentalità vincente ai tanti giovani del Real Madrid: e così è stato, con il tecnico di Reggiolo che proprio sui baby talenti blancos ha costruito il nuovo ciclo madridista. Vinicius Junior è diventato una vera e propria macchina da gol - già 12 reti nelle prime 22 uscite stagionali tra campionato e Champions League, l'uomo giusto da affiancare a un meno giovane ma sempreverde Karim Benzema, che tra gol e assist ha già contribuito a 29 gol stagionali dei galacticos.

Rodrygo sta tornando a esprimersi su altissimi livelli dopo un periodo di ombra, Militao ha già collezionato tante presenze quante quelle totali tra campionato e Champions concessegli nella scorsa stagione da Zidane. Ancelotti che, proprio con il suo predecessore, condivide anche il record di 3 Champions League conquistate da allenatore: chissà che proprio nell'anno del cambio della guardia madridista tra i due veterani della competizione, l'allenatore italiano possa alzare la propria quarta coppa dalle grandi orecchie e conquistare il solitaria il nuovo record. Intanto, la sesta vittoria consecutiva in campionato ha proiettato il suo Real sempre più in vetta alla Liga, il passo falso della scorsa stagione è acqua passata.