Lazio, il medico Pulcini: "Partitella 3 vs 3? Se fosse vero sarò costretto a dimettermi"
Pubblicato 14/05/2020 alle 15:41 GMT+2
Il direttore sanitario del club biancoceleste, Ivo Pulcini, prova a far chiarezza sulle voci riguardo l'allenamento e la partitella contro le regole anti Coronavirus: "Un medico non può fare da balia, perché confido nel senso di responsabilità che i giocatori hanno avuto fin dall'inizio".
E' bufera in casa Lazio dopo l'indiscrezione del Corriere della Sera secondo cui i biancocelesti, agli ordini di Simone Inzaghi, sostengano partitelle 3 vs 3 in allenamento a Formello nonostante siano vietate per le norme anti Coronavirus col distanziamento. A tal proposito ha parlato Ivo Pulcini, direttore sanitario del club biancoceleste, che a Radio Punto Nuovo ha detto:
Se fosse vero? Se la situazione sfugge al mio controllo, sarei costretto a dimettermi. Mi assumo le mie responsabilità, ma se sfuggono al mio controllo, come posso? Non sono l'unico medico, c'è tutto uno staff con cui lavoro in totale sintonia... Un medico non può fare da balia, perché confido nel senso di responsabilità che i giocatori hanno avuto fin dall'inizio
Poi ha aggiunto: "La foto è vecchia. Non è compito mio vigilare, mi sono solo preoccupato di sapere se fosse vero o falso: non corrisponde alla verità ed arriverà comunicazione da parte della società. A spada tratta ho difeso la figura del medico, la ripresa degli allenamenti, se devo essere responsabile non posso diventare irresponsabile, se diventa legge non posso andare fuori legge. Finché si tratta di raccomandazioni o proposte, ho il diritto di dire ciò che penso".
Ivo Pulcini, restando su quanto possa essere accaduto a Formello, ribadisce:
Ieri non c'ero, avevo altro da fare, siamo quattro medici e come direttore sanitario non vado spesso come gli altri a vedere, sebbene sappia sempre ciò che accade e mi assicurano che vengono rispettate le leggi. Se quel che è stato fatto è fuori legge, faccio mea culpa da parte mia e di tutti
Infine una battuta sulla ripresa del campionato: "Ripartenza? È un pretesto per dire di no. Non è una disfida la mia, ho fatto i complimenti al CTS sulla responsabilità civile e penale. Lo vedo come un messaggio positivo, l'unica cosa che mi permettevo di contestare, per dire la mia come medico, è fare i tamponi ma stare attenti perché i reagenti servono alla popolazione. Poi dicono di isolare tutti se c'è un positivo, allora sono responsabile o irresponsabile? La mia è una richiesta di chiarimento".
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