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Da 0 a 10, il Pagellone della Liga: Barça imprendibile, Real al risparmio, male Seedorf e Montella

Stefano Fonsato

Aggiornato 21/05/2018 alle 21:48 GMT+2

Diamo i voti finali al massimo campionato spagnolo, in cui restano le favole di medio-alta classifica, scritte da Betis, Getafe, Eibar e Girona. Nuovo trionfo del Cholo Simeone coi Colchoneros. Siviglia e Athletic Bilbao sono da rifondare. Il Malaga continua a soffrire i postumi del disimpegno dello sceicco Abdullah Al Thani. Altro fallimento da allenatore per Clarence Seedorf.

Andrés Iniesta vom FC Barcelona

Credit Foto Imago

Voto 10 al Barcellona campione, in una stagione comunque "macchiata" dal disastro Champions

Non è sempre detto che chi vince meriti il voto più alto. Tuttavia, il Barcellona se lo prende di default. Anche al termine di una stagione mai contraddistinta dalla classica chiusura del cerchio. Anzitutto, anche se si parla di Liga, non si può non pensare alla disastrosa serata dell'Olimpico, e uno 0-3 figlio di un atteggiamento di sufficienza che hanno reso incredibilmente inutile la larga vittoria dell'andata, 4-1 al Camp Nou. Non solo, ieri sarebbe bastato un gol per arrivare ai 100 in campionato, oppure la settimana scorsa sarebbe bastata un minimo di accortezza per evitare - a Valencia, 4-5 contro il Levante (!) - l'unica sconfitta nel massimo torneo spagnolo. Dettagli, per carità, ma il team di Valverde, trascinato dai soliti Leo Messi (34 gol) e Luis Suarez (25), anche senza Neymar (poi sostituito, sul mercato, dai vari Ousmane Dembélé e Philippe Coutinho) avrebbe potuto cogliere quegli en plein che, a un certo punto della stagioni, sono sembrati alla portata.
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Barcelona celebrate winning the league

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E' stata comunque un'altra annata indimenticabile (la differenza reti parla di +70), condita da largo trionfo in Coppa del Re e dall'emozionante saluto a "don" Andrés Iniesta, ieri sera - contro la Real Sociedad - all'ultima in maglia blaugrana dopo 674 partite, 57 gol e 32 trofei alzati. Un'unica maglia indossata in una lunghissima carriera, già cominciata dalla Masia del club catalano, che lo scovò nell'Albacete nel lontano 1994, a soli 10 anni.

Voto 9 alla seconda parte di stagione "monstre" dell'Atletico Madrid

Dopo il terzo posto ottenuto nel girone di Champions vinto dalla Roma e in cui il Chelsea di Antonio Conte si è qualificato secondo, per i Colchoneros sembrava profilarsi una stagione di basso profilo. Grazie ai gol di Antoine Griezmann (prossimo al passaggio al Barcellona?), alla personalità di ferro di Diego Godin e, a centrocampo, a capitan Gabi, mister DIego Pablo Simeone ha lasciato nuovamente il segno, con un prezioso secondo posto e, soprattutto, il netto trionfo in Europa League in cui, "retrocessa" dalla Champions, ha recitato la parte del leone nella savana grazie alla sua mentalità vincente e la solita difesa di ferro. Nota a margine, sempre in zona nevralgica, altra stagione di grande Saúl Ñíguez, talento canterano. Insomma, un finale di stagione che ha spazzato via le polemiche per le modifiche sullo stemma societario e una fantasia grafica poco gradita nella casacca biancorossa. Commovente il saluto di Fernando Torres, cuore colchonero, al pubblico del Wanda Metropolitano.
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Fernando Torres, Atlético de Madrid

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Voto 8 alla risurrezione del Valencia di Zaza e alle favole di medio-alta classifica (dal Betis al Girona, da Aspas a Stuani)

Da squadra da incubo al ritorno, l'anno dopo, tra le big di Spagna. Il Valencia di Simone Zaza, che ritrova la Nazionale con 13 gol in campionato, passa dalla disastrosa gestione Salvador "Voro" González-Cesare Prandelli-Salvador "Voro" González (coincisa con un 12esimo posto), ad un quarto posto ben saldo, che vale l'accesso alla prossima Champions League, posto decisamente più consono al club del Mestalla, guidato alla grande da mister Marcelino e da un'altra punta rapace come Rodrigo, autore di 16 centri.
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Simone Zaza

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Ma è stata LaLiga delle belle storie: come non citare, infatti, l'exploit del 31enne attaccante del Celta Vigo Iago Aspas, quarto nella classifica marcatore (di fronte a lui, solo Messi, Cristiano Ronaldo e Luis Suarez) a 22 centri. Un gradino più sotto, poi, Cristhian Stuani, meteora in Italia con la Reggina di Nevio Orlandi e Bepi Pillon (una rete in 20 presenze), bomber di razza nelle varie categorie spagnoli. Nella Liga, quella appena conclusa, è stata la sua stagione più prolifica. I suoi centri hanno trascinato la matricola assoluta Girona a un passo dal sogno europeo.
Sfiorato anche dalle altre "piccole" Eibar e Getafe, gioielli di amministrazioni societarie oculate ed efficaci. Sogno doppiamente avverato da parte del Betis Siviglia: quinto posto in classifica, ovvero qualificazione ai gironi di Europa League, davanti agli odiati cugini del Siviglia (indimenticabile il derby vinto 5 a 3 a domicilio), che invece dovranno partire dai preliminari.
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Feddal - Sevilla-Betis - Liga 201772018 - Getty Images

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Voto 7 al Real Madrid e alla sua "gestione consapevole" delle risorse

