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Champions League - Le 5 verità di Inter-Porto 1-0: qualificazione alla portata dei nerazzurri, Lukaku si rialza

Enrico Turcato

Aggiornato 23/02/2023 alle 11:32 GMT+1

CHAMPIONS LEAGUE - La squadra di Inzaghi andrá in Portogallo con un vantaggio minimo, ma con la consapevolezza di essere superiore al Porto. Onana sicurezza tra i pali, Lukaku trova un gol che fa morale.

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Inter-Porto, match valido per l'andata degli ottavi di finale di Champions League, é terminato con il punteggio di 1-0 al Meazza di Milano. La rete decisiva di Lukaku nel finale. Vediamo insieme l'analisi del match in cinque punti.

1) Inter: qualificazione decisamente alla portata

Un 1-0, di misura, ottenuto nel finale, dopo essere rimasti in 11 contro 10 e dopo almeno tre parate importanti di Onana. Eppure al di là del minimo vantaggio, l’Inter andrà in Portogallo consapevole di avere la qualificazione ai quarti di finale ampiamente alla portata. Perché? Perché la squadra nerazzurra ha qualità individuali nettamente superiori al Porto e una forza complessiva non paragonabile ai lusitani. Inzaghi dovrà prepararla bene, i nerazzurri dovranno tenere conto dei pericoli corsi a Milano ed interpretare la sfida del Do Dragao nel modo giusto, ma ci sono ampie possibilità di colpire la squadra di Conceicao. Soprattutto sulle corsie laterali, dove Joao Mario e Zaidu se attaccati diventano punti deboli.
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Lukaku e Barella si abbracciano per il gol del vantaggio in Inter-Porto - Champions League 2022/2023

Credit Foto Getty Images

2) Onana tra i pali è una sicurezza

Solo conferme. Nel senso che sulle qualità tra i pali del portiere camerunese sussistevano pochi dubbi. Se non altro con il Porto ha dimostrato la sua caratura internazionale e la capacità di poter incidere in partite delicate come quelle ad eliminazione diretta. Onana in questi mesi si sta conquistando la fiducia dei tifosi nerazzurri, che iniziano a vederlo come nuovo beniamino. Unico appunto: deve migliorare e non prendersi certi rischi nel giocare con i piedi. In quel fondamentale risulta ancora spesso impreciso.
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3) Porto organizzato e tosto, ma con dei limiti evidenti

La squadra lusitana ha confermato le sensazioni della vigilia. Ordinata, organizzata, combattiva, abile nelle ripartenze veloci. Diciamo che le individualità sono poche, che diversi giocatori nell’11 di Conceicao sono limitati tecnicamente e che oltre a creare almeno tre occasioni realmente pericolose, i portoghesi hanno anche concesso all’Inter altrettante chance di colpire. In casa ci sarà la spinta del Do Dragao, ma servirà una prova ben oltre le possibilità al Porto per rimontare e battere un’Inter comunque superiore.
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Lukaku esulta con Barella per il gol del vantaggio in Inter-Porto - Champions League 2022/2023

Credit Foto Getty Images

4) Lukaku si sblocca: gol pesante, soprattutto per il morale

Nelle ultime partite si era già notata la sua crescita fisica. Il rigore con l’Udinese aveva portato benefici all’umore. L’ingresso con il Porto nella ripresa aveva dato segnali incoraggianti ben prima del gol. Poi questa firma pesante, di rabbia e volontà, a ribadire in porta il primo tentativo sfortunato che aveva centrato il palo. Lukaku ha ridato gioia all’Inter e l’Inter ha ridato gioia a Lukaku. È presto per dire se Romelu tornerà ad essere l’uomo in più della squadra di Inzaghi, ma indubbiamente sono serate come queste a far crescere l’ottimismo. Non è tardi, la stagione è ancora molto lunga.

5) Brozovic, Gosens, Dumfries: quante risorse dalla panchina

Un lusso, ma ovviamente anche una risorsa. Ora che l’Inter ha recuperato praticamente tutti i suoi uomini migliori, ad Inzaghi sono permesse rotazioni importanti. I cambi, soprattutto nella seconda parte di stagione incidono, cambiano partite e risultati, e proprio il tecnico nerazzurro - che in passato è stato spesso criticato per le sostituzioni sbagliate - ha davvero l’occasione di sfruttare un potenziale in panchina sempre di altissima qualità. Contro il Porto sono subentrati Lukaku, Gosens, Brozovic e Dumfries: quattro pedine che alzano il livello. In altre partite toccherà ad altri. Ma la consapevolezza di avere sempre due/tre/quattro cambi importanti, può dare ai nerazzurri consapevolezza maggiore.
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