Gattuso: "Chiesa assente per scelta sua. Kean? Non doveva giocare in Coppa, ma l'hanno buttato dentro. Moldavia? Non siamo qui per una scampagnata"

Settimana decisiva per l'Italia che gioca le ultime due partite del Girone I di qualificazione ai Mondiali 2026: gli azzurri saranno di scena giovedì 13 novembre a Chisinau contro la Moldavia e domenica 16 a San Siro contro la Norvegia. Per continuare a sognare la qualificazione diretta, gli azzurri devono vincere entrambi i match e sperare che l'Estonia strappi almeno un punto a Haaland e compagni. Altrimenti, come ormai è altamente probabile, saranno i playoff a decidere il destino della nostra Nazionale. "Non sarà una scampagnata, non siamo qui 7-8 giorni per passeggiare - dice il ct Gennaro Gattuso, intervenuto in conferenza stampa a Coverciano -. Voglio massimo impegno, sono partite ufficiali e noi indossiamo la maglia azzurra. La nostra sfortuna in questo girone è avere trovato una Norvegia che sta esprimendo un calcio eccezionale, ma quella gara si prepara da sola: la partita a cui stare attenti è quella con la Moldavia".

"Gente come Zaniolo, Palestra e tanti altri giocatori hanno fatto cose interessanti. Poi le scelte vengono fatte con un criterio e mi piace lavorare con chi è qui da un po' di tempo, ma le porte di Coverciano sono aperte per tutti. Con Chiesa parlo spesso e bisogna rispettare le scelte, le problematiche che ognuno di noi ha. Altro non posso dire, ma la verità è questa: è assente per sua scelta. Berardi? Nessuno mette in dubbio le sue qualità: lo sto seguendo, so cosa ci può dare ma poi faccio delle scelte. Sappiamo le sue qualità, vediamo".

"Non doveva giocare la partita di Coppa (Mainz-Fiorentina di Conference League, ndr). L'hanno buttato dentro, ha rischiato e ha preso questo colpo dove aveva già fastidio. Dispiace, ma abbiamo attaccanti forti che ci hanno dato una grandissima mano. Ci aspettiamo tanto da chi è qui".

"In Premier League fanno un altro sport per i soldi che hanno e per il livello che c'è. Però in Italia abbiamo allenatori incredibili, molto preparati. In Serie A se non ti inventi la giocata è difficile. La mia difficoltà più grande è che nelle prime 5-6 squadre hai uno-due giocatori da vedere. Pio Esposito ad esempio ha poco spazio e non può sbagliare nulla, perché poi ha venti anni e deve dimostrare. Anche Raspadori rientra in questo discorso: per me è fortissimo e il fatto che giochi così poco mi fa stare male. Queste sono le nostre problematiche, poi certamente avere qualche stadio più bello aiuterebbe".

"Non si può. Questo mese abbiamo lavorato 4-5 giorni di fila su tutto il programma, non c'è lo spazio. Si potrà trovare uno spazio a febbraio per stare 1-2 giorni qui, ma i calendari sono pieni. Toccherà a noi essere bravi e andare a trovare i ragazzi, andare a cena con loro. Riuscire a gestirla così. Ora siamo all'undicesima giornata di campionato, ci ritroveremo alla 30esima: è tantissimo tempo, lo sappiamo, ma la situazione è questa".