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Calciomercato: Mario Götze piace a Milan, Lazio, Roma e Atalanta. A chi serve di più?

Eurosport
DaEurosport

Pubblicato 27/05/2020 alle 16:30 GMT+2

L'attaccante cerca una nuova opportunità per brillare lontano dalla Bundesliga. Abbiamo cercato di individuare le squadre italiane ideali per un rilancio in Serie A, rispolverando la sua storia grazie al contributo della redazione di Eurosport Germany. Mario Gotze, a 27 anni, è un giocatore in continua trasformazione. Più che accoglierlo, il suo nuovo club dovrà assecondarne il cambiamento.

Mario Götze - Borussia Dortmund

Credit Foto Getty Images

Il glorioso gol che ha incoronato la Germania Campione del Mondo 2014, poi il nulla. Da parecchi anni la carriera di Mario Götze è affondata in una spirale negativa fatta di infortuni e incomprensioni. Negli ultimi giorni il 27enne attaccante tedesco ha deciso di non rinnovare il contratto con il Borussia Dortmund, che scadrà a giugno. Solo attraverso questa scelta Mario Götze potrà tornare al livello di un tempo; una fuga dalla Germania che sa di liberazione dalle aspettative “mondiali” sorte a partire dal 2014, e da quella brutta malattia - la miopatia metabolica annunciata nel 2017 - che lo ha costretto a fermarsi per molto tempo e a cambiare drasticamente il suo stile di gioco.
Oggi Götze non può più offrire quella esplosività capace di illuminare l’intera Ruhr. Oggi Götze è un giocatore in piena transizione, verso uno stile di calcio più intelligente e statico, basato sulla lettura delle linee lontano dalla porta, basato sugli assist anziché sui gol che tutti si aspetterebbero da una punta. Per completare questa trasformazione, Mario dovrà guardare altrove: molte voci suggeriscono un possibile arrivo in Italia. Il recente cambio di procuratore sembra confermare proprio questa pista: Reza Fazeli è la figura perfetta per facilitare il passaggio nel Belpaese, vista la sua fitta rete di contatti con club e dirigenti italiani.
Ma a chi potrebbe fare comodo Götze? Partiamo dal presupposto che, sebbene sia un giocatore ben lontano dal rendimento di una volta, Mario Götze non è affatto un giocatore "finito": la scorsa stagione, quando poteva contare sulla sicurezza di un posto fisso nell’11 titolare delle Wespen, aveva concluso la stagione con un rispettabile bottino di 7 gol e 7 assist, fornendo più volte passaggi decisivi.
PRESENZEGOLASSIST% PASSAGGIPASSAGGI CHIAVE
2017/201832267937
2018/201934778243
2019/202021318416
*Rendimento di Mario Gotze nelle ultime 3 stagioni al Borussia Dortmund.
Abbiamo deciso di prendere in considerazione dei club italiani che potrebbero essere invogliati a scommettere sull’attaccante tedesco:

Milan

Lo scorso gennaio Götze era a un passo da un trasferimento in rossonero: Boban lo aveva messo nel mirino per rimpolpare l’attacco dei diavoli, ma non fu destino. La situazione in cui versa oggi il Milan è differente: Boban ha lasciato il club, e persino l’uscita di Maldini sembra imminente. In una situazione societaria incerta e tutto fuorché ideale per il trasferimento di qualsiasi giocatore, un fattore importante potrebbe essere Ralf Rangnick: intenditore del calcio tedesco e estimatore di Mario Götze, non esiterebbe a telefonargli in caso di approdo sulla panchina del Milan. Molto probabilmente, a fine stagione, i rossoneri premeranno il tasto "reset" per l’ennesima volta: la permanenza di Ibrahimovic è in forte dubbio, perciò Götze potrebbe trovarsi a recitare sia lo scomodo ruolo del top player, sia quello del facilitatore ai piedi della torre svedese. Una cosa è certa: l’esperienza di Götze gioverebbe non poco al Milan, che dispone di un gruppo giovanissimo: Leao, Paquetà, Bennacer, Kessie, Theo Hernandez… Tutti giocatori che potrebbero trarre validi insegnamenti da un giocatore come Götze, che può vantare un palmarès di tutto rispetto. Milano sembra la soluzione ideale anche dal punto di vista ambientale, il posto prediletto da molti giocatori e dalle loro famiglie. Götze accontenterebbe così anche sua moglie Ann-Kathrin, la cui volontà è quella di stabilirsi proprio vicino al Duomo.

Lazio

Quella laziale è una dolce suggestione: storicamente, i biancocelesti vantano una perfetta alchimia con gli attaccanti tedeschi, da Riedle a Klose. Una seconda “operazione Klose” non sembra così impossibile, vista l’immagine positiva che Miro ha lasciato nella memoria dei tifosi capitolini. Götze, proprio come Klose, sbarcherebbe a Roma come parametro zero; e proprio come Klose, sbarcherebbe nella capitale con la giusta fame di rivincita. Questo piano di rivitalizzazione però, è ostacolato da una variabile economica avversa: le pretese del giocatore in ottica ingaggio. Götze guadagna circa 8 milioni di euro (bonus compresi) a stagione, e dovrà sicuramente ricalibrare il suo standard di vita per abbracciare il progetto laziale. Si ritiene che Lotito sia pronto ad offrirgli la metà del suo attuale stipendio al Borussia Dortmund.
Una decisione non scontata, che sarebbe l’unica barriera che separerebbe Götze da un’integrazione ottimale nel 3-5-2 di Inzaghi: potrebbe applicarsi come seconda punta alle spalle di Immobile o addirittura come regista nella linea di centrocampo. In genere, Götze gioca bene quando sa di poter contare su una forte presenza in area di rigore, e Ciro offre proprio questa garanzia. Alla Lazio Götze potrebbe finalmente sviluppare quel ruolo incentrato sui passaggi chiave, simile a quello del “playmaker”. Senza contare che alla Lazio servono nuovi giocatori da aggiungere all'organico in vista dei molteplici impegni della prossima stagione, dalla Champions, alla Serie A, alla cara Coppa Italia. L’unico dubbio riguarda la concorrenza all’interno del gruppo: Götze accetterebbe un trasferimento in Italia solo con la garanzia di un posto da titolare; ebbene, il reparto offensivo della Lazio pullula di giocatori validi: Immobile, Correa, Caicedo, Luis Alberto… Per Inzaghi dunque, sarà difficile fare qualsiasi tipo di promessa al tedesco.
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Inzaghi: "Giroud sarebbe stato utile, ma per me Correa, Caicedo e Immobile sono intoccabili"

