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Coppa Italia - Le 5 verità di Atalanta-Fiorentina 4-1: la Dea merita un trofeo, quanto mancherà Scamacca con la Juventus

Stefano Silvestri

Pubblicato 25/04/2024 alle 09:05 GMT+2

COPPA ITALIA - La squadra di Gasperini vince grazie a una potenza di fuoco offensiva che Italiano non può vantare e va nuovamente a caccia di un trofeo: lo meriterebbe. Scamacca da Nazionale: la sua assenza in finale è pesantissima. Delusione viola: solo la Conference League può salvare la stagione.

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Atalanta-Fiorentina, match valido per le semifinali di ritorno di Coppa Italia, è terminato sul punteggio di 4-1, frutto delle reti di Koopmeiners, Martinez Quarta, Scamacca, Lookman e Pasalic. Gara arbitrata da Federico La Penna. Con questo risultato l'Atalanta ribalta lo 0-1 dell'andata e vola in finale, dove affronterà la Juventus.
Qui di seguito le 5 verità che ci ha lasciato la partita del Gewiss Stadium.

1) L'Atalanta merita di vincere finalmente un trofeo

Un'altra finale, la terza di Coppa Italia dopo quelle perse nel 2019 e nel 2021: quest'ultima, ironia della sorte, contro quella stessa Juventus che il 15 maggio le contenderà il trofeo. L'Atalanta di Gian Piero Gasperini è ormai entrata definitivamente nel novero delle grandi nobili del calcio italiano. Un percorso straordinariamente continuo da quasi un decennio, con qualche alto e basso ma senza crolli verticali, come sarebbe stato normale per un club mai abituato nel corso della propria storia a frequentare con costanza i salotti buoni della Serie A e dell'Europa. Per la terza volta in cinque anni, l'Atalanta può vincere una Coppa Italia. Senza dimenticare la possibilità di conquistare anche l'Europa League. Un capolavoro. Diceva il Gasp qualche giorno fa: “Idiozia definire vincenti solo chi vince un titolo”. Però lui e la propria squadra un trofeo se lo meriterebbero. Altroché.

2) Scamacca non si ferma più: quanto mancherà contro la Juve

Luciano Spalletti ha preso appunti. Di nuovo, dopo Napoli, dopo Liverpool e non solo. Gianluca Scamacca si è svegliato e non si è più fermato. Nuovamente decisivo, l'ex centravanti di Sassuolo e West Ham, e ancora una volta con un gol capolavoro, la specialità della casa. O meglio: i gol sarebbero stati due, se il primo non gli fosse stato annullato per colpe non sue. Di fatto Scamacca, pur ignorato dal ct nelle ultime due amichevoli, si è prenotato un posto sull'aereo che tra poche settimane porterà l'Italia in Germania per giocare gli Europei. L'unica macchia? L'ammonizione rimediata nel finale, che gli impedirà di affrontare la Juventus in finale. Gasperini sarà costretto a pensare a una Dea senza il proprio elemento offensivo più in forma: non sarà semplice.
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Scamacca esulta per il gol in Atalanta-Fiorentina - Coppa Italia 2023/2024Scamacca esulta per il gol in Atalanta-Fiorentina - Coppa Italia 2023/2024

Credit Foto Getty Images

3) Gasperini ha un attacco da sogno, Italiano invece...

La differenza, alla fine, l'hanno fatta i rispettivi reparti avanzati. Ricordate chi ha sparato sotto l'incrocio il fulmine che ha permesso alla Fiorentina di imporsi al Franchi? Mandragora, un centrocampista. Mentre il momentaneo 1-1 del Gewiss Stadium lo ha messo a referto Martinez Quarta, un difensore. L'Atalanta, invece, ha trovato i suoi quattro gol da attaccanti o comunque da elementi offensivi: Koopmeiners, Scamacca (un gol buono e uno no, come già ricordato), Lookman e Pasalic. Con il nigeriano che ha fatto il bello e il cattivo tempo da subentrato (nel conto anche l'assist del 4-1), De Ketelaere a tratti indemoniato e il buon apporto dalla panchina pure di Miranchuk. Ci sarebbe pure Touré, altro colpo estivo, apparso in buona forma a Monza. Italiano, invece, deve affidare le proprie speranze offensive a Belotti e Beltran: nel 2024 hanno segnato cinque gol in due. Non serve aggiungere altro.
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Martinez Quarta esulta per il gol in Atalanta-Fiorentina - Coppa Italia 2023/2024

Credit Foto Getty Images

4) Fiorentina, solo la Conference League può salvare la stagione

Rimpianti, tanti rimpianti. Per non aver aumentato il bottino dell'andata, intanto. E poi per aver ceduto proprio sul più bello, in contropiede (!) come contro il West Ham e a un passo dai tempi supplementari, che in ogni caso avrebbero rappresentato una sorta di agonia per una squadra che aveva ormai rinunciato a contrattaccare. Ma i rimpianti della Fiorentina sono soprattutto per una qualificazione che, a un certo punto, pareva essere a portata di mano. Solo che evidentemente questa è una stagione un po' così: in campionato la banda di Vincenzo Italiano ha mollato ormai da tempo, dopo aver sognato il quarto posto, puntando tutto sulle due coppe. Una è andata, rimane l'altra. Una sorta di ultima spiaggia: solo la Conference League può salvare un'annata che, comprendendo anche la rapida eliminazione in Supercoppa Italiana, non può che considerarsi deludente.
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La delusione di Nico Gonzalez, Atalanta-Fiorentina, Coppa Italia

Credit Foto Getty Images

5) L'involuzione di Milenkovic, un giocatore da ricostruire

Non è tanto lo sgambetto su Scamacca, a quel punto quasi inevitabile per non consentire all'avversario di presentarsi indisturbato davanti al portiere: è il liscio precedente la vera macchia della notte di Nikola Milenkovic. Un errore grave che, di fatto, ha cambiato la partita della Fiorentina. E che rappresenta l'ennesimo passo falso in una stagione individualmente tutt'altro esaltante. Un'involuzione sorprendente per un giocatore che godeva di ottima fama già da giovanissimo, al momento dell'arrivo in Italia dalla Serbia, e che nel corso degli anni si era guadagnato le attenzioni un po' di chiunque: della Juventus, dell'Inter, del Napoli. Salvo ritrovarsi a un passo dal West Ham, e infine rimanere a Firenze. Dove, però, non sta più convincendo da tempo.
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