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Falso padre per i fratelli Hamed e Amad Traorè: rischiano lunga squalifica

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Pubblicato 10/07/2020 alle 21:31 GMT+2

Hamed e Amad Traore, rispettivamente di Sassuolo e Atalanta, avrebbero barato sull'identità per riuscire ad arrivare in Italia. E adesso rischiano grosso con una lunga squalifica. Si prospetta un nuovo caso Eriberto...

Amad Traoré, primo 2002 in gol in Serie A in Atalanta-Udinese

Credit Foto Imago

I ragazzi della generazione nata prima del 1990 sicuramente lo ricorderanno. In principio infatti fu Eriberto, nome e identità fittizia che resero famoso il caso Luciano, esterno offensivo del Chievo dei miracoli di Gigi Del Neri, passato poi anche dall’Inter. Il fu Eriberto barò infatti sul suo vero nome per riuscire ad approdare più facilmente in Serie A. Oggi rischia di esserci un nuovo caso, quello dei fratelli Traore, Hamed (20) e Amad (17), rispettivamente centrocampista del Sassuolo e attaccante dell’Atalanta.
Questo almeno secondo un’indagine della Procura di Parma che ha portato all'accusa di "falso e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina" per cinque ivoriani, cioè il 56enne Bly Blaise Tehe, la 41enne Marina Edwige Carine Teher (dipendente dell'Atalanta), il 42enne Zadi Gildas Abou, la 39enne Larissa Ghislaine Teher e, appunto, il 45enne Hamed Mamadou Traore, "padre in prestito" dei due giovani giocatori di Sassuolo e Atalanta, per il momento ascoltati come "persone informate sui fatti".
L’attività di indagine, dettaglia la Procura, è nata "dalle dichiarazioni rese da Giovanni Damiano Drago nell'ambito del procedimento penale legato all'operazione 'Piccoli elefanti', conclusasi nel dicembre del 2017 con l'arresto dello stesso Drago, di Demoya Yves Gnoukouri e di Kone Abdouraman, oltre alla denuncia in stato di libertà di altre cinque persone". Drago "dichiarò di essere a conoscenza che Tehe, coimputato nello stesso procedimento, oltre ai falsi ricongiungimenti familiari già contestatigli, tra il 2014 e il 2015, con la complicità di altri suoi connazionali, avrebbe consentito l'ingresso irregolare in Italia di cinque giovanissime promesse del calcio ivoriano, alcune delle quali sarebbero state ingaggiate in società di calcio professionistico". Tra queste, appunto, i fratelli Traore.
E dunque vedremo come andrà a finire il caso, con i due ragazzi che risulterebbero a conoscenza di tutto il sistema che gli ha permesso un più facile ingresso in Italia e dunque, di fronte all'illecito, rischierebbero come accaduto a suo tempo per Eriberto (vero nome Luciano) di incorrere in una lunga squalifica. Atalanta e Sassuolo, invece, giusto chiarire, restano completamente estranee alla vicenda.
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