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Da Sarri a Deschamps, fino a Zidane: chi sarà il sostituto di Allegri?

Paolo Pegoraro

Aggiornato 20/05/2019 alle 15:25 GMT+2

Analizziamo pro e contro dei tecnici più papabili per la successione di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus. Il toto nuovo allenatore ormai ha preso piede, chi sarà l'eletto?

Didier Deschamps

Credit Foto Getty Images

Tramontata ormai l’era Allegri in seno alla Juventus, il toto nuovo allenatore impazza sempre più e si candida a diventare il giochino più popolare di fine primavera-inizio estate. I rumors si rincorrono e tutti, ma proprio tutti, stanno provando in queste ore a intercettare ciò che passa per la testa del capo delle operazioni di mercato bianconere Fabio Paratici. Analizziamo pro e contro dei più papabili per la successione del “Conte Max”.
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Dal nodo alla gola al gabbione, il meglio della conferenza d’addio di Allegri in 4 minuti

Maurizio Sarri

Svolte storiche ne abbiamo? Di certo la scelta di Maurizio Sarri segnerebbe un cambio di rotta epocale in casa Juventus. Per inseguire l’agognata Champions – che poi, è inutile negarlo, è l’obiettivo principale – Paratici si affiderebbe a un cultore del bel gioco di modo che dia un’impronta tangibile alla squadra; la storia della massima competizione europea insegna che chi rischia e propone ha più possibilità di chi specula. Depone a suo sfavore il carattere burbero e poco avvezzo al “palazzo” – di cui si è sempre dichiarato fermo oppositore - e un palmares ancora scarno. Come se la caverebbe al timone del “nemico”?
  • Pro: Qualità del gioco
  • Contro: Carattere anti-Juve
  • Percentuale: Outsider (15%)

Antonio Conte

La trattativa con l’Inter è ben avviata ma al contempo l’ipotesi di un clamoroso ritorno di Antonio Conte sulla panchina della Juventus non è ancora da scartare del tutto. Già, Antonio Conte troverebbe una Juventus finalmente attrezzata per perseguire i tre fronti stagionali, la Juventus stessa troverebbe un Antonio Conte arricchito dalle esperienze all’estero e sulla panchina della Nazionale azzurra. Il deterrente risponde all’espressione “minestra riscaldata” (l’addio è stato a dir poco brusco nell’estate del 2014) e inoltre il curriculum del tecnico salentino in Champions League è mediocre: qualora si concretizzasse questo clamoroso ritorno alla base, per il medesimo Conte si tratterebbe di sfatare il tabù Champions. Esorcisti ne abbiamo?
  • Pro: Leadership
  • Contro: Minestra riscaldata
  • Percentuale: Promesso all'Inter (10%)
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2014, Antonio Conte, Juventus, AP/LaPresse

Credit Foto LaPresse

Simone Inzaghi

I buonissimi rapporti di Paratici con l’attuale allenatore della Lazio potrebbero far avverare una profezia molto in voga negli ultimi anni, quella che aveva individuato in Simone Inzaghi l’erede più naturale di Allegri. La sua Lazio è una creatura che ha affascinato un po’ tutti e la filosofia di gioco di Inzaghino è in linea con il dna della Juventus: un calcio verticale, pragmatico e redditizio; il rampante tecnico 43enne è poi un apprezzato gestore di spogliatoi, un po’ sulla falsariga di Max Allegri. I contro? Non ha mai allenato in Champions e l’ultimo campionato della Lazio non è stato in linea con le più rosee aspettative. In ogni caso pare sia già stato "bloccato" dalla dirigenza bianconera.
  • Pro: Preparazione
  • Contro: Inesperienza
  • Percentuali: Pole (40%)

Sinisa Mihajlovic

Da radiomercato viene dato come alternativa dell’alternativa (ovvero Simone Inzaghi). Le quotazioni di Mihajlovic sono schizzate alle stelle dopo la sua brillante gestione a Bologna (26 punti, media di 1,73 a partita e sole cinque sconfitte in 15 match) tanto da meritare l’accostamento alla più prestigiosa panchina italiana: dopotutto col Milan non fece poi malissimo inun periodo di sostanziali vacche magre per la società rossonera. Sarebbe un’autentica scommessa date le ultime tappe della carriera del 50enne serbo: un allenatore focoso con un recente passato al Toro e zero panchine in Champions?
  • Pro: Condottiero
  • Contro; Curriculum
  • Percentuale: Scommessa (5%)

Mauricio Pochettino

Dalla crème italiana ci spostiamo ora a quella internazionale perché la pista Pochettino è più che mai rovente. Il tecnico argentino ha riposizionato il Tottenham nell’elite del calcio europeo conducendolo fino alla finalissima di Champions tra mille difficoltà e defezioni eccellenti; le sue squadre giocano un calcio moderno e qualitativi e la sensazione è che i giocatori siano ben disposti ad andare “In guerra per lui”. I contro? Non si è ancora scrollato di dosso l’etichetta di perdente di lusso e costa tantissimo: per lui la Juventus dovrebbe imbastire un contrattone da top manager (20 milioni di euro l’anno?) che potrebbe condizionare e non poco il mercato in entrata per quel che concerne i calciatori.
  • Pro: Top Manager europeo
  • Contro: Ingaggio faraonico
  • Percentuale: Seconda fila (20%)
Pochettino e Allegri

Zinedine Zidane

Fino a qualche settimana fa la pista Zidane sembrava pura utopia, poi c’è stato il crollo verticale del Real Madrid in Liga: aver tagliato il traguardo a 19 punti dal Barcellona Campione è stato un forte motivo d’imbarazzo e persino quell’aura di intoccabilità di Zizou è stata scalfita. In molti ipotizzano un suo addio a fine stagione e quel punto si potrebbe officiare il matrimonio annunciato da tempi non sospetti con la Vecchia Signora. Dopotutto chi meglio dell’ex #21 bianconero sa come si vince una Champions League? Il profilo non si discute, ma anche in questo caso le controindicazioni sono di natura economica e poi permane qualche dubbio sulla sua effettiva adattabilità in Serie A, campionato estremamente più tattico è scorbutico della Liga per i gusti del campionissimo francese.
  • Pro: Vincente
  • Contro: Ingaggio d'elite
  • Percentuale: Suggestione (5%)
Zinedine Zidane festeggia la seconda Champions League consecutiva vinta in finale a Cardiff contro la Juventus

Didier Deschamps

Altro top manager francese in lizza e altro cavallo di ritorno dopo Antonio Conte: il nome di Didier Deschamps riscuote favori dalla critica e oltretutto non ha un ingaggio così elevato come quello dei due sopraccitati colleghi. Dopo il secondo posto a Euro 2016 Deschamps ha conquistato il Mondiale in terra russa con ampio merito alla guida della sua Francia: compattando la squadra, impiantando una mentalità vincente e predicando un calcio estremamente concreto per quanto non esattamente spettacolare. Il nodo principale è legato alle incognite del ritorno: l’ex capitano della Nazionale francese se ne andò nel 2007 dopo aver conquistato la matematica promozione in A con Juventus per dissidi con la dirigenza di allora; nel calcio italiano, dunque, è ancora da testare.
  • Pro: Campione del Mondo
  • Contro: Precedente burrascoso
  • Percentuale: Outsider (5%)
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Didier Deschamps ai tempi della Juventus, Getty Images

Credit Foto Getty Images

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Allegri e la Juventus, l’allenatore che ha regalato 5 anni di trionfi ma non la Champions

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