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Dalla Turchia: Ebouè potrebbe aver contratto l’AIDS

DaAgenti Anonimi

Aggiornato 07/10/2017 alle 11:14 GMT+2

Dal nostro partner Agenti Anonimi

Emmanuel Eboue

Credit Foto Getty Images

Nelle ultime ore è arrivata una notizia terribile dalla Turchia: Emmanuel Ebouè è stato trovato positivo al virus dell’HIV. Il calciatore ivoriano stava sostenendo le visite mediche per il Turk Ocagi Limasol, club della Repubblica turca di Cipro del Nord.
Per chi non si ricordasse chi è Eboué, siamo qui apposta per rinfrescarvi la memoria. Terzino destro, adattabile ad esterno di centrocampo, di origini ivoriane, ma con passaporto belga, è nato nel 1983. Dopo aver militato nel Bevern, club begla, dal 2002 al 2004, passa all’Arsenal. Coi Gunners trascorre sei stagioni, collezionando 214 presenze e 10 goal. Nessun trofeo però. Dal 2011 al 2015 gioca al Galatasary vincendo 3 Campionati Turchi, 2 Supercoppe di Turchia e 2 Coppe di Turchia. Nel 2016 torna in Inghilterra, al Sunderland: 0 presenze per lui. A fine anno decide di ritirarsi dal calcio.
Proprio la volontà di ritornare sui sui passi, lo ha spinto a cercare un nuovo club, in una lega minore e nemmeno riconosciuta dalla FIFA, a quanto pare avrebbe messo Eboué davanti a questa terribile verità.
Il procuratore Tekin Birinci, non ha dato conferme sulla malattia. Intervistato è dovuto intervenire sull’argomento dicendo: “Sono stati riscontrati dei gravi problemi medici, dei valori sanguigni anormali. Non è giusto rilasciare ulteriori commenti al momento. Nei prossimi giorni Eboué farà dei controlli in Inghilterra per capire quanto sia serio il problema“.
L’AIDS come tutti sapete è una malattia tremenda, che ogni anno, secondo quanto riportato dall’OMS miete circa 2 milioni di vittime. Ancora oggi non esiste nè una cura nè un vaccino, ma ci sono dei trattamenti, che aiutano i malati a condurre una vita quasi normale. I costi di questi farmaci sono elevati, per questo anche poco diffusi nel mondo.
Facciamo un grande in bocca al lupo a Eboué, sperando che si tratti solo di illazioni non fondate. Certamente se il tutto fosse confermato dall’entourage dello stesso calciatore, allora la situazione sarà differente. Speriamo solo che una figura così nota possa fare della sua battaglia un simbolo di lotta e speranza per tanti altri.
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