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Guerra Ucraina, la paura di Paulo Fonseca da Kiev: "Spero che non cada una bomba su di noi"

Carlo Filippo Vardelli

Aggiornato 24/02/2022 alle 17:11 GMT+1

CALCIO - "Mi sono svegliato alle cinque del mattino con cinque esplosioni di seguito. Avevo un volo in programma per oggi, ma ora è impossibile uscire da qui, perché gli aeroporti sono già distrutti e lo spazio aereo è stato chiuso". Sono queste le terrificanti parole di Paulo Fonseca in merito alla guerra in Ucraina che sta preoccupando il mondo intero.

Paulo Fonseca, ex allenatore della Roma

Credit Foto Getty Images

Sono ore di grande paura in Ucraina dopo i bombardamenti della notte scorsa da parte della Russia. La popolazione è nel panico e attualmente in tanti stanno tentando di lasciare il Paese per muoversi verso la Polonia. Una situazione che ha messo in ginocchio anche il mondo dello sport e nello specifico il calcio, con la sospensione del massimo campionato nazionale che sarebbe dovuto partire questo weekend. Lo Shakhtar Donetsk, ad esempio, squadra allenata da Roberto De Zerbi, è ormai blindato da ieri in un hotel di Kiev dopo essere rientrata in Ucraina.
Non ci resta che pregare che non cada una bomba accanto a noi (Paulo Fonseca)
Nello stesso hotel c'è anche Paulo Fonseca, l'ex allenatore della Roma che vive in Ucraina essendo sposato con Katerina Ostroushko. Il tecnico portoghese ha parlato a Jornal de Noticias delle difficoltà che sta vivendo in questo momento impossibilitato a viaggiare a causa della guerra con la Russia. Sul suo profilo Instagram il tecnico ha pubblicato una stories affacciato da uno dei terrazzi dell'hotel spiegando le ore di tensione che sta vivendo insieme alla sua famiglia.

Le parole di Fonseca

"Mi sono svegliato alle cinque del mattino con cinque esplosioni di seguito. Avevo un volo in programma per oggi, ma ora è impossibile uscire da qui, perché gli aeroporti sono già distrutti e lo spazio aereo è stato chiuso. Puoi lasciare Kiev solo via terra e tutti stanno provando a scappare a Leopoli. Le strade sono completamente ferme, perché è impossibile spostarsi con così molte macchine. Le code sono enormi e poi non c'è più benzina. Non ci resta che pregare che non cada una bomba accanto a noi.
"Sinceramente non so come uscirò da qui. Ci sono diversi aerei militari. Questo è il giorno peggiore della mia vita. Ci sono file enormi nei supermercati, la gente compra di tutto. Non è rimasto molto. Ora è il momento di aspettare ed essere fortunati".
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Paulo Fonseca: "Orgoglioso di aver allenato la Roma"

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