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Champions League - Le pagelle di Manchester City-Real Madrid 4-0: il manifesto del genio Guardiola

Simone Eterno

Aggiornato 17/05/2023 alle 23:24 GMT+2

CHAMPIONS LEAGUE - I voti ai protagonisti di Manchester City-Real Madrid 4-0 con le pagelle della partita: in una serata di coralità clamorosa i complimenti vanno al direttore d'orchestra: Josep Guardiola. Una prestazione di calcio sublime.

Il sorriso di Pep Guardiola dopo il 4-0 con il Real Madrid

Credit Foto Getty Images

Manchester City-Real Madrid, match valido per le semifinali di UEFA Champions League 2022/23, è terminato sul punteggio di 4-0, frutto della doppietta di Bernardo Silva, dell'autorete di Militao e del gol nel finale di Alvarez. Con questo risultato il City passa per 5-1 nella somma delle due gare e vola a Istanbul contro l'Inter per la seconda finale di Champions League della sua storia. Qui di seguito i voti ai protagonisti della partita per capire l'andamento della gara.

Le pagelle del Manchester City

EDERSON 6 – Fa da spettatore privilegiato – o quasi – a una delle migliori prestazioni calcistiche degli ultimi 30 anni. Fortunato.
Kyle WALKER 7,5 – Deve contenere giusto una sgroppatina di Vinicius. Lo fa strappando gli applausi di tutto il pubblico. Poi spadroneggia, come il resto dei suoi compagni.
Ruben DIAS 7 – Da dietro inizia sempre in maniera pulita il lavoro di prima impostazione. Oltre a questo difficile valutarlo: i suoi compagni infatti, dalla metà campo in su, tengono in sostanza sempre il pallone.
Manuel AKANJI 7 – Rodrygo tocca 5 o 6 palloni. E Akanji, come il resto della linea ‘a tre’, diventa anche lui parte di un sistema che permette al City di non dover mai rischiare.
John STONES 7,5 – L’uomo che ha contribuito tatticamente a cambiare la stagione di questo Manchester City.
RODRI 8 – La sua pulizia di palleggio, ma soprattutto la sua capacità di riportare la pressione alta in fase di non possesso. Fondamentale. Decisivo. Altro ingranaggio chiave di questa stupenda macchina da guerra.
Bernardo SILVA 9 – E’ l’altro uomo insieme a Stones ad aver tatticamente permesso a Guardiola l’ultima evoluzione del suo calcio nel feudo di Manchester. E questa sera sublima la sua importanza in campo timbrando anche i due gol che valgono Istanbul. Una partita tatticamente sontuosa, tecnicamente sublime... E, appunto, due gol a referto. Come diceva un vecchio spot anni ’90: “Di più, nin zo’”.
Kevin DE BRUYNE 8 – Vede linee di passaggio ovunque (come quella che manda in gol per la prima volta Bernardo), rincorre quando non ha la palla. E’ la solita partita di un giocatore dal QI calcistico superiore. Esaltato, evidentemente, da un allenatore che ne ha saputo interpretare l’essenza. Dall’84’ Phil FODEN 7 – Giusto in tempo per mettere lì un gran assist ad Alvarez.
Ilkay GUNDOGAN 7,5 – Come tutto il Manchester City danza col pallone, facendosi trovare sempre nel posto giusto al momento giusto. Il bello di questa squadra è nella coralità delle gesta più che nelle gesta del singolo. Dal 79’ Riyad MAHREZ – sv.
Jack GREALISH 8,5 – La miglior partita di sempre di Grealish. Manda letteralmente fuori di testa Carvajal, giocando al gatto col topo con spazi e movimenti. Eccezionale nelle letture e nelle esecuzioni. Anche qui: non c’è altro da aggiungere.
Erling HAALAND 6 – Forse l’unica nota stonata della serata? Sbaglia un colpo di testa da zero metri, cerca un dribbling di troppo davanti a Courtois, spreca solo davanti al belga nel finale. Un finalizzatore che per una sera non finalizza. Ma al di là di quello è integrato, come sempre, dentro la squadra. Dall’89’ Julian ALVAREZ 7 – Al primo pallone toccato riesce a fare ciò che Haaland non era riuscito a fare in 89 minuti: gol. Gloria anche per lui.
All. Pep GUARDIOLA 10 – Il manifesto di un genio. I primi 45 minuti sono autentica poesia in movimento, un’interpretazione corale che va oltre il calcio e sfocia nell’arte figurativa: semplice da ammirare, impossibile da replicare. L’opera perfetta, appunto, di un genio visionario. Il cui unico pericolo adesso è solo se stesso: saprà prodursi in cotanta bellezza, senza sfociare nell’esagerazione, ancora una volta? L’auspicio che si fanno tutti i tifosi dell’Inter è un ‘no’ a questa domanda. Perché al City di questa sera nel primo tempo non sembra esserci soluzione. In bocca al lupo a Simone Inzaghi.

