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Fallo di mano: la regola della discordia che ha portato al boom di rigori e polemiche

Marco Castro

Aggiornato 13/07/2020 alle 00:38 GMT+2

Juventus-Atalanta è solo l'ultimo caso di discussione, ma la regola sui falli di mano fa discutere fin dallo scorso agosto.

Leonardo Bonucci in Milan-Juventus

Credit Foto Eurosport

E siamo ancora qua, il giorno dopo un big match di Serie A, a trattare di uno dei principali pomi della discordia di questo campionato: la regola sui falli di mano. Juventus-Atalanta è stata emblematica da questo punto di vista, con i bianconeri che hanno beneficiato di due calci di rigore grazie a questa norma così discussa. Ma è dallo scorso agosto che i casi si susseguono ogni weekend e tra decisioni dubbie, discutibili e a volte addirittura grottesche le polemiche sembrano non aver fine. Ripassiamo insieme la modifica al regolamento introdotta nell’estate 2019, confrontiamola con la versione precedente e vediamo quanto la novità ha influito sul nostro calcio, soprattutto per quanto riguarda l’assegnazione dei calci di rigore.
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Intenzionalità

Partiamo da un assunto: il fallo di mano è oggetto del contendere da che esiste di calcio perché in buona parte dei casi la decisione sul fischio è affidata alla discrezionalità dell’arbitro. Va detto, inoltre, che neanche l’introduzione del Var ha aiutato ad uniformare il giudizio in tal senso. Fino a un anno fa, il testo del regolamento recitava così: Il fallo di mano implica un atto intenzionale di un calciatore che con la mano o il braccio viene a contatto con il pallone. I seguenti criteri devono essere presi in considerazione:
  • il movimento della mano verso il pallone (non del pallone verso la mano);
  • la distanza tra l’avversario e il pallone (pallone inaspettato);
  • la posizione della mano non significa necessariamente che ci sia un’infrazione

La modifica

Insomma, il criterio fondamentale era l’intenzionalità del giocatore nel commettere l’infrazione. Ovviamente esistevano ed esistono una marea di casi limite, in cui la volontarietà non è affatto solare. Ecco perché l’IFAB (International Football Association Board) ha optato per un regolamento più articolato a riguardo. Il focus della novità è centrato sulla posizione delle braccia, ritenute ora come discriminante per valutare la regolarità di un intervento. Solitamente, vengono punite le seguenti casistiche:
  • Quando le mani/braccia sono posizionate in modo innaturale e aumentano il volume occupato dal corpo
  • Quando le mani/braccia sono al di sopra rispetto all'altezza delle spalle
  • Quando un calciatore cade a terra ma le braccia sono estese lateralmente o in verticale, lontane dal corpo
Ma in che casi il tocco di mano NON viene considerato un'infrazione?
  • Se il pallone tocca le mani o braccia del calciatore: arrivando direttamente dalla testa o dal corpo (compresi i piedi) del calciatore stesso
  • Se il pallone proviene direttamente dalla testa o dal corpo (compresi i piedi) di un altro calciatore che è vicino
  • Se mani o braccia sono vicine al corpo e non si trovano in una posizione innaturale tale da aumentare lo spazio occupato dal corpo
  • Quando un calciatore cade a terra e mani / braccia sono tra corpo e terreno per sostenere il corpo, ma non estese lateralmente o verticalmente lontane dal corpo.
Un'importante sottolineatura va fatta: anche nel regolamento stesso viene utilizzata l'espressione "di solito", poichè non tutti gli episodi sono riconducibili in maniera netta a uno dei casi elencati.
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Rigore di Ibrahimovic dopo il mani di Bonucci, Milan-Juventus, Serie A 2019-20

Credit Foto Getty Images

Gli ultimi casi

Ritorniamo sui penalty più recenti assegnati per fallo di mano. "Protagonisti", Bonucci contro il Milan, De Roon e Muriel contro la Juventus. Nel primo caso, siamo in Milan-Juventus, l'arbitro Guida non concede subito il penalty ma cambia idea una volta richiamato al Var. La dinamica? Rebic tocca il pallone con il petto e la sfera colpisce sul braccio Bonucci, che si trova a distanza molto ravvicinata. Secondo il direttore di gara, il difensore bianconero accentua il movimento verso la palla. In molti definiscono "generosa" la decisione. Un po' come nel caso di De Roon, che viene colpito sul braccio, leggermente aperto, dal cross di Dybala. In questo caso Giacomelli non ha dubbi. Meno discusso, invece, il rigore causato da Muriel: il braccio del colombiano è decisamente largo sul tocco di Higuain, difficile non assegnare la massima punizione se la si concede negli altri due casi.
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Aumento dei rigori e polemiche

Per evitare di commettere l'infrazione, soprattutto in area di rigore, ci siamo abituati a vedere i difensori affrontare gli attaccanti con le mani "legate" dietro la schiena, in posizioni talvolta goffe. Non sempre, però, è facile avere il controllo del proprio corpo in determinate situazioni ed ecco che i rigori causati da tocchi di mano o braccia sono fioccati come mai in passato. Con i due realizzati da Ronaldo contro l'Atalanta, siamo arrivati a 157 dall'inizio del campionato, di cui 49 per infrazioni di mano (il 31,51%), in 31 giornate e mezzo. In assoluto una media di 5 penalty a giornata, una cifra che è già record assoluto nella storia della Serie A. La percentuale dei rigori assegnati per falli di mano è simile a quella dello scorso anno (30,3%) e superiore a quella di due stagioni fa (24,6%). Ma non c'è storia con l'era pre Var, quando questo "tipo" di penalty non aveva mai superato il 18% del totale.
Il cambiamento della regola sui falli di mano non vuol dire che ogni tocco deve essere rigore. Riguardando l'azione del secondo penalty a rallentatore, De Roon affronta Dybala con le mani dietro, poi le mette davanti per proteggersi ma senza allargare le braccia per parare il cross. La regola va interpretata nel modo più coerente [Alex Del Piero]
Di critiche, in ogni caso, ne sono piovute da ogni dove. Da Walter Zenga, allenatore del Cagliari, che dopo il gol annullato a Simeone contro l'Atalanta per un tocco col braccio aderente al corpo l'ha definita "una regola da calciobalilla". Allo stesso Gasperini che nel post Juve ha dichiarato che "solo in Italia c'è questa interpretazione sui falli di mano". Ci sono state polemiche sulle disparità di decisione per casi simili, ma in generale, soprattutto, un senso di insofferenza verso il regolamento che a detta di tanti, addetti ai lavori e non, snatura il gioco del calcio. E, a sensazione, ne vedremo di altre nelle prossime settimane...
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