Zinedine Zidane ci ha visto lungo, come sempre. Per quanto la sua squadra sia ricca di campioni leggendari, essere sempre in lizza per tutte le competizioni, non sempre è possibile. Così, con un Mondiale per Club da conquistare e una Champions League perennemente sorridente, il tecnico francese - una volta capito quale fosse l'andazzo in campionato - ha preferito concentrarsi su trofei internazionali, "gestendo ad hoc" la propria rosa, in particolar modo Cristiano Ronaldo, a cui è stato spesso risparmiato dal triplo impegno settimanale. Mossa azzeccata: terzo posto da minimo sindacale in campionato, Mondiale per club alzato a dicembre al cielo degli Emirati Arabi Uniti e terza finale consecutiva di Champions, già vinta nelle ultime due edizioni.
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Cristiano Ronaldo and Zinedine Zidane

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Voto 6 a un Espanyol che mira a tornare tra le grandi di Spagna

Annata tutto sommato positiva per l'altra metà di Barcellona, con finale in crescendo. Il percorso di risalita verso le posizioni europee sta procedendo, piano piano, stagione dopo stagione, sotto la presidenza cinese di Chen Yansheng. Il tutto è stato impreziosito dal "cuore biancoblu" Gerard Moreno (16 gol in campionato) e un paio di soddisfazioni nei derby: uno pareggiato 1-1 al Cornella El Prat, l'altro vinto nell'andata dei quarti di finale di Coppa del Re (1-0 con gol di Oscar Melendo), annullato, però dall'affermazione per 2-0 dei blaugrana nella gara di ritorno. Ora, tempo di celebrazioni: per le 200 presenze in maglia biancoblu Sergio Garcia e per il mercato. La direzione sportiva, infatti, medita di tesserare il difensore dell'Inter Lisandro Lopez.

Voto 5 a un Siviglia da rifondare. La cura Montella è servita proprio a poco...

Un'insufficienza resa mite solo dalla qualificazione ai preliminari della prossima Europa League e da alcuni acuti stagionali, come l'aver espugnato Old Trafford (con conseguente eliminazione del Manchester United) negli ottavi di finale di Champions League. Sembrava, a quel punto, l'inizio dell'idillio di Vincenzo Montella (già proveniente dall'esonero al Milan) e il club andaluso, partito con la guida di Eduardo Berizzo. Finale di stagione affidato al tecico ad interim Joaquín Caparrós. Ora si deve ricstruire un ciclo, quest'anno giunto al termine ancora sull'onda lunga dei vecchi trionfi di Unai Emery.
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2018, Vincenzo Montella, Siviglia, Getty Images

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Voto 4 a un Athletic Bilbao stanco, beffato e da ripensare

Stagione decisamente avara di soddisfazioni e poco incline al doppio impegno campionato-Europa League. Dal settimo posto della passata stagione, i baschi del Cuco Ziganda sono precipitati al sedicesimo. Il punto più basso della stagione è stato senz'altro toccato con la sconfitta in Coppa del Re al San Mames contro il minuscolo Formentera (di Segunda B, la terza serie spagnola), costata l'eliminazione ai sedicesimi. In campo internazionale, l'avventura in Europa League - come sempre condita dai gol di Aritz Aduriz - si è fermata agli ottavi al cospetto del Marsiglia, finalista della competizione. Ricostruzione affidata all'ex SIviglia Eduardo "Toto" Berizzo.

Voto 3 al Deportivo La Coruña e al nuovo fallimento di Seedorf come allenatore

Nuovo fallimento da allenatore (dopo Milan e Shenzen) per Clarence Seedorf, questa volta maturato sulla panchina del Depor, trascinato in Serie B senza aver mai davvero lottato. Una situazione ereditata a febbraio, va detto, dal pessimo lavoro di mister Cristóbal Parralo. Una difesa colabrodo (la peggiore del campionato con 76 reti subite), un'organizzazione di gioco inesistente, e una dischesa in Liga 2 preannunciata da settimane per Juanfran e compagni che però, a quanto sembra, sperano nella permanenza del tecnico olandese. . Restano i numeri accumulati: su 16 gare di Liga, per Seedorf, 2 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte.
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Clarence Seedorf, allenatore Deportivo La Coruña 2018 (Getty Images)

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Voto 2 alla stagione mai iniziata dal Las Palmas di Chichizola e Aquilani

Una stagione mai cominciata, per Leandro Chichizola e compagni. Poche individualità di rilievo, in cui - peraltro - il centrocampista ex Roma Alberto Aquilani non è riuscito ad esprimersi ad alti livelli. Canari penultimi e con una differenza reti che spiega tutto: -50...
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Los jugadores de Las Palmas celebran su gol ante el Barcelona

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Voto 1 a una lotta salvezza inesistente

Per le ragioni note alle voci "voto 3" e "voto 2", la lotta per non retrocedere, in Spagna, non è mai cominciata. I dati sono impietosi: addirittura 14 punti di differenza tra il terzultimo posto del Depor (arrivato a quota 29) al quartultimo occupato - a 43 - da Leganés e Athletic Bilbao.

Voto 0 a un Malaga sempre più perseguitato dal disimpegno dello sceicco Abdullah Al Thani

Rispetto agli andalusi, che hanno chiuso con appena 20 punti raccolti, ha fatto meglio il Benevento in Italia. Sono il frutto del progressivo disimpegno dello sceicco qatariota Abdullah Al Thani, iniziato 5 anni fa dopo numerosi screzi con l'amministrazione locale. E pensare che gli andalusi della Rosaleda (allora allenati da Pochettino), nel 2013 arrivarono a un passo dalle semifinali di Champions. Tanti errori anche nella direzione sportiva, che ha accumulato giocatori inadeguati e debiti ora da risanare.
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