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Conte-Chelsea e la cronaca di una 'mini crisi': il nodo resta il mercato, ma i Blues...

Simone Eterno

Aggiornato 17/06/2017 alle 16:41 GMT+2

Dal famoso sms a Diego Costa che ha fatto infuriare la società all'immbilismo sul mercato che non piace all'allenatore. La mini crisi tra il Chelsea e Conte è stata cavalcata dai tabloid inglesi e ha portato all'intervento diretto della società. Il caso è dunque già rientrato, ma il nodo - specie per il futuro - resta il mercato. E mente le altre big inglesi si muovono, il Chelsea...

Antonio Conte head coach / manager of Chelsea dejected at full time during the Emirates FA Cup Final match between Arsenal and Chelsea at Wembley Stadium on May 27, 2017 in London, England.

Credit Foto Getty Images

Antonio Conte in crisi col Chelsea? Quanto c’è di vero, quanto c’è di falso, quanto in realtà di sta speculando? In questo caso, come spesso accade, la verità dell’intera faccenda – complicata, giusto dirlo – sta un po’ nel mezzo.
Certo, Conte al momento non è troppo contento dell’immobilismo sul mercato da parte del Chelsea; così come il Chelsea non è stato troppo soddisfatto di quell’sms a Diego Costa, reso pubblico dal diretto interessato, che ha creato un po’ di scompiglio a livello della massima dirigenza dei Blues per maniere, metodi e tempismo (Costa era in vendita, ma i Blues non avrebbero voluto renderlo così palese e abbassare di conseguenza il valore sul mercato).
Scompiglio che dunque c’è stato e che i tabloid inglesi hanno ampiamente cavalcato, tant’è che alla fine, dopo tanto rumore, il Chelsea è dovuto intervenire per provare a mettere rimedio a una situazione che stava un po’ dilagando.
Antonio Conte infatti in questi giorni prosegue le sue vacanze liguri in quel di Bergeggi, dove è stato più volte immortalato da alcuni tifosi. Pochi giorni in cui i paparazzi l’hanno pescato spesso al telefono, probabilmente per coordinare e far rientrare un po’ la situazione su a Londra.
Vero dunque che la situazione, dopo il chiarimento, pare essere meno complicata di quanto fatto pervenire specie Oltremanica, ma occhio ai precedenti importanti da entrambi le parti.
Quello del 2014 lo ricordano bene i tifosi juventini, con Conte che fece le valige e salutò tutti dopo aver intuito che anche in quella stagione le sue richieste specifiche non sarebbero state accolte; ma occhio anche a Roman Abramovich, che non si è mai fatto problemi nell’esonerare allenatori come dimostrano i 12 cambi in panchina – tra permanenti e sostituti – in 14 anni; anche se è vero che il magnate russo interviente solo quando i risultati non arrivano, e da questo punto di vista Antonio Conte è inattaccabile.
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Roman Abramovich

Credit Foto Getty Images

La situazione attuale in Premier League dice però che per ora in casa Chelsea nulla è cambiato. L’offerta per Alex Sandro alla Juventus è stata rifiutata, Bonucci non sembra potersi muovere, Morata – che sembrava un acquisto sicuro – è anche nel mirino del Manchester United, Van Dijk pare ormai promesso al Liverpool, di Bakayoko ancora nessuna notizia così come nemmeno di Lukaku. Nel mentre invece il Manchester City si è già rinforzato con Bernardo Silva ed Ederson, mentre il ManU si è assicurato l’ottimo centrale difensivo svedese Lindelöf.
Dunque Conte al momento rimane al palo con una squadra in cui nella passata stagione sono stati appena 12 gli elementi che hanno toccato la doppia cifra a livello di presenze. Traduzione? Hanno giocato sempre gli stessi e la rosa per 4 – dicasi quattro – competizioni (Premier, Champions League, FA Cup, League Cup) pare effettivamente troppo corta. I Blues insomma dovranno intervenire e accontentare il tecnico con qualche rinforzo. Altrimenti, il “problemino” per ora fatto rientrare, potrebbe ripresentarsi più avanti.
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