Niente rimonta: l’Ungheria vince 2-1 ed elimina la Norvegia
Pubblicato 15/11/2015 alle 22:38 GMT+1
Dopo il successo dell’andata in trasferta, Kiraly e compagni si confermano in casa grazie a una rete di Priskin e a un autogol di Henriksen: prima qualificazione a una fase finale dell’Europeo dal 1972 e ritorno in una grande competizione internazionale a trent’anni dall’ultima volta
Il primo verdetto dei playoff di qualificazione a Euro 2016 è servito. L’Ungheria si classifica ai danni della Norvegia. Dopo l’1-0 esterno di giovedì sera, ecco un 2-1 senza troppi impacci. Una partita decisa subito da Priskin, autore di una splendida girata al 14’. La Norvegia, con il sedicenne Odegaard in campo dall’inizio, prova a reagire ma non va oltre un palo colpito da Hovland sugli sviluppi di un corner (45’).
Nella ripresa, al dominio territoriale ospite risponde una gran botta di Dzsudzsak al 72’ (salvataggio di Nyland in corner), mentre Kiraly dice no con una parata spettacolare a Pedersen (76’). Finisce 2-0, perché all’83’ Henriksen incappa in uno sfortunato autogol su un corner ungherese e chiude il discorso qualificazione. Lo stesso Henriksen con una bella respinta trova soltanto il gol della bandiera all’87’.
Delusione per la Norvegia. Squadra che era uscita come terza dal Gruppo H, quello dell’Italia, e aveva incassato anche i complimenti del ct azzurro Antonio Conte, secondo il quale si trattava di una nazionale dotata dell’organizzazione necessaria per fare strada. In realtà, nel doppio spareggio con l’Ungheria (terza nel Gruppo F dietro a Irlanda del Nord e Romania) ha fatto scena muta.
L’Ungheria mancava all’appuntamento di una fase finale dell’Europeo dal 1972, quando chiuse al quarto posto (ovvero l’ultimo, visto il formato dell’epoca). Nel complesso ha però partecipato soltanto un’altra volta, nel 1964 (terzo posto). In una grande competizione internazionale, invece, mancava all’appello da trent’anni esatti. L’ultima volta fu a Messico 1986, quando uscì dopo il primo turno in un girone vinto dall’URSS sulla Francia. I migliori piazzamenti restano però lontani anni luce: i due secondi posti del 1938 e del 1954. Altri tempi, altra Ungheria. Ma, non per questo, non si può festeggiare un ritorno tra le big d’Europa.
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