Ceferin non si ricandida: "Stanco. Superlega? Si presentano a salvatori del calcio, ma sono becchini. È Zombie League"

DaLuca Stamerra

Pubblicato 08/02/2024 alle 17:15 GMT+1

CALCIO - Continua il botta e risposta tra Ceferin e i membri della Superlega. Al Congresso di Parigi, il dirigente sloveno attacca ancora: "Si presentano come salvatori del calcio, ma gli vogliono scavare la fossa. Sono dei becchini. È la Zombie League". La notizia più importante, però, è che Ceferin non si ricandida ad essere Presidente della UEFA dal 2027, anche se ha cambiato lo statuto.

Ceferin ironico: "Non vedo l'ora inizino il loro fantastico torneo con due club"

È tornato a parlare il Presidente della UEFA Ceferin e, come al solito, non ha usato mezze misure. Nuovo attacco alla Superlega che, però, sta pensando ad una maxi causa da 3 miliardi di euro proprio alla UEFA per risarcimento danni, per aver ostacolato illegalmente la crescita del progetto. Ceferin però la chiama Zombie League e risponde con qualche giorno di distanza ad Agnelli che parlava di “risposta necessaria ai mali del calcio”. Ceferin, nel suo discorso, non cita mai Agnelli, ma è netto nella sua descrizione: “badate a chi si presenta come salvatore del calcio, ma che in realtà vuole scavargli la fossa”. Al Congresso di Parigi, momento in cui è stato modificato lo statuto della UEFA, che permetterebbe a Ceferin la rielezione a Presidente, nonostante sia in carica dal 2016, il dirigente sloveno ha però ufficializzato che non si candiderà nel 2027. Si dice stanco, rispondendo così a distanza anche a Boban che lo accusava di modificare a suo piacimento lo statuto con normative ad personam.

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Non mi ricandido

Calcio

Superlega contro la UEFA: pronta maxi-causa da oltre 3 miliardi di euro

07/02/2024 alle 17:31

Sono stanco e sono lontano dalla mia famiglia da molto tempo. Ho deciso di non ricandidarmi nel 2027. [Ceferin al Congresso di Parigi]

Salvatori del calcio? Sono becchini

La Superlega è come la mela di Biancaneve. Il calcio è una delle poche cose in cui l'Europa è leader. Dobbiamo essere orgogliosi che il successo si basi sul modello unico, sulla solidarietà, su promozioni e retrocessioni. Dobbiamo tutelare questo modello da chi cerca di calpestarlo, da chi si presenta come salvatore del calcio, mentre in realtà gli scava la tomba. Sono predatori. Formano un circolo chiuso. Non sanno nulla della libertà di espressione. L'unità è l'unica cosa che può salvarci, anche nel calcio. Sembra che nell'Unione Europea ci sia una sola legge valida ed è quella del mercato. Non tutti possono comprare il calcio. Un gruppo di individui vuole dividerci, parlando di libero mercato per continuare a far crescere il proprio ego, il proprio potere e il proprio denaro. Gli ispiratori della Superlega pianificano il loro desiderio di guadagnare più soldi, capitali, potere. Vogliono sempre di più

Non si possono comprare i sogni, il merito sportivo. Non si può comprare la storia. Noi abbiamo 70 anni di storia. Oggi alcuni cercano di calpestare e di cambiare questi 70 anni. Cercano di spacciarsi per salvatori del calcio quando sono becchini. Non è questa la nostra visione dell'Europa e quella che vogliamo trasmettere ai nostri figli. Vogliono separarci in nome del mercato per aumentare sempre più il loro reddito. Noi prendiamo il colpo alla mascella, ma resistiamo perché sappiamo per cosa lottiamo. I club sono liberi di partecipare a nuove competizioni, nessuno ha minacciato di sanzionarli se aderiranno a quella che i tifosi chiamano Zombie League. Non si compra il merito sportivo, non si compra una storia pluridecennale. A volte mi hanno descritto come un personaggio del Signore degli Anelli, ma non lo sono. Non mi interessa l' “Unico Anello”

Sul tema razzismo

Il calcio europeo a volte ha attraversato momenti bui. La violenza e ogni tipo di discriminazione sono una realtà nel calcio. Ma il calcio dovrebbe essere al servizio dell'unità, dell'inclusione e dell'amicizia. Porto tutto il mio sostegno ai giocatori che sono vittime di insulti. Gli autori di questa discriminazione sono semplicemente codardi. Dobbiamo liberare il calcio da questi codardi

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