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Coppa di Francia - La trasferta infinita del Thionville: 16540 km per affrontare lo Hiengène, in Nuova Caledonia

Stefano Fonsato

Pubblicato 17/11/2023 alle 13:10 GMT+1

COPPA DI FRANCIA - Oltre 33mila chilometri (tra viaggio di andata e quello di ritorno) per disputare una semplice partita, in gara secca, valevole per il settimo turno (ma siamo ancora alle battute preliminari) dell'infinita ed entusiasmante Coppa di Francia: è l'impresa del Thionville, squadra di quinta serie transalpina, sbarcata in Nuova Caledonia...

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Oltre 33mila chilometri (33.080, per l'esattezza, tra viaggio di andata e quello di ritorno) per disputare una semplice partita, in gara secca, valevole per il settimo turno (ma siamo ancora alle battute preliminari) dell'infinita ed entusiasmante Coppa di Francia. E' già questa un'impresa, di cui è protagonista il Thionville, club di quinta divisione transalpina (se vogliamo, la nostra Eccellenza, anche se non sempre le corrispondenze col calcio estero coincidono) che sfiderà i neocaledoniani dello Hiengène Sport.
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Thionville to Hienghène

Credit Foto Eurosport

Un viaggio da oltre 32mila km per una partita di Coppa di Francia

Ma che c'entra la Nuova Caledonia con la Coppa di Francia? C'entra, eccome. Alla stessa stregua del la FA Cup inglese, trattasi di vero e proprio "open" calcistico, in cui può partecipare anche la squadra del "pub" o, da queste parti, del "bistrot". Con una particolarità in più: nella Coppa di Francia sono ammesse addirittura le squadre delle colonie d'Oltremare. Se la competizione inglese conta 732 contendenti (numero, di per sé, già altissimo), la coppa transalpina arriva addirittura a 8mila! Dall'Africa all'Oceania passando per le Indie occidentali, nessuna realtà viene esclusa. Riunione, Martinica, Guadalupa, Guyana Francese, Polinesia, Nuova Caledonia (per l'appunto): chi più ne ha, più ne metta.

Dal confine col Lussemburgo al villaggio di un'isola nel profondo Oceano Pacifico

Thionville, 41mila abitanti nel profondo nordest transalpino, a pochi passi dal confine lussemburghese. Il cammino verso gli antipodi, nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico, nella provincia settentrionale dell'isola e in un villaggio da 2627 abitanti, è partito proprio da qui. Un viaggio, quello verso la capitale neocaledoniana Nouméa, si diceva, da oltre 33mila chilometri complessivi per oltre 20 ore d'aereo a tratta. Una trasferta pazzesca, dispendiosa sia a livello di tempo ma anche economico in cui, va da sé, si sono unite le forze da ogni parte possibile.

Sognando il Calais

Ogni piccola squadra, in Coppa di Francia, sogna di percorrere il cammino dei dilettanti di Calais e Vendée Les Herbiers, che rispettivamente nel 2000 e nel 2018 si spinsero fino in finale, poi perse contro Nantes e PSG. Figurarsi per un club di una colonia d'oltremare: che gioca il proprio campionato e partecipa (come avvenuto a febbraio per la precedente edizione) ai preliminari della Champions League d'Oceania. Ma la vera "Champions", a livello di attenzione mediatica, sarà proprio il match di Coppa di Francia, in programma sabato 18 novembre alle 5 del mattino nel minuscolo "Stadium Hien". Già, perché c'è anche il tema del jet leg affrontare, con la Nuova Caledonia avanti di ben 10 ore...
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Il portiere e capitano del Nantes (a sinistra) Mickaël Landreau alza la Coppa di Francia 2000 insieme al capitano del Calais Réginald Becque (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

I precedenti "d'oltremare"

Nelle precedenti edizioni si sono registrati altri casi simili di trasferte epiche dall'Europa all'altro capo del globo terracqueo: nel 2021 i tahitiani del Venus avevano ospitato il Belfort e, l'anno prima, erano volati loro in Francia, ospitati dal Trélissac (ko in entrambi i casi, 0-3 e 2-0). Nel 2017 l'Excelsior, ovvero i campioni in carica della Riunione, al largo del Madagascar, hanno percorso 9mila 500 chilometri per incontrare il Lille nei 32esimi di finale. Nell'immaginario collettivo transalpino, la rivincita dei "colonizzati" fu un'impresa scritta durante la stagione 1994-95, quando un altro club della Riunione, il Saint Louis, batté per la prima volta nella storia di una squadra d'Oltremare un club "métropolitan" a domicilio, 3-1 l'Epinal. Non contento, sulle rive dell'Oceano Indiano sconfisse ai rigori il Chamois Niortais, che con mare e spiagge aveva poco da spartire. Ai trentaduesimi di finale, il Saint Louis fu sconfitto, sempre sull'isola remota, 2-0 dal Cannes di Ligue 1.
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