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Calcio - Laporta fa il punto in casa Barcellona: bilancio in rosso per 481 milioni, monte-ingaggi stratosferico

Marco Arcari

Aggiornato 16/08/2021 alle 18:37 GMT+2

CALCIO - Con una conferenza, Joan Laporta ha risposto alla lettera aperta di Josep Bartomeu, esponendo numeri che certificano il momento di enorme difficoltà economico-finanziaria del Barcellona. Bilancio in rosso per 481 milioni di euro, ingaggi sportivi pari al 30% in più rispetto a top club quali City o Real, debito bancario salito a 673 milioni. Numeri da capogiro.

Joan Laporta, presidente del FC Barcellona

Credit Foto Getty Images

Altra tegola in casa Barcellona. Dopo l'addio "forzato" di Leo Messi, con la Pulga passata in breve al PSG, il club catalano si trova a dover fare i conti con un bilancio in rosso di 481 milioni di euro e un debito reale pari all'astronomica cifra di 1.482 milioni come riportato dai colleghi de La Gazzetta dello Sport. Numeri confermati dal presidente Joan Laporta, in una risposta pubblica alla lettera aperta che il suo predecessore, Josep Maria Bartomeu, gli aveva rivolto. Il quadro finanziario disegnato da Laporta è alquanto inquietante, con cifre spaventose e la conferma di una richiesta di credito-ponte a Goldman Sachs - una cifra di circa 80 milioni di euro - utile a saldare gli stipendi arretrati, perché non vi era altro modo per poter operare in un regime di normalità.
Nell’ultimo esercizio abbiamo avuto spese per 1.136 milioni di euro a fronte di un fatturato da 631 milioni, con perdite di 481 milioni. L’impatto del Covid è stimabile in 91 milioni e non 217 come detto da Bartomeu.
Che la gestione di Bartomeu non sia stata delle migliori sembra confermarlo anche il passaggio di conferenza riguardante lo stadio. Laporta ha dichiarato che è sono stati effettuati interventi di manutenzione straordinaria (spesa vicina ai 2 milioni di euro) per mettere in sicurezza il Camp Nou, infrastruttura che era gravata - pare - da 119 criticità, con potenziali importanti rischi per la salute degli spettatori e non solo. I problemi maggiori riguardano però le enormi incapacità finanziarie della gestione Bartomeu. Secondo Laporta, attualmente il club blaugrana ha dovuto fare i conti con un impatto, in termini di perdite causate dalla pandemia, di 91 milioni. Una cifra ben inferiore rispetto ai 217 stimati in precedenza da Bartomeu. A spaventare non sono però solo gli interessi dei prestiti stipulati con vari istituti di credito, pari al 9% contro il 2% del prestito di 525 milioni di euro che lo stesso Laporta ha ottenuto da Goldman Sachs, quanto piuttosto il monte-ingaggi.
La situazione è drammatica, ma ci sono tanti motivi che mi fanno pensare che usciremo da questa crisi. Si tratta di un momento durissimo, che però supereremo.
Laporta sostiene di aver trovato un club a cui i veterani erano legati da contratti onerosi, in termini di durata e ingaggio, mentre i giocatori più giovani avevano sottoscritto contratti di breve durata. Una situazione complicatissima per discutere potenziali aggiustamenti contrattuali e, al contempo, incredibile se si fanno paragoni con altri top-club. Il totale degli ingaggi in ambito sportivo è pari 617 milioni di euro (165 di ammortamento) ed è superiore di circa il 30% rispetto a club quali Manchester City o Real Madrid. Inoltre, le presunte riduzioni salariali precedenti sembrano irreali: i 69 milioni che la precedente presidenza aveva dichiarato di aver "tagliato" sono completamente ricaduti sulla nuova gestione di Laporta, sottoforma di bonus e premi nei contratti di diversi giocatori. Senza parlare delle commissioni corrisposte a procuratori e altre figure (quali scout), a completare un modus operandi che, secondo lo stesso Laporta, ha prodotto effetti disastrosi a calamita.
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