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Dal mani-comio europeo al nostro manicomio, passeggiando tra Heynckes e Mazzola

Roberto Beccantini

Pubblicato 04/05/2018 alle 07:27 GMT+2

Abbiamo tutti il pancione, siamo tutti incinti di Var: tutti come Cristoforo Colombo che, in base ai torti e mai ai favori, scopriamo e coccoliamo le nostre Americhe. Il Var Sport è aperto giorno e notte e il calendario incalza...

Higuaín, de la Juventus, y Joao Miranda, del Inter, pugnan por un balón

Credit Foto Getty Images

Una volta ci rifugiavamo in Europa per disintossicarci dai nostri miasmi. Roba da ridere, i veleni di Inter-Juventus se pensiamo ai mani-comi di Real-Bayern (Marcelo), Roma-Liverpool (Alexander-Arnold) e Salisburgo-Marsiglia (Caleta-Car), con l’arbitro accerchiato dagli austriaci perché il corner che ha propiziato il gol-qualificazione di Rolando non era corner. Solo Atletico-Arsenal è filata liscia: e c’era Rocchi. Wow.
Abbiamo tutti il pancione, siamo tutti incinti di Var. Siamo tutti Cristoforo Colombo che, in base ai torti e mai ai favori, scopriamo e coccoliamo le nostre Americhe. A Roma «er go’ de Turone» è stato addirittura sepolto sotto «er mani de Arnold» e Monchi ha citato, come esempio da seguire, l’uscita «varista» di Agnelli. Scritto che capitan De Rossi è stato più sobrio di capitan Buffon, resto in attesa di sapere se dopo il Cakir del Bernabeu anche il borgomastro di Monaco di Baviera parlerà di «furti di stato» come il sindaco di Napoli dopo l’Orsato di San Siro.
Dal mani-comio al manicomio il passo è breve. Collina resiste e persiste quale «selezionatore» degli arbitri in barba alle topiche della sua squadra, l’Uefa rifiuta la moviola perché vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole (a Madrid, a Barcellona), George Orwell l’aveva anticipato nella sua «Fattoria»: tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.
Avanti popolo, dunque, ma non ancora avanti Var: perché, in caso contrario, non sono mica sicuro che le finali sarebbero state Real-Liverpool in Champions e Atletico-Marsiglia in Europa League.
Mazzola ha provato a uscire dal coro: Orsato ha sbagliato, ma Spalletti (togliendo Icardi) di più. Non solo: il successo della Juventus è stato meritato. Non lo avesse mai detto. E Heynckes? L’allenatore più sottovalutato del mondo ha anteposto il liscio di Rafinha in casa e la papera di Ulreich in trasferta alle effusioni madridiste delle terne. Vecchio Jupp, è impazzito?
Il Var Sport è aperto giorno e notte, e spesso siamo noi giornalisti a servire le bombe più alcoliche. Nel frattempo, il calendario incalza e non restano che tre puntate per movioleggiare l’intera stagione. Domani sera, Juventus-Bologna. Domenica pomeriggio, Napoli-Torino con l'amarcord di un allenatore, Walter Mazzarri, che portò il Napoli al secondo posto e agli ottavi di Champions, persi ai supplementari con il Chelsea dopo aver costretto Abramovich a cambiare tecnico (da Villas-Boas a Di Matteo). E proprio quella staffetta spinse i «blues» in cima alla coppa.
Le truppe di Allegri e Sarri stanno arrivando cotte alla meta, ma quattro punti non sono una borraccia, sono molto di più. Il cedimento di Firenze, introdotto dal rosso a Koulibaly, è stato prima psicologico e poi strutturale. L’«alibismo» è una brutta bestia. I pronostici mi sembrano orientati. A Lazio-Atalanta, la sfida più croccante, mancheranno Immobile e Caldara. Sento un pari con gol (quindi correte a giocare l’1 o il 2).
Più in generale, come vedete il ritorno alla normalità? E chi vorreste essere: Rizzoli con la Var o Collina senza?
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