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Boca Juniors-River Plate, atto finale: è già la sfida del secolo

Marco Castro

Aggiornato 02/11/2018 alle 17:10 GMT+1

Xeneizes e Millonarios si sfideranno per la prima volta negli incontri decisivi di Copa Libertadores. Una sfida epica, che va ben oltre la rivalità sportiva e che metterà in palio due cose, entrambe eterne: la gloria per i vincitori, l’onta per i vinti.

Explication entre les joueurs de Boca Juniors et de River Plate, le 23 septembre 2018 à la Bombonera.

Credit Foto Getty Images

Il bianco e il rosso incontrano l'oro e il blu. River Plate e Boca Juniors chiamano a raccolta i propri fedeli perchè la sfida del secolo è realtà e si materializza all’orizzonte. Il 10 novembre alla Bombonera e il 24 dello stesso mese al Monumental andrà in scena il doppio confronto che mette in palio la Copa Libertadores 2018. Due date che faranno da spartiacque tra quel che è stato prima e tra quel che sarà dopo nella storia delle due squadre di Buenos Aires.

Precedenti da paura

River e Boca non si sono mai incontrate all’atto decisivo della più importante coppa sudamericana di calcio. Ma nella competizione, il Superclasico è andato in scena altre volte e senza esclusione di colpi. Come nell’ultimo precedente, agli ottavi del 2015, quando alcuni tifosi del del Boca lanciarono del gas urticante sui giocatori del River. Il risultato? Vittoria 3-0 a tavolino per i Millonarios e Boca eliminato. O come nelle semifinali del 2004, quando Carlos Tevez segnò al Monumental e prese in giro i tifosi rivali imitando una gallina, l’appellativo con cui i tifosi gialloblu prendono in giro quelli avversari. Espulsione per lui, ma immaginiamo la goduria. Una partita che, più di altre, può consegnare un calciatore alla storia per una singola giocata, positiva o negativa. Per informazioni chiedere di Emmanuel Gigliotti, attaccante del Boca che fallì un rigore al Monumental nella semifinale di Copa Sudamericana 2014.

Qui Boca

A proposito di Tevez, l’Apache è tornato a casa e potrebbe essere uno dei protagonisti del doppio confronto. Finora ha reso sotto le aspettative, ma in fatto di leadership ed esperienza non ha eguali tra i componenti delle due rose. Accanto a lui altre vecchie conoscenze del calcio europeo. Da Mauro Zarate, arrivato dal Watford, all’ex Roma e Real Madrid Fernando Gago, fino all’ex Catania Gino Peruzzi. Cristian Pavon, già visto ai Mondiali di Russia, è forse il talento maggiore a disposizione dell’allenatore Guillermo Barros Schelotto. Occhio anche a Dario Benedetto, attaccante idolo della curva gialloblu e già decisivo in semifinale

Qui River

Anche tra le fila dei Millonarios ci sono giocatori con trascorsi da questa parte dell’Atlantico. Juan Quintero ha iniziato a Pescara la sua avventura europea, poi proseguita a Porto e Rennes. Come lui, altri due giocatori che da noi non hanno incantato: Lucas Pratto, visto al Genoa, e Bruno Zuculini, ex Verona. I fari sono puntati soprattutto sul colombiano Santos Borrè, 23enne attaccante di cui si dice un gran bene, e su Exequiel Palacios, 20 anni e con la personalità giusta per guidare il centrocampo. In squadra anche un giocatore visto a Russia 2018: Enzo Perez. In panchina c’è Marcelo Gallardo, che però è a rischio squalifica. Sia lui che Schelotto hanno militato da calciatori nelle squadre che ora allenano.
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Tifosi del River al Monumental

Credit Foto Eurosport

Il percorso

Il River ha vinto in scioltezza il girone di qualificazione, chiuso davanti al Flamengo. Agli ottavi e ai quarti la squadra ha tenuto in trasferta sia col Racing Club che con l’Independiente (doppio 0-0), salvo dominare i confronti al Monumental (3-0 e 3-1). La semifinale col Gremio, invece, non è stata per deboli di cuore. Dopo la sconfitta in casa, la squadra di Gallardo era sotto anche in trasferta fino al minuto 82. Il pareggio di Borrè e il rigore di Gonzalo Martinez nel recupero hanno mandato in estasi i tifosi e consegnato al River la finale dopo 3 anni. Il Boca ha chiuso il girone al secondo posto e staccatissimo dal Palmeiras. Agli ottavi doppia vittoria sul Libertad, ai quarti col Cruzeiro è decisivo il 2-0 casalingo. La semifinale è storia recentissima: gli Xeneizes trovano ancora il Palmeiras e vincono l’andata alla Bombonera grazie alla doppietta di Benedetto. Al ritorno a San Paolo è 2-2 e il Superclasico diventa ufficiale.
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Carlos Tevez - River Plate vs Boca Juniors

Credit Foto LaPresse

La Copa non è l'unica cosa che conta

Il River non vince la Libertadores dal 2015, il Boca dal 2007. Ma la sfida in arrivo rappresenta qualcosa di più che aggiornare la bacheca dei record. Portare a casa la Copa è un obiettivo sportivo inestimabile, ma battere i rivali di sempre vale ancora di più. Qualcosa che chi non vive nel quotidiano questa rivalità non può capire fino in fondo, ma solo sfiorare. I fortunati che ci saranno, in campo o sugli spalti, porteranno questo scontro nel cassetto dei ricordi per tutta la vita. Comunque vada a finire.
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