Roma

L’interesse della Roma nei confronti di Götze non è esplicito quanto quello di Milan e Lazio. I giallorossi seguono gli sviluppi della faccenda mantenendo una posizione defilata. A non convincere la dirigenza è la predisposizione agli infortuni del giocatore. Il calcio di Fonseca richiede un impegno fisico totale, dunque le perplessità di Petrachi sul fisico del numero 10 tedesco sono più che giustificate. Eppure, analizzandolo sotto una differente prospettiva, il calcio propositivo di Fonseca potrebbe essere proprio ciò di cui Götze ha bisogno per rinascere. Fonseca predilige attaccare portando molti uomini a ridosso della trequarti avversaria, cercando di porre i suoi giocatori offensivi nella migliore condizione per far emergere le proprie qualità. A Götze non verrebbe chiesto di fare un lavoro sporco o di essere facilitatore, ma di essere il facilitato. Una buona parola per lui la potrebbe spendere Mkhitaryan, che conosce bene sia l’ambiente romano che quello della Ruhr. Analizzando l’organico dei giallorossi, il tedesco avrebbe svariate possibilità di inserimento. Kalinic partirà, obbligando la Roma a cercare un rimpiazzo su un mercato impoverito dalle conseguenze del Coronavirus. Lo status di parametro zero incollato al curriculum di Götze capita a fagiolo.

Atalanta

Fra tutte quelle elencate, l’ipotesi Atalanta è sia quella più suggestiva che quella meno probabile. Le casse della Dea sono ancora più magre di quelle di Lazio e Roma, dunque offrire un salario accettabile per uno come Götze risulta molto arduo. Va però smentito lo stereotipo che vede l’Atalanta come una squadra esclusivamente votata alla coltivazione di giovani promesse. Gasperini ha dimostrato di saper rivoluzionare la carriera di giocatori già affermati come Gomez e Ilicic. Perché non sognare un futuro simile anche per Götze ? Il metodo Gasp potrebbe rivelarsi un toccasana per un giocatore alla ricerca di un cambiamento forte e improvviso. A soli 27 anni, Götze cerca una nuova identità calcistica e l’Atalanta cerca di consolidare la sua identità europea. Questo sembra tutto fuorché un matrimonio impari.

Il parere di Eurosport Germania

A tal proposito, abbiamo cercato di approfondire la parabola discendente di Götze grazie all’aiuto di Tobias Hlusiak, nostro collega nella redazione tedesca di Eurosport.
  • Perchè la carriera di Mario Götze è affondata subito dopo quel gol decisivo nella finale di Coppa del Mondo del 2014? Si tratta solamente di problemi fisici o c’è dell’altro?
C’erano già dei problemi prima dei Mondiali. Si era trasferito al Bayern nel 2013, ma era chiaro che Guardiola desiderava Neymar, non Götze. E Pep lo ha dichiarato pubblicamente più volte. Questo ha ferito Mario, che non ha mai guadagnato la fiducia di Pep. Quindi invece di crescere come giocatore alla corte del Bayern, ha intrapreso un’involuzione. E questo ancora prima del gol contro l’Argentina. Nemmeno quel gol in finale ha avuto un’influenza positiva sulla sua carriera. Si porta il peso di quel gol sulle spalle da tanto tempo. La gente fa fatica a capire come certi giocatori siano in grado di segnare in una finale di Coppa del Mondo e allo stesso tempo fare panchina in Bundesliga. La sua malattia ha nettamente compromesso il suo fisico. Ha perso buona parte della sua velocità, che lo rendeva un giocatore unico.
  • Cosa spingerebbe una squadra a ingaggiare Götze? Cosa può offrire Mario a una squadra dopo 3-4 anni di delusioni?
Possiede ancora una tecnica sopraffina e sa fornire passaggi chiave. Inoltre ha molta esperienza, può fare da mentore a molti giovani. In un sistema di gioco che non ha bisogno di ulteriore velocità potrebbe giocare come regista arretrato o come mezz’ala sinistra/destra a centrocampo.
  • Nel caso Rangnick sposasse il progetto del Milan, come si potrebbe inserire Götze? Potrebbe essere un’importante aggiunta o solo un rischio a basso costo?
Si tratta di un rischio a basso costo per il Milan, credo. C’è una buona probabilità che Götze torni a brillare dopo aver abbandonato la Bundesliga. È quello che avrebbe dovuto fare già nel 2016. Una soluzione ideale sarebbe affidargli un coach che non sia tedesco. Concediamogli un nuovo inizio, senza pregiudizi.
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