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Conte confessa: "Sì, ho pensato di lasciare il Chelsea"

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Aggiornato 23/07/2017 alle 13:11 GMT+2

Il tecnico dei Blues, in una lunga intervista ai colleghi del Daily Mail, confessa le difficoltà della prima stagione - nonostante i successi - e il problema di essere rimasto lontano dalla famiglia. Tutto risolto però per la nuova stagione: moglie e figlia lo raggiungeranno a Londra dove Conte sta cercando una nuova casa fresco anche dell'adeguamento contrattuale a 11milioni all'anno.

Chelsea's Italian head coach Antonio Conte (C) talks during the presentation ceremony for the English Premier League trophy

Credit Foto Getty Images

La nostalgia della famiglia e dell’Italia in primis. Le difficoltà a dover gestire questa situazione. E perché no – ma questo lo aggiungiamo noi – anche il corteggiamento di un noto club di Milano. Antonio Conte insomma ci ha davvero pensato. Lasciare il Chelsea, nel finale della scorsa stagione, è stata un’opzione presa in considerazione dall’ex ct della nazionale. In una lunghissima intervista rilasciata ai colleghi inglesi del Daily Mail durante la tournée asiatica in corso di svolgimento del suo Chelsea, Conte ha toccato tantissimi punti. Ma il più interessante è senza dubbio quello sul suo futuro e sulle difficoltà di adattamento avute nonostante il successo sportivo sul campo:
Dopo una stagione pesante è davvero importante guardare indietro, vedere com'è andata la stagione e riflettere su tutti quelli che sono gli aspetti, non solo quanto successo in campo. È stata la mia prima esperienza in Inghilterra, un nuovo Paese senza la mia famiglia e devo essere onesto: è stata molto dura per me e per i miei cari. Quando vinci, pensi che tutto sia semplice, ma non è così.
Un tentennamento che è durato più di qualche settimana, ma che alla fine è stato risolto di “comune accordo” con il Chelsea. Conte ha così spiegato
Ho scelto di continuare al Chelsea perché abbiamo trovato un modo comune di vedere il futuro. Il Chelsea è un grande club, ma non possiamo commettere errori, sarebbe pericoloso. Dobbiamo migliorare e crescere per costruire qualcosa d'importante anche perché tutte le altre squadre si stanno rafforzando.
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Conte e Roman Abramovich

Credit Foto Getty Images

Situazione chiarita anche dopo il faccia a faccia con Roman Abramovich
Per ogni manager è importante poter esprimere le proprie idee e per costruire solide fondamenta serve la fiducia del club. Ho sempre voluto continuare questo progetto con il Chelsea, ma per farlo avevo bisogno di capire anche cosa voleva il Chelsea.
E Conte ha evidentemente trovato a quel punto anche la conferma della società. Di fatto, qualche giorno fa, è arrivato per l’italiano l’adeguamento contrattuale che non ha variato la durata – ancora 2 anni, fino al 2019 – ma che ne ha aumentato sensibilmente lo stipendio, passando a 9 milioni di sterline a stagione (circa 11 milioni all’anno). Nel mentre, anche, colpi importanti con Rudiger, Bakayoko e soprattutto Alvaro Morata, il colpo più atteso per una attacco che con il partente Costa aveva bisogno di un nome di spicco.
L’avevo voluto già alla Juve prima della mia partenza, anche se era molto giovane. Ora dopo le esperienze alla Juve e al Real è pronto per poter ricoprire quel ruolo qui da noi al Chelsea. Ha fatto grandissimi passi in avanti e ora è uno dei migliori d’Europa. L’anno scorso ha fatto 20 gol giocando pochissimo. Penso che sia prontissimo per il Chelsea e che abbia ancora ampi margini di miglioramento.
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Morata

Credit Foto Eurosport

Infine la conferma, di nuovo dal punto di vista familiare, che la sua permanenza in Inghilterra sarà più serena.
Stare un’altra stagione senza la mia famiglia sarebbe stato troppo difficile. Stiamo cercando una nuova soluzione per stare vicino a Cobham (centro sportivo del Chelsea nel Surrey, prima Conte era in un appartamento vicino a Stamford Bridge, stadio del Chelsea in piena Londra ndr) e abbiamo trovato la scuola per Vittoria. Era fondamentale perché è in un’età dov’è importante vederla crescere e la mia famiglia è troppo importante per me. Penso che mi aiuterà ancora di più per concentrarmi ora esclusivamente sul club e costruire qualcosa di ancor più importante.
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