Le pagelle del Real Madrid

Thibaut COURTOIS 7 – Il Real Madrid è una fucina di fuoriclasse. A partire dal portiere. Ne prende 4. Con un altro in porta sarebbero stati 7.
Dani CARVAJAL 4,5 – Scherzato tutta sera da Grealish. Mal di testa. Dall’80 Lucas VAZQUEZ – sv.
Eder MILITAO 4 – Ancelotti lo sceglie – inspiegabilmente – al posto dell’uomo che all’andata aveva annullato Haaland. Nei primi 20 minuti il norvegese ha 3 occasioni; nella ripresa si segna da solo il gol del ko. Non tutte le ciambelle escono col buco, direbbe un vecchio proverbio.
David ALABA 5 – Sovrastato in più di un’occasione da Haaland, messo sotto pressione con costanza da una squadra che non l’ha mai fatto rifiatare. Che fatica.
Eduardo CAMAVINGA 5 – Nonostante gli enormi mezzi fisici passa anche lui una serata in apnea. Su De Bruyne, su Bernardo. Su chiunque gli compaia lì della scacchiera Guardiola. Dall’80’ Aurelien Tchouameni – sv.
Federico VALVERDE 4 – Gira a vuoto per 93 minuti. Clamorosa la rumba che è costretto a ballare in mezzo al campo.
Toni KROOS 4,5 – C’è un suo squillo, disperato, in quel tiro da 40 metri che scheggia la traversa ancora sull’1-0. L’unico lampo di un campione annichilito anche lui dai ritmi forsennati di una squadra che va al doppio. Dal 70’ Marco ASENSIO – sv.
Luka MODRIC 4,5 – Mai visto Modric così in difficoltà su un campo da calcio. Come tutto il centrocampo del Madrid è devastato dalla riaggressione e dalla capacità di palleggio del City. Dal 63’ Antonio RUDIGER 5,5 – Entra a partita già compromessa.
RODRYGO 4 – Mai. Non l’ha vista veramente mai. Dall’81’ Dani CEBALLOS – sv.
Karim BENZEMA 4,5 – Prova un paio di guizzi, ma i suoi highlights questa sera sono più in quell’immagine dove prova a rincuorare i compagni che per azioni sul campo.
VINICIUS JR. 4,5 – Qualche cosa in più di Rodrygo. Ma poco. Poco poco. Pochissimo.
All. Carlo ANCELOTTI 4,5 – Aveva avuto un assaggio già all’andata, che era stato nascosto poi dal solito episodio, dal quel gol improvviso che aveva fatto gridare i più “il solito satanasso Ancelotti”. La verità però è stata brutalmente smascherata a Manchester questa sera. Zero episodi, zero albi: il suo Real Madrid è stato annientato su tutta la linea. Per una volta, nessun gioco di prestigio ma la pura realtà dei fatti: passa la squadra più forte.
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