La Lazio dimentica l'Inter e riparte col poker: 4-1 alla SPAL, doppietta di Immobile

Una regolarità a suo modo impressionante: vince quando deve vincere, perde quando è sfavorita. E’ la Lazio di Simone Inzaghi. Una delle squadre meno acclamate e da un certo punto di vista più sottovalutate del campionato, ma che ogni anno è lì, fino alla fine, al vertice, a darsi fastidio alla big – o presunte tali. La dimostrazione arriva anche oggi, nella sfida dominata con la SPAL all’Olimpico. Dopo il pesante ko subito lunedì sera dall’Inter, i biancocelesti si rialzano immediatamente rifilando il poker alla squadra di Semplici e vincendo con autorità. Specie nella ripresa, dove la SPAL è stata di fatto chiusa all’angolo. La Lazio riparte così nella sua corta, confermando il quarto posto e lanciando il solito segnale spesso inascoltato: per la Champions, fino alla fine, ci saranno anche loro.

Eppure il match parte in maniera sostanzialmente equilibrata. La SPAL conferma di essere una squadra ben messa in campo, e in un 3-5-2 a specchio la Lazio trova pochi sfoghi. Per sbloccare la partita ci vuole infatti una distrazione difensiva degli uomini di Semplici, che si perdono Immobile da corner: tiro al volo dell’attaccante laziale e 1-0.

Il vantaggio però dura un nulla. Lazzari, due minuti dopo, mette dentro da destra: Radu e Acerbi un po’ lenti, Antenucci sbuca e sigla l’immediato pareggio. E’ in realtà un fuoco di paglia.

Già perché la Lazio torna ad attaccare e trova di nuovo con Immobile il vantaggio: dopo uno scambio al limite dell’area con Caicedo, Immobile conclude potente e centrale; la deviazione di Vicari buca Milinkovic-Savic. E da lì per la Lazio si mette in discesa, nonostante sul finale di primo tempo non venga fischiato un clamoroso fallo a Immobile dopo l’uno contro uno vinto con Vicari in cui il laziale, se non fosse stato sgambettato, sarebbe finito in porta.

Nel secondo tempo però la SPAL è davvero poca cosa, soffrendo la pressione in uscita – soprattutto con Everton Luiz, disastro per numero di palloni persi. Cataldi, così, con un tiro potente da fuori, sigla il 3-1 punendo un Milinkovic piuttosto impreciso. Parolo, poco dopo, strappa un pallone proprio a Everton Luiz e conclude di nuovo dalla distanza. E’ il 4-1. La Lazio potrebbe dilagare ancora nel finale, ma Immobile prende un palo, Milinkovic-Savic è fermato dal fratello portiere e Parolo è poco preciso. Finisce 4-1. E a Inzaghi, in fonfo, da bene così.

La Lazio si conferma quasi imbattibile nella sua storia in Serie A con la SPAL: 15 incroci, 14 risultati positivi (otto successi e 6 pareggi).

Immobile. Resta una sentenza, specie quando deve incrociare le piccole. Svaria, lavora per la squadra, sigla un gran gol, firma le sue occasioni e si dimostra il fulcro d’attacco sui cui gira tutta la squadra.

Everton Luiz. Una prestazione agghiacciante. Perde palla in uscita sul secondo e sul quarto gol della Lazio; e al di là di questo sbaglia un numero impressionante di passaggi. Alla prima da titolare, se l’è giocata davvero male.

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Lazio (3-5-2): Strakosha; Radu, Acerbi, Wallace; Patric, Milinkovic-Savic (73’ Berisha), Parolo, Cataldi, Lulic (63’ Lukaku); Caicedo (60’ Correa), Immobile.

SPAL (3-5-2): Milinkovic-Savic; Bonifazi (46’ Cionek), Vicari, Felipe; Lazzari, Everton Luiz (81’ Dickmann), Valdifiori, Missiroli, Costa; Petagna (70’ Paloschi), Antenucci.

Gol: 26’ e 35’ Immobile, 59’ Cataldi, 69’ Parolo; 28’ Antenucci.

Note – Ammoniti: Acerbi; Luiz, Felipe, Cionek.