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Buffon: "Ritiro? Un calciatore non smetterebbe mai... Calciopoli mi ha fatto male"

DaLaPresse

Pubblicato 14/02/2018 alle 16:16 GMT+1

In un'intervista a Maurizio Costanzo il portiere della Juventus e della Nazionale Italiana ha ripercorso la sua vita come sportivo e come uomo. Trattando vari argomenti: "Mi devo incontrare con il presidente col quale abbiamo questo patto tra gentiluomini prima della fine del campionato... Ci incontreremo e prenderemo la scelta definitiva. Un calciatore non smetterebbe mai".

buffon

Credit Foto Eurosport

La mancata qualificazione dell'Italia ai Mondiali 2018? La delusione della non qualificazione al Mondiale è ancora fresca... Ho pianto? Sì, sono stati giorni molto difficili".
Così Gigi Buffon, portiere della Juventus e della Nazionale, nel corso di una lunga intervista a Maurizio Costanzo in cui ha ripercorso la sua vita come sportivo e come uomo. Sulla possibilità di lasciare definitivamente la Nazionale.
Diciamo che io volevo chiudere la carriera con il mondiale perché penso che poteva essere l'occasione più bella per ricordare e onorare. Era perfetta. Purtroppo non è andata così però penso anche che a 40 anni io debba fare determinate dichiarazioni perché è giusto fare un passo indietro è anche una questione di sensibilità perché visto che sono sempre stato un punto di forza delle mie squadre non vorrei mai diventare un peso. A 40 anni non lo devi più dire te ma gli altri".

"Donnarumma il mio erede, mio futuro? Un calciatore non smetterebbe mai"

Sulle nuove promesse del calcio italiano.
"Sicuramente per doti e inizio carriera Gigi Donnarumma è il portiere che in questo momento è sulla bocca di tutti ma in maniera meritata e poi però ci sono anche due o tre ragazzi che secondo me sono partiti un anno due più indietro rispetto a lui ma son di grande prospettiva... Non posso dire delle bugie o creare false aspettative o false illusioni... La verità è che mi devo incontrare con il presidente col quale abbiamo questo patto tra gentiluomini prima della fine del campionato... Ci incontreremo, faremo il punto della situazione e prenderemo la scelta definitiva. La verità è che un giocatore non smetterebbe mai di giocare".
Nel corso della sua carriera lunghissima, Buffon ha vissuto anche situazioni difficili come Calciopoli e il Calcioscommesse.
"Mi ha fatto male, non tanto perché sono stato non una volta ma ben due volte gratuitamente infangato e su un aspetto che per me è fondamentale cioè la lealtà sportiva. Su quello proprio non transigo. Sono state due vigliaccate mirate a uno sportivo e ad un uomo che non se le meritava assolutamente. La depressione? Ci sono degli snodi nella vita probabilmente nel momento in cui da giovane e superficiale stai entrando in una dimensione di uomo un po' più maturo, devi fare i conti con dei buchi neri che fino a quel momento non hai preso in considerazione. E queste valutazioni ti fanno cadere in un limbo, in un'apatia che può sfociare nella depressione".
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