Brasile in crisi e pressa Carlo Ancelotti per la firma, ma lui aspetta una nuova chiamata dal Real: cosa è successo

C'è poco da fare, il Brasile è in crisi. È vero che il percorso di qualificazione ai prossimi Mondiali del 2026 è lunghissimo, ma la Nazionale verdeoro è solo 6a nella classifica del girone sudamericano. Dopo 6 giornate, Vinicius (ora infortunato peraltro) e compagni hanno collezionato solo due vittorie e vedono scappare l'Argentina che è appena passata al Maracanà, in una serata a dir poco pazza cominciata con gli scontri tra tifosi argentini e polizia brasiliana. Ma il ko con l'Argentina è solo il sintomo di questo momento che sta attraversando il Brasile, ancora a caccia della propria identità. In attesa di Ancelotti è stato nominato ct Fernando Diniz, ma l'eroe del Fluminense non è riuscito in questa missione. Neanche un mese fa portava la prima Libertadores al Tricolor Carioca, ma allenare una Nazionale è qualcosa di diverso. In molti lo vogliono fuori dopo questi primi mesi, ma non per Ancelotti, come disse Romario che ne ha contestato la sua nomina. Ma, a conti fatti, Ancelotti non ha mai firmato per diventare ct e lui stesso, ora, è dubbioso e attende il Real Madrid. Potrebbe esserci un clamoroso dietrofront, con lo stesso Real Madrid a mettere sul piatto un nuovo rinnovo di contratto per il tecnico di Reggiolo.

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Dal luglio 2023, la carica di allenatore l'ha assunta Fernando Diniz, preso però solo come tecnico ad interim in attesa dell'eventuale arrivo di Carlo Ancelotti. Da luglio ad oggi, in realtà, sono passati solo pochi mesi, ma il Brasile stenta a decollare. Una vera e propria crisi tecnica della Nazionale Verdeoro che, al momento, non sembra potersi candidare come favorita per il prossimo Mondiale. Da Vinicius a Rodrygo, ci sono tante star, ma il Brasile è tutto fuorché squadra e i risultati nel girone di qualificazione al Mondiale 2026 ne attestano le difficoltà. La sconfitta casalinga contro l'Argentina è solo la punta dell'iceberg, considerando che il Brasile è 6° con solo due vittorie conquistate e ben 3 sconfitte.

Un risultato che preoccupa un po' tutti. E dire che, neanche un mese fa, Fernando Diniz veniva considerato un eroe per il suo lavoro fatto sul campo col Fluminense. È stato infatti il primo allenatore a portare il Fluminense a vincere, nella propria storia, la Copa Libertadores dopo il successo sul Boca Juniors. Una grande squadra, ma non la migliore in assoluto, nonostante ciò il percorso del team di Diniz è stato perfetto fino al successo della vita. Squadra di club e Nazionali, però, sono due cose diverse e, visti gli ultimi risultati, ora Diniz è sulla graticola.

Ma non deve arrivare Carlo Ancelotti? Sì, al termine del suo contratto col Real Madrid che scadrà a giugno 2024. Da un lato, però, il tecnico di Reggiolo ha già ricevuto critiche feroci senza neanche un giorno di allenamenti con la Nazionale. Sono stati durissimi gli attacchi di Romario, come di altri ex giocatori che non vogliono assolutamente uno straniero alla guida della Nazionale più titolata del mondo. Se poi a mettere in discussione Ancelotti è stato addirittura il Presidente Lula, qualche dubbio ti viene... Ancelotti non ha firmato mai nulla col Brasile e, invece, sarebbe disposto a firmare ancora una volta col Real Madrid. Vorrebbe allenarlo Mbappé e cogliere i frutti di questi ultimi anni con tanti giovani (di qualità) buttati nella mischia. Insomma, lo stesso allenatore italiano non sembra convinto del progetto Nazionale, soprattutto se si va al Brasile, soprattutto se è questo Brasile che tutto sembra fuorché imbattibile. Ecco che forse rimanere un altro paio di anni al Real Madrid sembra la pista più sicura.

D'altro canto, sembrava che il Real Madrid avesse già il sostituto di Ancelotti, ovvero quel Xabi Alonso che sta andando molto bene col Bayer Leverkusen. Lo stesso Xabi Alonso, ex giocatore del Real Madrid, che con Ancelotti alla guida ha vinto la Décima nel 2014. Non che il tecnico basco abbia sbagliato qualcosa, anzi, ha collezionato 10 vittorie su 11 in Bundesliga e, per ora, mantiene la testa del campionato davanti al Bayern Monaco. Complessivamente ha collezionato 16 vittorie su 17 in tutta la stagione col Bayer che sta andando avanti nelle Coppe e predica un gran calcio. E allora perché ci sono delle riserve? Un conto è fare un gran gioco col Leverkusen senza avere grosse pressioni, un conto è presentarti al Real Madrid dove ogni anno può essere l'ultimo se non porti a casa almeno un trofeo.

Secondo la Gazzetta dello Sport, infatti, lo stesso Alonso avrebbe rallentato un attimo, preferendo allungare il suo progetto tecnico col Leverkusen, progetto cominciato solo a metà stagione scorsa. Dopo aver vinto qualcosa, poi, si sentirà pronto per allenare il Real Madrid.