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La versione di Li: "Elliott e poteri forti, ecco perché abbiamo perso il Milan"

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Pubblicato 08/01/2020 alle 14:48 GMT+1

Han Li, braccio destro di Yonghong Li, ex proprietario del Milan, ha fornito la sua versione dei fatti alla rivista Forbes sulla perdita del club rossonero

Li Yonghong (r.) droht Ärger in seiner Heimat

Credit Foto SID

A quasi 18 mesi dalla perdita della proprietà del Milan per poche decine di milioni di euro, David Han Li, braccio destro dell'ex presidente rossonero Yonghong Li, racconta la sua versione dei fatti. Lo fa alla rivista americana Forbes, dove Han Li torna a parlare e prova a spiegare i motivi della fallimentare gestione del club rossonero. Ne ha per tutti: da presunti poteri forti all’attività oscura di Elliott; dai media a una frecciatina anche a Silvio Berlusconi.
E il primo bersaglio dell'ex dirigente del Milan cinese è proprio la stampa, con attacchi al New York Times e poi ai media italiani.
Nel novembre del 2017, subito dopo aver firmato l'esclusiva per il rifinanziamento del debito, è apparso un articolo dannoso del New York Times. Poi, la mattina esatta in cui abbiamo iniziato il processo di rifinanziamento del debito a Londra, i media italiani hanno ripreso ad attaccare. Chi aveva tutte queste informazioni importanti?
Secondo l'ex braccio destro di Yonghong Li, il responsabile è abbastanza chiaro.
Se non ricordo male, a febbraio 2018, chiesi a una delle persone di Elliott se loro fossero stati diretti responsabili della messa in atto di quegli attacchi mediatici e se avessero voluto prendersi il club. Ovviamente l'ha negato - svela -. Avevamo sentito parlare della reputazione del fondo, ma non ero sicuro che le storie fossero vere... fino alla fine! Tutto ciò di cui avevamo bisogno era il rifinanziamento del debito, Ma questo non è accaduto, non è filato liscio come ci aspettavamo.

Non solo Elliott

Ma non è solo “colpa” del fondo americano. Han Li prosegue così:
I problemi non riguardavano i tifosi, ma le persone di alto livello, quelle importanti, quelle che avevano il potere di proteggere i propri interessi. Tenterebbero di fare di tutto per stare lontani da noi e per tenerci fuori dal giro.

Frecciata a Berlusconi

C’è poi spazio per una frecciata all’ex presidente del Milan Silvio Berlusconi. Li ne ha anche per lui:
L'avevamo invitato a diventare presidente onorario: all'inizio ha accettato, ma poi, pochi giorni prima della chiusura, ha detto di non poter accettare la nostra offerta. Ci sono molte ragioni per cui gliel'avevamo offerto. La sua bellissima storia non poteva essere dimenticata. Poi c'erano la sua influenza, la sua immagine e le sue relazioni: eravamo nuovi nel paese e speravamo di avere qualcuno che potesse aiutarci.

Il rammarico

Avremmo potuto scegliere tutti dirigenti cinesi, ma non lo abbiamo fatto per rispetto dei tifosi: non volevamo che pensassero di avergli rubato il club. Questo, però, è stato usato contro di noi da alcune persone, a causa della nostra gentilezza e onestà.

Gli errori

Abbiamo dovuto mettere in media 10 milioni di euro al mese, ma i capitali di cui aveva bisogno in origine il club erano molti meno. Abbiamo dovuto investire più capitale nella società, nel club. Era molto più di quanto ci aspettassimo.
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