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Calcio Eurosport Star of the Year: i migliori calciatori uomini del 2020, la classifica 5-1

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DaEurosport

Aggiornato 14/12/2020 alle 20:02 GMT+1

E' tempo di verdetti di fine anno, e così a Eurosport abbiamo deciso di votare il miglior calciatore del 2020. Dopo aver scoperto le prime 5 posizioni finalmente è l'ora di proclamare l'Eurosport Star of the Year. Complimenti a Robert Lewandowski, autore di un anno da urlo.

Robert Lewandowski

Credit Foto Getty Images

Senza la proclamazione del Pallone d'Oro, la prima volta in 65 anni di storia, a Eurosport abbiamo deciso di votare noi il miglior calciatore dell'anno 2020. Un'annata particolare, ma che ci ha comunque regalato molte emozioni. E così, i vari giornalisti di tutte le redazioni di Eurosport hanno stilato una classifica per decretare il vincitore dell'Eurosport Star of the Year. Prima vi abbiamo svelato le prime 5 posizioni, mentre ora è il momento di proclamare il vincitore di questo riconoscimento, il polacco Robert Lewandowski.

1) Robert Lewandowski (Bayern Monaco-Polonia)

Già numero uno tra i bomber in Europa con 48 gol realizzate in gare ufficiali, Lewandowski risulterà sicuramente miglior marcatore anche nel 2020 (40 reti all'8 dicembre). L'attaccante del Bayern Monaco è l'esempio vivente di quanto sia importante la giusta mentalità. Dal suo prolungamento del contratto a Monaco nell'estate del 2019, che ha posto fine al suo flirt (quasi) permanente con il Real Madrid, Lewandowski non solo ha segnato come, quando e quanto voleva, senza soluzione di continuità. Uomo di riferimento ed esempio comportamentale, da quando Arjen Robben ha lasciato il Bayern nel 2019 non c'è stato alcun litigio con altri giocatori. Lewandowski può persino essere sostituito quando l'allenatore Hans-Dieter Flick lo vede "in riserva". A Lisbona, il 32enne ha cancellato anche l'ultima pecca, ovvero quella che lo additava di aver segnato troppo pochi gol nella fase a eliminazione diretta di Champions League. In breve: "Lewy" ha vinto meritatamente tutti i premi messi in palio 2020. Tranne, purtroppo per lui e per causa di forza maggiore, il vero Pallone d'Oro.

2) Neymar (PSG-Brasile)

Un anno di "riconquista". Dopo aver rivendicato il desiderio di lasciare Parigi per un ritorno a Barcellona nel mercato del 2019, Neymar non solo è rimasto ma, sotto la tour Eiffel, è decisamente rinato. Criticato dai suoi tifosi al rientro in campo, assente dalla lista dei nominati per il Pallone d'Oro, il brasiliano si è ampiamoente riscattato nel 2020. Sulla scena transalpina, Neymar ha continuato a fare il proprio lavoro, sia in Ligue 1 che nelle coppe, trascinando la band di Tuchel alla conquista della tredicesima Coupe de France segnando l'unico gol nella finale contro il Saint-Etienne. Ad ogni buon conto, l'ex giocatore del Barcellona ha primeggiato soprattutto in Champions League, dove è stato uno degli uomini chiave del travolgente cammino dei parigini. Decisivo nel ritorno degli ottavi di finale contro il Borussia Dortmund (2-0), Neymar è stato l'autentico X-factor della formazione transalpina. Ed è proprio quest'estate che il numero 10 del PSG si è fatto notare. Mentre la squadra è partito male nei quarti di finale contro una sorprendente Atalanta, il brasiliano non ha deluso ed è stato decisivo sui due gol di Marquinhos e Choupo-Moting a tempo scaduto. Stessa storia in semifinale contro l'RB Lipsia (3-0). Anche se la sua finale contro il Bayern è stata deludente e le sue prestazioni a volte sono state inferiori alle aspettative, Neymar non ha mancato di ricordarci che giocatore incredibile sia.

3) Manuel Neuer (Bayern Monaco-Germania)

Il fatto che l'FC Bayern abbia Neuer è "quasi una competizione sleale". Thomas Tuchel, allenatore dell'ultimo avversario del Bayern nella scorsa edizione di Champions League, non avrebbe potuto avere più ragione. Il 34enne ha incrementato (!) il proprio livello nel 2020, realizzando parate straordinarie, soprattutto in Champions League, ed è stato quindi la base per il secondo "Triplete" del del Bayern in sette anni. Nella seconda metà della stagione 2019-20 in Bundesliga non ha per nulla abbassato la guardia, subendo appena nove gol. Anche sei anni dopo il suo "presunto" apice, la Coppa del Mondo 2014, Neuer è ancora in grado di abbinare uscite aggressive a una tranquilla gestione del pallone. Inoltre, è semple da sottolinera quella caratteristica, da non sottovalutare, di far sembrare le sue parate semplici, quasi logiche. Neuer è uno dei pochi portieri con cui anche gli attaccanti più astuti possono sbagliare. Un'aura che si è guadagnata col duro lavoro tanto da fare... concorrenza sleale nei confronti di chi lo affronta.

4) Kevin De Bruyne (Manchester City-Belgio)


Mentre il Manchester City di Pep Guardiola inizia a sembrare un po' smunto e prevedibile, c'è una costante: Kevin De Bruyne. Il belga ha trascorso altri 12 mesi fantastici, anche se senza argenteria pregiata da mettere in bacheca, eguagliando il record di assist di Thierry Henry in Premier League (20) e segnando altri 13 gol. È il miglior centrocampista del mondo, in grado di portare la palla per due terzi del campo, finalizzando la propria azione con un tracciante millimetrico. Ma la sua genialità ha un prezzo. Il City è stati in grado di sopravvivere senza una difesa dignitosa nell'era post-Kompany proprio perché De Bruyne, a sua volta, è riuscito a mascherare spesso e volentieri i loro fallimenti. Le squadre avversarie, infatti, si dimostrano sempre piuttosto reticenti ad attaccare il City per paura di un contrattacco guidato dal talentuoso centrocampista belga.

5) Joshua Kimmich (Bayern Monaco-Germania)


Manuel Neuer ha parato, Robert Lewandowski ha segnato - ma nella metà campo del Bayern ha regnato lui: Joshua Kimmich. Allenato da Pep Guardiola in quasi tutte le posizioni possibili nello scacchiere del Bayern, Kimmich ha realizzato il suo capolavoro nel 2020 all'età di soli 25 anni. Scelto da Hans-Dieter Flick come collegamento centrale tra difesa e attacco, Kimmich ha unito in modo spettacolare entrambe le fasi: difensivamente, brilla di spirito combattivo, in anticipo e con forza nei contrasti; in attacco, autentico burattinaio in fase di costruzione. E quando è stato necessario, Kimmich non ha protestato quando si è trattato di ricoprire l'inedito ruolo di terzino destro. Inoltre, c'è il fatto che undici dei suoi 14 gol dalla semifinale di Champions League nel 2018 a oggi, siano stati il primo gol partita del Bayern o quello decisivo. Nel 2020, un totale di 19 gol. Non male per un mediano.
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