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Emery, il professore maniacale che ha reso grande il Siviglia

Paolo Pegoraro

Aggiornato 11/05/2016 alle 02:07 GMT+2

Il profilo dell'allenatore artefice del miracolo Siviglia, la squadra che quest'anno ha collezionato finali: contenderà al Liverpool l'Europa League e al Barcellona la Coppa del Re

Unai Emery - Siviglia - 2016

Credit Foto LaPresse

Preparato, meticoloso, maniacale: l'artefice dei successi del tirannico Siviglia d'Europa League è Unai El catedrático Emery da Fuenterrabía, Paesi Baschi. Dopo aver resistito alle sirene italiane di Napoli e Milan nella rovente estate del calciomercato - snobbate persino le lusignhe del direttore sportivo del Real Madrid Emilio Butragueño - il rampante allenatore basco ha condotto i suoi uomini in finale d'Europa League per la terza volta consecutiva oltre ad aver guadagnato l'accesso all'ultimo atto della finale di Copa del Rey. Siviglia pigliatutto nella seconda competizione europea per club e determinato a sovvertire i pronostici nella gara secca contro il Barcellona entro gl'ispanici confini; dopotutto i Blanquirojos sanno come si fa: una volta regolato il Barcellona di Luis Enrique al Ramon Sanchez Pizjuan nel glorioso turno di andata della Liga, gli andalusi hanno venduto cara la pelle nel retour match costringendo Messi e compagni a un'affannosa rimonta seguita alla rete di Vitolo. E poco importa se in campionato il ruolino di marcia non abbia procurato le stesse gratificazioni dello scorso anno: la banda Emery continua imperterrita a scrivere pagine esaltanti. E pensare che il Catedratico nel 2004 bivaccava ancora nei polverosi campi della terza divisione spagnola, vessato dai continui infortuni al ginocchio: di strada ne ha macinata parecchia da allora...

La scalata al successo del "Professor" Emery

La lunga strada verso il successo dell'attuale allenatore di Gameiro e compagni comincia dalla cantera della Real Sociedad: il settore giovanile a San Sebastian, i cinque gettoni in Liga bagnati con un gol, poi il lungo peregrinare tra Toledo, Racing Ferrol e Leganos, prima di chiudere la carriera con la modesta formazione del Lorca Deportivo (terza divisione del calcio spagnolo) causa un infortunio al ginocchio. Stop. A 32 anni il centrocampista appende le scarpe al chiodo e, corre il gennaio 2005, coglie al volo l'opportunità di allenare la prima squadra del Lorca Deportivo: inizia quella stagione da calciatore, la finisce in gloria con promozione conquistata nelle vesti di allenatore. Il crocevia della carriera del tecnico basco è l'esperienza al timone dell'Almeria, piccolo club andaluso che Emery porta per la prima volta nella storia nel massimo campionato spagnolo grazie a un esaltante secondo posto in Segunda alle spalle del Valladolid. L'impresa gli vale l'appellativo di Professore e la prestigiosa chiamata del Valencia: sono gli anni d'oro dei tre terzi posti consecutivi in Liga e delle magiche notti di Champions League al Mestalla; Emery - il più giovane allenatore della storia dei Pipistrelli - contribuisce a fare di David Silva, David Villa, Roberto Soldado, Ever Banega e Juan Mata - tra gli altri - stelle di fama internazionale. Dopo tre stagioni di vertice con i Che e una fallimentare esperienza-lampo con i russi dello Spartak Mosca, Emery viene individuato dal direttore sportivo del Siviglia Monchi come l'uomo giusto per rifondare la squadra nel gennaio del 2013, dopo il deludente interregno Michel: mai scelta si sarebbe rivelata più lungimirante.
Per ogni partita potrei fare video da dodici ore, ma in un'ora i giocatori devono comprendere tutto quello che io ho visto in dodici ore

Il parossismo vincente "alla Sacchi" di Emery

In occasione del quindicesimo anniversario della morte di Stanley Kubrick, Ryan O'Neal (attore protagonista di Barry Lyndon) rivelò un gustoso anedotto sul Maestro: "Era maniacale nella cura dei particolari, una volta mi chiese per la sessantesima volta di rifare una scena e io gli risposi che cosa avrei dovuto modificare: "Nulla, ne voglio solo un'altra fatta esattamente nello stesso modo". Nulla è lasciato al caso nemmeno nel lavoro quotidiano di Unai Emery: giocate e movimenti da provare e riprovare in allenamento finché diventino meccanicizzati, rigorose sedute di analisi video preparate con dovizia di particolari da sottoporre ai giocatori e molto altro; Emery fu uno dei primi ad avvalersi della tecnologia gps e a considerare lo studio di dati e statistiche come parte integrante del suo lavoro. Un allenatore che vive il calcio 24 ore su 24, come una redditizia ossessione, e non ha paure delle più moderne tecnologie: vi ricorda qualcuno? Già, i prodromi del "parossismo vincente" di Arrigo Sacchi sono lampanti: non a caso fu proprio l'ex allenatore di Milan e Italia a consigliare Emery al Real Madrid quando era dirigente dei Merengues e a caldeggiare la sua candidatura a tecnico del Milan negli ultimi anni.
È ossessionato dal calcio – è praticamente una malattia. È uno dei migliori allenatori mai avuti. Ho lavorato con lui tre anni... non avrei retto un quarto
- Joaquin (ex giocatore del Valencia di Emery)

Il portavoce dell'"espíritu hispalens"

Conoscere il passato per interpretare meglio il presente: per Emery questa massima è una sorta di regola d'oro. Se a margine della rocambolesca vittoria contro il Valencia in semifinale di Europa League 2013/2014 confessi di aver invocato lo spirito di Palop (portiere del Siviglia che grazie a un incredibile gol di testa in pieno recupero permise agli andalusi d'impattare l'ottavo di finale di Coppa Uefa 2007, ndr) oppure dopo la vittoriosa semifinale con lo Shakhtar di giovedì scorso ricordi i quattromila tifosi che seguirono la squadra a Estoril (prima trasferta della fase a gironi nell'anno del primo trionfo in Europa League del Siviglia di Emery, ndr) significa che conosci a menadito la storia del club per cui alleni, ivi comprese le sue principali peculiarità. Non sarà il Barcellona per bacino d'utenza, ma a suo modo anche il Siviglia è "più di un club": una famiglia allargata, una squadra che vive in simbiosi con il proprio pubblico ed è abituata a estrarre dal cilindro energie impensabili nei momenti chiave delle partite cruciali. Unai Emery è l'ambasciatore perfetto dell'Espiritu Hispalenses del club biancorosso, lo spirito infinito che continua ad aleggiare all'interno del Ramon Sanchez Pizjuan e per gli stadi di tutta Europa: uno spirito cementato ancor più dopo la tragica scomparsa di Antonio Puerta in quella maledetta notte del 28 agosto del 2007. Da quelle parti nessuno ha dimenticato l'eroico e sfortunato figlio della città andalusa, tantomeno il maniacale Professore che ha reso grande il Siviglia e che non vuole smettere proprio ora di sollevare trofei.
La finale di Coppa del Re è in DIRETTA TV domenica 22 maggio alle 21:30 su DeejayTV NOVE e anche in LIVE-STREAMING su Dplay.com e Eurosport.com
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