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Lo Monaco si dimette

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Aggiornato 21/07/2011 alle 18:27 GMT+2

L'ad si è sentito offeso dall'atteggiamento di Pulvirenti e pertanto lascia il suo incarico al club rossazzurro. Probabilmente seguirà Claudio Lotito, presidente della Lazio, nel progetto di rifondazione della Salernitana

Resterà sempre famoso per essere stato chiamato "Monaco di Tibéte" da Josè Mourinho ("Se vuole parlare di me mi deve pagare!"), ma ora Pietro Lo Monaco è protagonista di un nuovo episodio che sicuramente farà parlare molto di lui.
L'ad del Catania, infatti, ha annunciato il suo addio: dopo aver annullato la conferenza stampa di Federico Moretti, si è presentato lui in persona davanti ai giornalisti per spiegare la situazione.
"Mi dimetto dall'incarico - rivela - Non mi è mai passato per la testa di andar via dalla Sicilia, vivo qui da 40 anni e qui ho costruito tanto. Quello che è uscito fuori sui giornali tra ieri e oggi è solo un fulmine a ciel sereno".
Lo Monaco si riferisce alle parole del presidente Pulvirenti: "Non è vero che ho intenzione di acquistare la Salernitana, questo è un discorso legato a Lo Monaco. Non c'è nessuna possibilità che possa avere due società: non è questo il modo di fare calcio, sarebbe scorretto nei confronti sia dei tifosi granata che dei catanesi. Lo Monaco a quel punto dovrà scegliere: o Catania o Salerno".
E così l'ad reagisce. "In maniera troppo leggera, il presidente Pulvirenti ha parlato di una vicenda di cui è sempre stato al corrente. Pertanto visto che mi chiede di prendere una posizione io mi dimetto. Non lascerò il Catania dall'oggi al domani, farò in modo che tutto avvenga gradualmente e lavorerò con la stessa determinazione con la quale ho lavorato in questi anni. Darò il tempo alla proprietà che è unica e sola, e ci tiene a sottolinearlo, di trovare i giusti rattoppi".
Così Pietro Lo Monaco seguirà Claudio Lotito nella nuova avventura granata. Il presidente della Lazio - che ha appena sanato il proprio debito col Coni - ha infatti lasciato capire che intervenire nella rifondazione della società gli piacerebbe. "'Sono sempre disponibile quando si tratta di risolvere i problemi - spiega - Ho sempre detto che io mi sento un uomo del fare".
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