Le 5 verità di Dinamo Zagabria-Milan 2-1: classico blackout di 45'. Playoff, che guaio! Juve o Gimenez? Prima il derby
Pubblicato 30/01/2025 alle 08:05 GMT+1
CHAMPIONS LEAGUE - Il Milan si complica la vita perdendo a Zagabria in malo modo. Contro i croati la squadra di Conceiçao offre una delle peggiori prestazioni stagionali. Regala un tempo, migliora nella ripresa ma lo stesso perde ed esce dalle prime 8. Ai playoff Juve o Feyenoord. Prima il derby, l'euforia di Riad sembra già lontana anni luce.
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Dinamo Zagabria-Milan, match valido per l'ottava e ultima giornata del girone di Champions League, è terminato sul punteggio di 2-1, frutto delle reti di Baturina e di Pjaca, intervallate dall'illusorio pareggio di Pulisic. Gara arbitrata dal francese François Letexier. Con questo risultato il Milan termina tredicesimo e si qualifica per il playoff, dove affronterà una tra Juve e Feyenoord.
Qui di seguito le 5 verità che ci ha lasciato la gara di Zagabria.
1) Milan, non Puoi sempre regalare un tempo
La cura Conceiçao continua a funzionare solo a metà, solo per 45' a partita. I rossoneri al Maksimir, come già avvenuto nelle sfide di Supercoppa, poi a Como, all'Allianz Stadium, e infine col Parma domenica scorsa, giocano un tempo solo. Ma a Zagabria la rimonta non è possibile. E il pass per gli ottavi, che sembrava a portata di mano, una semplice formalità, sfugge via malamente con una prestazione inaccettabile, che complica l'intera stagione. Il Milan attacca la spina solo nella ripresa, dopo un primo tempo orribile, dove non tira mai in porta. E sempre nei primi 45' avvengono i due episodi che scavano un solco incolmabile: lo strafalcione di Gabbia, solitamente uno dei più affidabili, e l'espulsione scellerata di Musah. Così i croati, che non avevano un'iniezione di fiducia da mesi, anche loro nel caos tra vari esoneri, si regalano un'inaspettata serata di gloria seppur comunque esclusi dai playoff. Il Milan, invece, ai playoff almeno ci va, ma non potrà fare strada se resterà bipolare.
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Martin Baturina segna il gol dell'1-0 durante Dinamo Zagabria-Milan, Champions League 2024/2025
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2) Se si spegne Reijnders sono guai
Il tremendo Milan di Zagabria si spiega anche con la prestazione sottotono di Reijnders, sempre più il faro di questa squadra. Il centrocampista olandese, che ha tenuto a galla i rossoneri nei match più bui della gestione Fonseca e che aveva ripreso miracolosamente il Parma, non è riuscito a trascinare Conceiçao fuori dai guai anche in Croazia. Mai veramente nel vivo del gioco, ha faticato a trovare la posizione, a trovare feeling con il campo pesante del Maksimir, ed è stato persino sostituito nel finale. La manovra ha risentito parecchio della sua serata storta. E la sensazione è che se si spegne la luce del numero 14, al Milan restano solo soluzioni estemporanee, disordinate o i guizzi del solito Pulisic (giunto al 12° gol stagionale).
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Tijjani Reijnders, Dinamo Zagabria-Milan
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3) I playoff complicano tutto
Conceiçao anelava ad un posto tra le prime 8 per un motivo chiaro. Oltre ad un percorso meno insidioso in Europa, il tecnico portoghese avrebbe infatti goduto di due settimane intere per lavorare con la squadra, un lusso che ancora da fine dicembre a oggi non gli è stato concesso. Da quando è subentrato a Fonseca e ha preso il volo per la Supercoppa in Arabia, gli attimi per allenare davvero il suo Milan sono sempre stati fugaci. Ed è per questo che tuttora non è chiara l'impronta dell'ex Porto. Con un po' di tempo libero da partite avrebbe probabilmente assunto l'identità che il nuovo allenatore vuole dargli. Ma niente da fare, la sconfitta ingenua di Zagabria manda all'aria questo piano. E persino impedisce al Milan di recuperare la sfida con il Bologna, che probabilmente sarebbe finita a calendario esattamente nel periodo dei playoff.
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La frustrazione di Musah dopo il cartellino rosso mostrato dall'arbitro Letixier, Dinamo Zagabria-Milan, Champions League
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4) Milan-Inter, l'euforia di Riad è già lontana anni luce
Il calendario non offre un attimo di tregua al Milan. Steccato il test sulla carta più facile, i rossoneri devono immediatamente voltare pagina e pensare al derby contro l'Inter. Poi subito dopo ci sarà lo scontro con la Roma che vale l'accesso alle semifinali di Coppa Italia, ma questo per ora lo tralasciamo. Milan-Inter, dicevamo. Si ritroveranno di fronte un mese dopo il successo straordinario a Riad, con Conceiçao da ultimo arrivato a showman febbricitante con sigaro in bocca. L'umore di Leao e compagni, però, non sembra essere già più quello delle notti saudite. Il concerto di Lazza, le liti in campo, i campioni che si accendono e spengono a intermittenza, e i problemi ricorrenti che paiono con ogni probabilità irrisolti. Oltre al dilemma dello spirito, contro l'Inter si presenterà anche un guaio tattico. Fuori il pilastro Fofana, a centrocampo sfileranno Bennacer (fuori condizione) e Musah, che per quanto ha mostrato a Zagabria non è proprio affidabilissimo.
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Sergio Conceicao con la Supercoppa, Milan 2024-25
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5) Juve o Feyenoord? Gimenez da colpo dell'inverno a rivale?
Venerdì 31 gennaio l'urna di Nyon svelerà se la rivale del Milan ai playoff sarà la Juventus oppure il Feyenoord. Contro i bianconeri è iniziata l'avventura di Conceiçao al Milan, con il successo in rimonta in Supercoppa, ma di lì a poco, all'Allianz Stadium ha incassato una batosta (2-0). E' vero che anche Thiago Motta non se la sta spassando, e i bianconeri convivono da tempo con problemi di discontinuità. Tuttavia, il potenziale della rosa resta evidentemente alto. Avversario che è meglio evitare. D'altro canto gli olandesi, quarti in Eredivisie, sono altrettanto un cliente scomodo. In Champions hanno alternato grandi risultati (3-0 al Bayern, 3-3 in casa del City, 1-3 al Benfica) a figuracce (ko 6-1 contro il Lille, 0-4 con il Leverkusen, 1-3 con il Salisburgo). Il De Kuip di Rotterdam sa trasformarsi in un inferno ma ciò che potrebbe spostare gli equilibri è il colore della casacca che vestirà Gimenez. Resterà al Feyenoord o diventerà il nuovo centravanti del Milan nei prossimi giorni?
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