Champions League - Le pagelle di Milan-Stella Rossa 2-1: Rafael Leão imprescindibile, quanti infortuni. Camarda c'è
CHAMPIONS LEAGUE - Il Milan centra il quarto successo di fila nel girone di Champions League e molto lo deve a Rafael Leão, che sfoggia una prestazione notevole specialmente dopo il gol strepitoso con il quale porta avanti i rossoneri. La difesa lascia però molto a desiderare e la Stella Rossa non sfrutta tutte le occasioni. Chi le sa sfrattare è invece Camarda, che avvia l'azione del 2-1.
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Milan-Stella Rossa, match valido per la 6ª giornata di Champions League 2024-2025, è terminato sul risultato di 2-1, frutto delle reti di Rafael Leão, Radonjic e Abraham. Con questo risultato il Diavolo si porta a -1 dall'ottavo posto in classifica mentre la squadra serba vede affievolirsi le possibilità di partecipare ai playoff. Che cosa ci ha lasciato l'incontro dello Stadio Giuseppe Meazza? Scopriamolo analizzando la partita in cinque punti, ovvero attraverso le cinque verità.
1) Rafael Leão imprescindibile: Il Milan dipende dal portoghese
Rafael Leão è genio e sregolatezza, ormai tutti hanno imparato a conoscerlo. Il portoghese presenta una moltitudine di facce, anche all'interno della stessa partita. Un momento sembra svogliato, quello dopo sfodera una giocata che cambia la partita. Sicuramente non è un campione, magari mai lo sarà: i campioni sono costanti. Altrettanto certamente, però, è il faro di questo Milan là davanti, ancor più in assenza di Christian Pulisic. Rafael Leão è l'unico giocatore di fantasia di questo Milan, fatta eccezione per lo statunitense al momento fuori per infortunio. Il gol dell'1-0 di stasera ne è la riprova. Alcuni atteggiamenti del giocatore non vanno giù a Paulo Fonseca e il fatto che il Milan sia dipendente da Rafael Leão - in tutte le sue sfaccettature, positive e negative - è di per sé un problema. Però è un dato di fatto che - in Europa - l'ex Sporting e Lille è il trascinatore dei rossoneri: con 6 gol e 4 assist è l'uomo che ha più partecipazioni dirette ai gol del Diavolo nelle competizioni europee nell'ultima stagione e mezza. E le competizioni europee sono la casa dei club gloriosi come il Milan.
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2) Che fine ha fatto Theo Hernández
Oggettivamente Theo Hernández sembra un lontano parente di quello visto nel ciclo di Stefano Pioli. Anche lui - come l'intermittente ma decisivo Rafael Leão - ha avuto qualche diverbio nemmeno troppo celato con Fonseca. Qui però non si tratta solo di capricci: c'è di più. Questo Theo Hernández è totalmente distratto, svuotato mentalmente: sembra che viva in una dimensione parallela quando è in campo. E i sospetti crescono: non è un mistero che il francese in estate non fosse così convinto di restare al Milan. Il Diavolo però ha bisogno di recuperare il giocatore dirompente che era sino a sei mesi fa, altrimenti le parti farebbero meglio a separare le strade. La tenuta della difesa - già di per sé fragile - non dipende solamente da lui ma anche lui deve ricominciare a essere un punto di forza del Milan, non una debolezza. La sensazione è che Theo Hernández vada recuperato mentalmente prima che tecnico-tatticamente e potrebbe essere un'operazione non semplice.
3) Milan, nonostante gli svarioni è -1 dalla top-8: Fonseca può dirsi soddisfatto
Il Milan continua a manifestare uno scarso equilibrio. Il Diavolo si prende dei periodi di pausa più o meno lunghi all'interno delle partite nei quali è in balia di chiunque. La Stella Rossa è una squadra discreta dal centrocampo in su eppure non è il Barcellona di Pep Guardiola. Eppure i serbi hanno fatto correre più di qualche brivido stasera lungo la schiena dei milanisti. Il gol di Nemanja Radonjic deriva da una banalissima palla persa di Yunus Musah. Qui sta il problema: gli svarioni inspiegabili del Milan sono sia individuali che corali e sembrano una questione mentale. Dal centrocampo in giù questa squadra commette errori che sono rari da vedere in compagini di livello decisamente inferiori. Questo avviene tanto in Serie A quanto in Champions League, specialmente contro squadre meno blasonate e ciò causa una perdita di punti. Al netto di questi svarioni il Milan non vinceva quattro partite filate in Champions League dal 2005: la squadra di Fonseca è a -1 dalla top-8, che vorrebbe dire accesso diretto agli ottavi di finale. Il calendario del Milan prevede la sfida casalinga contro il Girona e la trasferta sul campo della Dinamo Zagabria: il raggiungimento delle prime otto, al netto di malumori, situazioni spinose e difesa ballerina, non è una chimera e per i rossoneri può rappresentare un notevole traguardo.
4) Camarda entra e convince: Potrebbe avere più spazio?
Da un annetto a questa parte il nome di Francesco Camarda è in hype. L'attaccante classe 2008 viene spesso aggregato alla prima squadra e - spesso - quando entra risponde presente. Oggi il gol del 2-1 di Tammy Abraham nasce da un suo eccellente colpo di testa. In Champions League avrebbe già segnato, ma il suo gol contro il Club Brugge venne annullato. Camarda può e sa stare nel calcio dei grandi: il commissario tecnico dell'Italia Luciano Spalletti gongola. La domanda è: potrebbe giocare di più? Il Milan di Fonseca - a cui sicuramente non manca il coraggio - dovrebbe interrogarsi riguardo a ciò. Lo stesso allenatore del Milan chiede ai propri ragazzi più fame di vittoria e non molti giocatori hanno più fame agonistica di Camarda. Il talento dell'attaccante è indubbio e c'è bisogno di dargli spazio per dimostrare il suo talento e concedergli di sbagliare. Il Milan ha tra le mani un ottimo giocatore, deve trovare il coraggio di farlo giocare con continuità anche perché tra infortuni, atteggiamenti e prestazioni né Álvaro Morata né Tammy Abraham stanno brillando.
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Francesco Camarda érvénytelenített gólja
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5) La Stella Rossa credo nei playoff ma...
La Stella Rossa ha disputato un'eccellente partita. I serbi non si sono fatti schiacciare dal talento del Milan e hanno sfruttato gli errori del Diavolo. Il problema è che l'hanno fatto solamente in parte: avrebbero forse potuto essere più precisi in certe situazioni. Nonostante Cherif Ndiaye e soci siano in crescita nelle ultime due partite, il bottino di una vittoria e quattro sconfitte dopo cinque giornate probabilmente condannerà la Stella Rossa all'eliminazione. Il -5 dal 24° posto, ultimo tagliando disponibile per i playoff, è proibitivo. Il calendario dice: PSV Eindhoven in casa e Young Boys in trasferta, ma molto dipenderà dai risultati che otterranno le concorrenti e di fatto la Stella Rossa è obbligata a vincere sempre. Detto ciò questa squadra ha molta più personalità rispetto alle prime giornate e anche talento. Il classe 2007 Andrija Maksimovic è da tenere d'occhio, così come altri giovani del vivaio: nel giro di qualche anno non è escluso che alcuni di essi possano vestire le maglie di prestigiosi club europei e per la società serba - anche intesa in senso lato - rappresenterebbe una vittoria.
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