Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Calcio, Inter. Inzaghi: “Il mio è un calcio di libertà: ci credevamo da ottobre, anzi da luglio”

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 24/12/2021 alle 08:06 GMT+1

INTER - Il tecnico nerazzurro ospite de La Gazzetta dello Sport: "Non faccio numeri. Questo è un campionato imprevedibile. Siamo a buon punto, ma quel che abbiamo fatto fin qui dev’essere solo uno stimolo per ricominciare a mille dopo la sosta"

Simone Inzaghi, tecnico Inter

Credit Foto Getty Images

Lunga intervista pre-natalizia per Simone Inzaghi – mister dell’Inter capolista – sulle pagine della "Gazzetta dello Sport": il tecnico nerazzurro ha ripercorso il suo primo periodo sulla panchina dell’Inter, mettendo l’accento su cosa ha funzionato e cosa ha portato i suoi in vetta all’attuale classifica di Serie A.
Io ero sereno anche a ottobre, anche quando dalla vetta eravamo distanti. Incontravo i tifosi in giro per Milano, mi dicevano che la squadra piaceva, che venivano volentieri allo stadio. E questo per un tecnico è il complimento più importante. Questa cosa mi ha dato una spinta in più. Anzi, ci ha dato, a me e al mio staff. Dirò di più: ci credevamo già da luglio, dal giorno del primo allenamento. Ora fa comodo a tanti dire che siamo i favoriti, che siamo una corazzata. Ma io lo sapevo già allora che avremmo potuto far bene

Milan e Napoli

“Milan e Napoli sono quelle che hanno cambiato meno. Il Napoli non ha ceduto neppure un big, il Milan ha sostituito bene. Ma nella corsa scudetto metto dentro anche l’Atalanta e la Juve. I bianconeri hanno perso punti, sono più indietro di quanto ci aspettassimo. Ma stanno tornando, hanno vinto sei delle ultime otto: la Juve è un avversario da tenere in considerazione”
Non faccio numeri. Questo è un campionato imprevedibile. Siamo a buon punto, ma quel che abbiamo fatto fin qui dev’essere solo uno stimolo per ricominciare a mille dopo la sosta"

Un calcio di libertà

“Il calcio di oggi è soprattutto occupazione degli spazi. E allora per libertà intendo questo: io lascio liberi i giocatori di decidere, di scegliere il momento. Anche perché dalla panchina, specie ora che è tornato il pubblico, non si riesce a incidere più di tanto. Si può organizzare la fase difensiva e quella offensiva, noi la curiamo tantissimo con video e sedute ad hoc. Ma poi le decisioni sono dei giocatori, in tre secondi di partita devono capire e agire con competenza. La partita è un insieme di scelte: quelle migliori le fanno le squadre più forti, quelle che vincono i trofei”

Il mercato

“Dovremo ragionare con attenzione, bisogna sempre pensare di poter crescere. La scorsa estate il primo obiettivo era mettere in sicurezza il club, ora dobbiamo cercare di vedere qualcosa. Tutte le squadre si rinforzano, in fondo. La mia priorità sarebbe mantenere tutti. Vediamo con Satriano, gli altri quattro attaccanti vorrei tenerli tutti, poi bisogna capire in mezzo o sugli esterni se possiamo trovare come migliorarci. E magari capire se qualche giocatore che dopo queste prime 25 partite ha giocato meno, ora si sente stretto”
picture

Inzaghi: "Fase assestamento? Avevamo bisogno di conoscerci"

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità