Coppa Italia - Le 5 verita di Juventus-Lazio 1-0: Immobile e Vlahovic da ritrovare, Kostic-Chiesa che asse per Allegri
Pubblicato 03/02/2023 alle 09:39 GMT+1
SERIE A - Solidità per vincere, risollevarsi e ripartire: per la Juve, ora, le coppe devono essere l'unica via. Kostic è la chiave per sfondare sulle fasce insieme a Chiesa, mentre Immobile e Vlahovic risultano ancora "ammaccati". Sarri non è ancora riuscito a dare continuità e "fame" alla sua Lazio.
Juventus-Lazio, ultimo quarto di finale della Coppa Italia 2022-2023, é terminato 1-0 grazie alla rete di Bremer al 44'. Allegri, nella doppia semifinale ad aprile della competizione coccardata, troverà l'Inter, in una sorta di rivincita della finale dell'anno scorso, vinta 4-2 dai nerazzurri di Simone Inzaghi ai tempi supplementari. Di seguito l'analisi della gara riassunta in cinque punti principali.
1) Juve: solidità per vincere, risollevarsi e ripartire
Quella contro la Lazio è stata una vittoria sempre troppi fronzoli da parte della Juve di Massimiliano Allegri. Corto muso Sì, ma anzitutto solidità: al cospetto dei biancocelesti di Maurizio Sarri si è rivista la Vecchia Signora delle 8 vittorie consecutive e praticamente imperforabile in difesa. Per il bel gioco, come sempre, citofonare in un altro momento: come si è detto in tante altre occasioni, cogliere il successo aveva la priorità assoluta.
2) Kostic, la chiave per sfondare sulle fasce insieme a Chiesa
Suo il (contro)cross vincente per la rete decisiva di Bremer sull'uscita a farfalle di Luis Maximiano. Che però, sull'ex Eintracht Francoforte e sul risultato di 0-0, chiude la saracinesca ad un diagonale davvero ben assestato. Insieme a Chiesa, il serbo è la chiave per sfondare sulle fasce, mettere al centro quanti più palloni possibili per rilanciare un reparto offensivo non sempre prolifico.
3) Immobile e Vlahovic ancora "ammaccati"
Ancora fresco l'infortunio all'adduttore della coscia destra da cui è rientrato - proprio contro la Juve - l'attaccante biancoceleste. Su di lui si era profilata un'autonomia di 60', ridotta a 45' per precauzione dopo una botta subita in un primo tempo di fatto privo di giocate importanti. Un po' meglio l'attaccante serbo: lui, sì, resta in campo un'ora, ma senza impressionare là davanti. La strada è ancora lunghissima.
4) Quell'inguaribile intermittenza della Lazio
Prima il roboante 4-0 al Milano, poi l'1-1 con la Fiorentina, quindi il ko con la Juve al termine di una prova decisamente insipida. L'impressione è che Maurizio Sarri non sia in grado di dare alla Lazio la giusta continuità, nello spirito combattivo e nella fame della sua Lazio. Che nella serata contro la Juve ha ricevuto - da Luis Maximiano - il motivo per cui il suo portiere titolare è - e resterà - l'ex Spezia, Empoli e Pro Vercelli Ivan Provedel...
5) Juve e le coppe come unica via
Nel calcio di un tempo era un atteggiamento normale. Il campionato "va in barca"? Si punta tutto sulle coppe. I bianconeri sono chiamati, insomma, a tornare in Europa dalla porta di servizio: Europa League in caso di vittoria della Coppa Italia, Champions arrivando fino in fondo all'edizione in corso dell'Europa League. Febbraio è il mese che accompagna alla Primavera e quindi alla rinascita: rimuginare su quanto è successo in passato o prefissarsi obiettivi oggettivamente irraggiungibili (leggi "4° posto") è totalmente sconveniente.
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