Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

La mia borsa-scudetto dopo le passeggiate di Napoli e Juventus: il campionato deve ancora cominciare

Roberto Beccantini

Aggiornato 19/12/2017 alle 12:55 GMT+1

E’ bastata una settimana senza impegni extra per rianimare il Napoli. In compenso, non è bastato il turnover globale anti Pordenone per rinfrescare l’Inter e spingerla oltre l’Udinese. E così, dopo diciassette turni, non ci sono più squadre imbattute. Un anno fa la Juventus aveva una dote di 7 punti sulla Roma e di 8 lunghezze su Napoli e Lazio, oggi ci sono 4 squadre in 4 punti.

Massimiliano Allegri, Maurizio Sarri, Getty Images

Credit Foto Getty Images

E’ bastata una settimana senza impegni extra per rianimare il Napoli. In compenso, non è bastato il turnover globale anti Pordenone per rinfrescare l’Inter e spingerla oltre l’Udinese. E così, dopo diciassette turni, non ci sono più squadre imbattute. Un anno fa, la classifica offriva il seguente quadro: Juventus 42, Roma 35, Napoli e Lazio 34, Milan 33 (settima l’Inter, 27). Oggi recita così: Napoli 42, Juventus 41, Inter 40, Roma 38 (aspettando il recupero di Genova con la Sampdoria). E non è che la Lazio, la Lazio di Bergamo senza Immobile, anch’essa con una partita in meno (l’Udinese in casa), sia proprio fuori da tutto e del tutto.
In Francia, in Germania e in Inghilterra il campionato è già finito. Da noi deve ancora cominciare. Nessun dubbio che sia il rodeo più "democratico" del Duemila. Da quando ho scritto che il ceto medio era scomparso, la nemesi ha provveduto a smentirmi, indispettita: il k.o. della Juventus a Marassi con la Samp, il doppio 0-0 imposto dal Chievo a Napoli e Roma, il clamorosissimo 3-1 di Oddo a San Siro. E potrei continuare.
In vetta hanno frenato: Napoli e Inter, 4 punti nelle ultime tre partite. Può far rumore, ma una sconfitta in 17 partite non è una bomba, è un petardo. In compenso, hanno accelerato Juventus e Roma (7 punti su 9). Un certo qual contributo all’instabilità l’ha fornito il logorio europeo (Champions, soprattutto). A forza di scrivere quasi ogni giorno, si corre il pericolo di cadere in goffe capriole, non solo o non tanto in romantiche contraddizioni. Spalletti passa da valore aggiunto ad allenatore con gli uomini contati: più contati, addirittura, della rosa di Sarri. Ma l’Inter non ha distrazioni. Ed Eder è un nazionale, Joao Mario pure.
Con il sesto attacco a referto e Dzeko che ha timbrato una sola volta nelle ultime dieci, la Roma continua a essere un inno alla difesa. Di Francesco si ciba di folate, di 1-0 (già cinque), non incanta, ma ha un organico che, se non la qualità della manovra, gli permette di spalmare la bontà dei risultati. Un altro Salah non si inventa, e battere il Cagliari è stato un calvario, Var o non Var. In passato, sarebbe finita probabilmente 0-0. Sono le famigerate vittorie "brutte, sporche, cattive" che decorano le ambizioni.
Se cambi poco rischi di fondere, se cambi troppo (e Di Francesco, come Allegri, molto cambia) rischi di procedere a sbalzi. Le vie di mezzo non seducono. Prendete la Juventus: Bologna era una trappola, complice Mirante è diventata una passeggiata. Come il Toro "a testa alta" per Hamsik e c. Juventus dominante, nel gioco e nel fisico. E mercato finalmente in vetrina: Szczesny, De Sciglio, Matuidi, Douglas Costa. Tutti protagonisti, tranne il portiere (ma non per colpa sua).
Dovrebbe essere la norma, ai suoi livelli, e non un’eccezione. Dallo sgabello di Bonucci alla panchina di Dybala, ognuno può immaginare l’epilogo che più gli garba. Ai tempi di Boniperti, i panni sarebbero stati lavati in famiglia e non a reti unificate. Nedved ha preferito la denuncia pubblica. Questione di gusti. Rimane, Dybala, l’uomo del destino: in tutti i sensi e, in base al rendimento, di tutti i destini.
Anche degli avversari.
Queste, per concludere, le mie percentuali-scudetto: Juventus 30%, Napoli 26%, Inter e Roma 22%.
Le vostre?
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità