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Gravina, pugno duro contro i "furbetti" del protocollo: chi sgarra viene escluso dal campionato

Matteo Zorzoli

Aggiornato 05/06/2020 alle 14:55 GMT+2

La proposta estrema del presidente della Figc coinvolge tutti i tornei professionistici (Serie A, Serie B e Lega Pro) e dovrà essere ratificata dal Consiglio Federale di lunedì prossimo. Oggi pomeriggio, invece, nell'assemblea di Lega i 20 presidenti di Serie A decideranno come comportarsi in caso di un nuovo stop al pallone: playoff, media punti o algoritmo?

Gabriele Gravina, presidente della Figc

Credit Foto Getty Images

Il conto alla rovescia è ormai iniziato: il calcio italiano riprenderà con le semifinali di ritorno e la finale di Coppa Italia la prossima settimana e con la Serie A il prossimo 20 giugno. Il via libero definitivo è arrivato dallo stesso ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora nel tardo pomeriggio di giovedì. I nodi “burocratici” da sciogliere, però, rimangono e sono essenzialmente due: quale protocollo sanitario adottare in caso di positività di uno o più giocatori e come comportarsi in caso di un secondo (e definitivo) stop.

Quarantena di 14 giorni, nessun dietrofront. Ipotesi esclusione per i "furbetti"

Nei giorni scorsi il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, ha incontrato il ministro della Salute Speranza per cercare di “ammorbidire” l’adozione della quarantena nel caso in cui un calciatore risultasse positivo al tampone faringeo, ma ancora una volta ha ricevuto picche. Resta, dunque, valida la regola che prevede l’eventuale contagiato in isolamento e il resto della squadra in ritiro per due settimane, con possibilità comunque di allenarsi, ma non di giocare partite. Stando così le cose, il campionato rimane appeso a un filo molto sottile: il rischio di un definitivo stop se a finire in quarantena fossero due o più formazioni è una vera e propria spada di Damocle. Stando alle ultime indiscrezioni la Figc proverà un ultimo, disperato, tentativo a ridosso dell’inizio del campionato.
Intanto prende piede un’ipotesi quanto mai forte per far rispettare alla lettera il protocollo sanitario, ovvero quella di escludere dalla competizione le squadre che si renderanno protagoniste di violazioni evidenti, come ad esempio la mancata effettuazione dei tamponi ai calciatori. La proposta coinvolge tutti i tornei: Serie A, Serie B e Lega Pro e dovrà essere ratificata dal Consiglio Federale di lunedì prossimo. Il diktat della Figc è chiaro: i tamponi dovranno essere effettuati ogni 4 giorni e il loro esito comunicato in maniera tempestiva. Gravina vuole scongiurare il rischio di annunci di positività “strategiche” e proprio per questo aumenterà i controlli degli ispettori nei centri sportivi. Su indicazione del procuratore federale, questa mattina gli ispettori hanno fatto visita ai centri sportivi di Torino e Genoa, dove hanno controllato l'idoneità degli spazi, assistito alle sedute di allenamento delle due squadre e acquisito tutta la documentazione sanitaria relativa ai tamponi e agli esami sierologici cui vengono sottoposti i calciatori. Nei giorni scorsi il pool della Procura federale aveva eseguito le verifiche negli impianti di Fiorentina, Lazio, Lecce, Milan, Napoli, Roma, Cagliari, Inter, Juventus e Sampdoria. Le ispezioni proseguiranno a ritmo costante sino alla fine della corrente stagione.

Addio algoritmo, in caso di stop assegnazioni con la media punti?

Altro tema caldo è la decisione degli eventuali piani B e C in caso di stop. Se il pallone non dovesse proprio tornare a rotolare il 20 giugno, l’ipotesi play-off e play-out resta quella più calda. In caso di stop dopo il riavvio, invece, scudetto, retrocessioni e qualificazioni alle coppe europee saranno assegnati tramite la media punti. Sarebbe questo, infatti, l’indirizzo dei club di Serie A che arriveranno ad una decisione definitiva oggi durante l’Assemblea di Lega in videoconferenza. Al posto del calcolo punti “tradizionale” proposto dai 20 presidenti, Gravina propone una media più “sofisticata”, basata sulla media punti in casa (moltiplicata per il numero di partite rimaste tra le mure amiche) e quella in trasferta (moltiplicata per le gare residue esterne). Una cosa è certa: l'ardito algoritmo caldeggiato nelle scorse settimane è stato messo in soffitta.
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La Serie A riparte: l'annuncio di Spadafora

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