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Francia in rivolta: Canal+ non paga i club, il Tolosa va in tribunale. Ecco cosa rischia l'Italia

Simone Eterno

Pubblicato 30/04/2020 alle 18:57 GMT+2

Dopo la decisione defintiva dello stop alla Ligue1, ecco le immediate conseguenze: la Pay-tv non paga l'ultima rata ai club; il Tolosa, che era ultimo e sarà retrocesso, minaccia azioni legale. Uno scenario che rischia di ripetersi tale e quale anche in caso di sospensione della Serie A.

Ligue 1 plant Saisonfortsetzung für Mitte Juni

Credit Foto SID

L’effetto è stato tanto rapido quanto inevitabile. La conclusione della stagione di Ligue 1 ha scatenato le immediate reazioni dei soggetti coinvolti: dai club alle televisioni.
Non potevano non esserci conseguenze pesanti dopo la decisione del governo francese di sospendere lo sport fino a settembre; e con l’ufficialità di un campionato che oggi ha emesso i suoi verdetti, sono subito arrivate anche le immediate e pesanti reazioni.

Le TV non pagano: saltano 243 milioni

La prima – e la più dura – è quella della pay-tv Canal+, che in Francia detiene i diritti della Ligue1 e della Ligue2. Ebbene immediata è arrivata la comunicazione di Maxime Saada, il presidente del gruppo televisivo Canal+, che inviando una lettera a Didier Quillot, il direttore esecutivo della Ligue1, ha fatto sapere a tutti i club che il contratto tra l'emittente e tutte le squadre coinvolte (quindi Ligue1+Ligue2) è da considerarsi concluso. Per questa ragione, nelle casse dei club, non arriverà l’ultima tranche di pagamenti da 243 milioni complessivi.
Una bordata dal punto di vista economico che metterà in difficoltà a livello finanziario tante squadre; e un’identica situazione che si potrebbe rivivere pari-pari anche in Italia se tale dovesse essere la decisione finale: ovvero non giocare. Da contratto Sky e Dazn dovrebbero versare infatti l’ultima tranche di pagamenti il prossimo 1 maggio, ma indiscrezioni raccontano che ciò non accadrà fin quando non sarà chiaro se il calcio italiano ripartirà o meno.
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Broadcast TV camera during the Ligue 1 match between Lille OSC and Toulouse FC at Stade Pierre Mauroy on February 22, 2020 in Lille, France.

Credit Foto Getty Images

Battaglie in tribunale, ecco l’altro aspetto

Ma non è solo una questione economica. Dopo la decisione di stilare comunque una classifica definitiva, con una squadra campione e delle retrocessioni (a differenza dell’Olanda che si è limitata a comunicare alla UEFA le squadre da qualificare alle prossime coppe europee, congelando tutto il resto), in Francia è arrivata la reazione proprio della prima delle retrocesse: il Tolosa. Nonostante il club avesse conquistato solo 13 punti in 28 giornate; e con 10 giornate teoricamente da concludere sia in questo momento a -15 dalla salvezza, il presidente del Tolosa ha immediatamente minacciato azioni legali ritenendo ingiusta e infondata la retrocessione decretata dopo l’assemblea di Lega.
Una decisione che sarà ratificata la prossima settimana dal presidente federale Noel Le Graet, ma che darà a quel punto via alle inevitabili battaglie giuridiche. Altro scenario che potenzialmente potremmo ritrovare in Italia, come anticipato in qualche modo anche dal presidente della FIGC Gabriele Gravina, che proprio per questa ragione si era detto contrario allo stop del calcio. Uno stop che se dovesse arrivare porterà caos e conseguenze. Esattamente come immediatamente successo in Francia.
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