Chiamate un dottore! Manchester City 3, Chelsea 0

Per dimensioni, portata, cassa di risonanza che avrà questo risultato siamo con ogni probabilità di fronte alla sconfitta più pesante della gestione Mourinho in Premier League. Manchester City 3, Chelsea 0. La settimana movimentata dei campioni d’Inghilterra termina come peggio non potrebbe e dall’Etihad di Manchester suona rumorosissimo un segnale d’allarme per il santone portoghese: il Chelsea è in difficoltà. Difficoltà nell’andare in rete ma soprattutto difficoltà dal punto di vista di un reparto difensivo che con un Terry con un anno in più (oggi sostituito a metà tempo) e un Ivanovic al momento irriconoscibile offre il fianco agli avversari. Dall’altro lato, poi, il livello della altre. Alla grande qualità che da sempre contraddistingue il City ad esempio si è poi aggiunta una cattiveria, una grinta e un agonismo che troppo spesso erano venuti a mancare in passato e che invece si stanno palesando in questo inizio di stagione. Insomma, la Premier League parte con le due squadre di Manchester in vetta a punteggio pieno e con un José Mourinho lontano 5 punti alle prese con grattacapi da mal di testa. Qualcuno chiami un dottore…

Ritmo, qualità, giocate, parate, botte, gol. Che potesse essere una partita bellissima lo si intuisce dopo 22 secondi quando Silva mette in porta Aguero ma Begovic, sin da subito, ribadisce a chi segue la Premier League con costanza una domanda sicuramente passata per la testa in estate: ‘perché un portiere di quella qualità ha accettato di andare a fare il secondo?’ I primi 20 minuti infatti sono uno show del bosniaco che di fronte a uno scatenatissimo City dice 3 volte di no ad Aguero.

Gli uomini di Pellegrini si riscoprono anche oggi – dopo l’esordio super col WBA – squadra cattiva e di personalità oltre che di grande talento, e persino il Chelsea campione va in panico. Silva è il genio che sbuca ovunque, Yaya Tourè uno stantuffo nuovamente oliato, Aguero una minaccia costante e non è una caso che dalla combinazione di questi 3 nasca la perla che manda gli Skyblues a riposo in vantaggio 1-0.

Gli animi caldi però del finale di tempo – specie dopo la gomitata di Fernandinho e Diego Costa che apre la testa dell’avanti brasiliano del Chelsea – si ripresentano sotto forma di rabbia agonistica positiva per il Chelsea, che nei primi 10 minuti della ripresa mette alle corde il City. E’ un fuoco di paglia però che si spegne definitivamente nel giro di un nulla: prima Hazard spreca l’unica vera occasione del Chelsea della partita calciando su Hart un contropiede per condotto da Diego Costa, poi il guardalinee annulla un gol buono a Ramires che avrebbe forse cambiato la storia del match. Da lì in poi, infatti, è solo Manchester City. Una squadra capace di controllare il palleggio, il ritmo, gli animi e di infilare l’uno-due nel finale con la zuccata di Kompany e il missile da fuori di Fernandinho che riscrivono da subito le gerarchie di un campionato tutto da vivere.

Era dalla stagione 1998/99 che il Chelsea non vinceva almeno una delle prime due partite.

Kolarov. Tra le perle di Silva e la magia di Aguero scegliamo la partita immensa di Kolarov. A sinistra il serbo ha scavato i solchi sulla fascia, mandando ai matti un Ivanovic irriconoscibile e creando panico a tutta la linea difensiva del Chelsea. Ecco il terzino che servirebbe a mezza Europa.

Ivanovic. Semplicemente irriconoscibile. Soffre la corsa di Kolarov e viene mangiato – lui che da sempre è un vero drago – sul pallone aereo che vale il 2-0.

Manchester City (4-2-3-1): Hart; Sagna, Kompany, Mangala, Kolarov; Yaya Toure, Fernandinho; Navas (66’ Nasri), Silva, Sterling (78’ Demichelis); Aguero (83’ Bony).

Chelsea (4-2-3-1): Begovic; Ivanovic, Cahill, Terry (46’ Zouma), Azpilicueta; Ramires (64’ Cuadrado), Matic; Willian (79’ Falcao), Fabregas, Hazard; Diego Costa.

Gol: 31’ Aguero, 79’ Kompany, 85’ Fernandinho.

Note – Ammoniti: Fernandinho, Kompany, Mangala; Ivanovic, Hazard.