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Messi, altro flop in Nazionale! Ma l'Argentina era davvero poca cosa...

Luca Stamerra

Aggiornato 21/06/2018 alle 23:09 GMT+2

L'Albiceleste non è ufficialmente eliminata dal Mondiale, ma poco ci manca. Un solo punto accumulato in due gare, un solo gol prodotto nelle prime due giornate. Un flop clamoroso per la banda di Sampaoli che non era tra le favorite del Mondiale, ma non era sicuramente indiziata per l'eliminazione già alla fase a gironi. Messi ancora non pervenuto, ma la colpa di questo risultato non è solo sua.

Lionel Messi - Argentina-Croatia - 2018 FIFA World Cup Russia group D - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Messi, questa volta è l’ultima. L’Argentina perde 3-0 contro la Croazia ed è vicinissima ad una cocente eliminazione dal Mondiale, già alla fase a gironi. In caso di successo dell’Islanda sulla Nigeria (in programma il 22/6 alle 17:00), l’Argentina finirebbe a -3 dal 2° posto, tenuta in piedi solo dalla differenza reti. L’eliminazione sarebbe un flop clamoroso, calcolando che l’Albiceleste era uscita alla fase a gironi solo tre volte nella propria storia: nel 1958, nel 1962 e nel 2002.

La partita di Messi

L’Argentina delude, sicuramente non trascinata dal suo miglior giocatore. Messi non c’è nel primo tempo, non si vede, ma non fa meglio nella ripresa dove non riesce a trascinare la sua Nazionale nonostante qualche fiammata. Non trova spazi, non muove il gioco, non spaventa Subasic. Ha una sola occasione, ma Rakitic - proprio suo compagno al Barcellona - gli sbarra la strada. Un passo indietro rispetto alla gara contro l’Islanda, dove almeno aveva fatto ‘paura’. Il chiaro segnale che quando non c’è Messi, non c’è neanche la Nazionale argentina.

La partita di Messi ai raggi X

  • 49 palloni toccati
  • 1 conclusione
  • 0 conclusioni nello specchio
  • 5 dribbling falliti
  • 88,6% di precisione nei passaggi (32 tentati)
  • 2 occasioni da gol create
  • 1 cross
  • 2 falli commessi
  • 3 falli subiti
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Lionel Messi bei Argentinien - Kroatien

Credit Foto Getty Images

Messi ad un passo dall’addio alla Nazionale

Dopo la sconfitta in finale contro il Cile in Copa America, correva l’estate 2016, Messi si era ritirato dalla Nazionale per la delusione patita (tre finali consecutive perse tra Mondiali e Copa America). Il classe ’87 fu richiamato a gran voce, a furor di popolo, per portare l’Albiceleste almeno in Russia e non rischiare di non entrare alla fase a gironi. C’è voluta tanta fatica, ma l’Argentina è comunque riuscita a qualificarsi. Ora? Questa nuova esperienza, negativa, mette Messi alla porta. La delusione è ancor maggiore se consideriamo che i sudamericani - probabilmente - non entreranno agli ottavi di finale. Chiedere a Messi un ulteriore sforzo sarebbe eccessivo… Il palmarès in Nazionale è però magro, l’unico titolo vinto è quello con la Nazionale olimpica ai Giochi Olimpici di Pechino nel 2008 oltre ai Mondiali Under 20 nei Paesi Bassi nel 2005. In questo modo, il confronto con Maradona non esiste: il Pibe de Oro vinse, infatti, il Mondiale nel 1986.

Tutto il resto è noia: questa era davvero l’Argentina?

Abbiamo parlato di Messi, ma il resto? C’è il forte rischio che l’attaccante del Barcellona sia stato comunque il migliore della truppa di Sampaoli. Dalla follia di Caballero, che ha regalato il gol a Rebic, ad una difesa poco concentrata. Dagli impalpabili Meza, Salvio, Enzo Perez, Acuña e l’ex giocatore Mascherano, all’inconcludente Agüero. Poi chi non c’era ha sempre ragione… Da Higuain e Dybala che hanno avuto solo spezzoni di gara, ad Icardi che è rimasto a casa. Questa è stata una delle peggiori Nazionali viste nella storia dell’Argentina e “Messi non poteva risvegliare anche i morti”.
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