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Gigi Buffon: "Con Zucchi ho perso 20 milioni ma ho salvaguardato il futuro di 1.200 famiglie"

Stefano Dolci

Pubblicato 02/08/2016 alle 11:27 GMT+2

In un'intervista al Corriere della Sera Gigi Buffon torna sull'esperienza complicata con la Zucchi, in cui il portiere della Juventus e della Nazionale italiana ha investito e perso oltre 20 milioni di euro: "La mia soddisfazione è che, nonostante le pressioni perché facessimo tagli del personale nonostante le tante avversità abbiamo resistito e portato la barca in porto senza licenziare".

Gianluigi Buffon, Juventus, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Anche i campionissimi a volte sbagliano quando si tratta di affari. E’ capitato, ad esempio, a Gigi Buffon, probabilmente il miglior portiere di tutti i tempi, che un paio di anni fa ha perso oltre 20 milioni di euro nel fallimento della Zucchi, società tessile di cui il numero uno della Juventus e della Nazionale Italiana è stato socio di maggioranza dal 2009 al 2015, e che ora è passata nelle mani del fondo francese Astrance. In una recente intervista al Corriere della Sera, Buffon è tornato su quell’esperienza che lo ha segnato e gli ha insegnato tanto…
La mia soddisfazione è che, nonostante le pressioni perché facessimo tagli del personale o perché cedessimo la proprietà a fondi aggressivi, nonostante le tante avversità abbiamo resistito e, in un modo o nell’altro, siamo riusciti a portare la barca in porto senza licenziare e passando la società a un partner industriale molto forte che ha già dimostrato di saper rilanciare un’azienda. La mia priorità era salvaguardare le 1.200 famiglie che lavoravano per l’azienda. Certo, i fondi speculativi ci avrebbero reso la vita più semplice, ma bisogna anche saper essere coerenti con i discorsi che si fanno, e con i pensieri che uno ha. Penso di aver fatto bene a resistere e ad aspettare.
Da una vicenda del genere è normale trarre importanti lezioni e Buffon spiega di aver imparato a non fidarsi di tanti intermediari che “possono sembrare di fiducia” ma non lo sono.
Questa vicenda mi ha insegnato che gli investimenti vanno seguiti in prima persona, soprattutto se sono di portata così straordinaria come è stato nel caso di Zucchi. Non va mai bene delegare a professionisti o a persone che possono sembrare di fiducia. L’aria che c’è in azienda, in certi contesti, deve essere chi mette i soldi a respirarla. Cosa sono i soldi per me? Sono il frutto del mio lavoro. In tutte le cose che ho fatto ho sempre messo le mani nelle mie tasche e ho sempre investito del mio. E quando uno mette del proprio in ciò che fa, la prima cosa che guadagna è la libertà
Ma cosa intende fare Buffon dopo il calcio? Difficile vederlo nei panni di allenatore o dirigente più probabile magari con un ruolo di ambasciatore anche nelle istituzioni...
Per ora sono concentrato su questi due anni di carriera, che voglio finire alla grande come sto facendo. Poi ci sono le attività di famiglia... Ci sarà tempo in futuro per valutare nuove opportunità e iniziative. In linea di massima mi piacerebbe essere un ambasciatore in campo o nelle istituzioni dei valori forti e delle esperienze che ho vissuto e in cui credo. Penso di poter trasmettere idee e vissuti che possano essere di aiuto per cercare di cambiare qualcosa in meglio se c’è l’opportunità, ma a oggi non sto pensando a un ruolo o a un mestiere specifico. Sicuramente sono molto curioso e se faccio una cosa in prima persona e ci devo mettere mia faccia la voglio fare bene e con passione.
VIDEO: I 5 migliori momenti di Buffon con la maglia azzurra
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