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APOTEOSI VERDEORO!

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Pubblicato 16/07/2007 alle 11:05 GMT+2

Il Brasile del ct Carlos Dunga vince la 42a edizione della Copa America superando 3-0 nella finalissima l'Argentina di Basile. Di Julio Baptista, autorete di Ayala e Daniel Alves le reti che regalano l'ottavo trionfo nella competizione alla formazione ver

Non è il caso di levare i lustrini verdeoro dalla Copa America. Per l'argentina ci sarà tempo. Tempo, che però non avranno gente come Ayala, Riquelme, Veron e tanti altri ormai "bollati" come la Nazionale più perdente di tutta la storia dell'Argentina.
La Copa America è ancora del Brasile. Come nel 2004 e per la quarta volta negli ultimi dieci anni. E' l'ottavo successo della storia per la Seleçao. Nettissimo, contro un'Argentina che, a detta di molti, avrebbe dovuto vincere a mani basse.
L'avvio è di quelli che distruggono. Bastano quattro minuti ai ragazzi di Dunga per trovare la via del gol. Il lancio a tagliare il campo di Elano per Julio Baptista è perfetto. Il dribbling de "La Bestia" è secco, a rientrare, la conclusione imparabile con Abbondanzieri che resta immobile, battuto dal tiro del centrocampista verdeoro che si infila sotto la traversa.
La reazione dell'Argentina, va detto, c'è ed è nell'esterno sinistro di Riquelme che si stampa sul palo alla destra di Doni con il portiere della Roma ormai battuto.
Il Brasile è ordinato ed estremamente elegante quando esce palla al piede dalla propria difesa. I giocatori verdeoro si fidano dei mezzi che hanno a disposizione e fanno bene. Piedi sublimi e tocchi raffinati anche nelle zone più strette di campo.
L'Argentina è più arrembante ma concreta solo a sprazzi. Come al 35' quando sempre Riquelme chiama al miracolo Doni che questa volta non ringrazia il palo ma il proprio istinto.
La partita, in pratica, finisce al 40' perché Daniel Alves, entrato da pochissimo al posto dell'infortunato Elano, crossa dalla destra nel tentativo di servire Robinho ma, invece della testa del compagno, trova la deviazione di Ayala che mette alle spalle del proprio portiere e consente al Brasile di andare a riposo sul 2-0.
Nella ripresa il ritmo cala e i verdeoro vanno a nozze. C'è chi perde tempo e viene ammonito, c'è chi cincischia con la palla alla ricerca del fallo e c'è chi, come Wagner Love, trova un corridoio perfetto per Daniel Alves che, di prima, incrocia sul secondo palo superando per la terza volta un incolpevole Abbondanzieri.
E' il gol che chiude l'incontro e fissa il risultato finale. Il Brasile vince la Copa America. E' il capolavoro di Dunga che ha dovuto mandare giù senza troppo replicare i rifiuti di Kakà e Ronaldinho al momento delle convocazioni ma che ha saputo mettere in piedi una formazione assolutamente coesa, e fortissima. Per una volta, gli assenti hanno avuto torto.
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