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"Nessuno in Serie B in caso di nuovo stop al campionato": la Serie A boccia l'algoritmo

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Aggiornato 06/06/2020 alle 12:50 GMT+2

La Lega Serie A approva una mozione con sedici voti favorevoli: Sampdoria, Torino e Udinese le più agguerrite ma l'ultima parola spetta alla Federazione, come riporta il Corriere dello Sport.

Massimo Ferrero

Credit Foto Getty Images

Se il campionato ripartirà il 20 giugno e non si concluderà perché il Covid o la quarantena di una o più formazioni lo impediranno, la Serie A chiederà al Consiglio Federale di lunedì di non assegnare lo Scudetto e soprattutto di bloccare le retrocessioni. A meno che, questa è la postilla, tali verdetti non siano già matematici al momento del nuovo stop. L'assemblea di venerdì pomeriggio, definita da alcuni dei presenti "anarchica e confusionaria", farà rischiare alla Lega una storica brutta figura davanti alle altre componenti federali: toccherà ai consiglieri Dal Pino, Marotta e Lotito proporre lo stop delle retrocessioni o, in subordine, di farne solo due (e non tre). Peccato che il presidente Gravina su questo aspetto non intenda derogare, come riporta in prima pagina l'edizione odierna del Corriere dello Sport, nell'articolo a cura di Andrea Ramazzotti.

Stop alle retrocessioni

In FIGC questo è considerato l'ultimo colpo di coda dei club che nelle scorse settimane erano contrari alla ripartenza del campionato e che hanno lavorato per distruggere e non per ricostruire il nostro calcio. Tra le società che hanno spinto di più per il "blocco" la Sampdoria (intervento di Romei), il Torino (Cairo preoccupatissimo) e l'Udinese (Campoccia ha chiesto il rispetto del merito sportivo sottolineando che le retrocessioni si possono decidere solo sul campo). Si sono allineate in fretta, per ovvie ragioni di classifica, il Lecce e il Genoa, mentre il Cagliari ha portato avanti la linea di limitare a due le retrocessioni con altrettante promozioni dalla B (no dunque alla terza attraverso i playoff). Facile immaginare la bocciatura di Balata e della Serie B.
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Utopistico pensare che, nell'anno degli Europei, Gravina dia il suo ok a un campionato a 22 o addirittura a 23 formazioni: anche con l'opposizione della A, la delibera che vuole il presidente della Federcalcio è destinata a passare. Molti club si sono resi conto che le chance di successo sono zero e non a caso più di uno ha parlato di "peggior delibera della nostra storia" o di una delibera che sarà "il Titanic della Serie A". Alla fine è passata con 16 voti favorevoli, 3 astenuti (Lazio, Napoli e Roma) e 1 contrario (Milan). Il comunicato di via Rosellini a fine serata parla di "indicazione ai rappresentanti della Serie A di votare in favore di soluzioni che salvaguardino sempre il merito sportivo". Un modo per alludere allo stop delle retrocessioni senza dirlo esplicitamente.

Capitolo Scudetto

Andrea Agnelli non ha dubbi. "I titoli si assegnano sul campo, altrimenti noi non lo vogliamo", ha detto all'assemblea il numero uno bianconero facendo capire che in caso di stop del torneo, il tricolore non gli interessa. Nessun riferimento allo scudetto 2005-06 consegnato a tavolino all'Inter dopo Calciopoli, ma tanti proprietari hanno considerato non casuale la sua frase. La risposta di Lotito? Ha capito che la battaglia a quel punto era persa e ha spiegato: "La mia opinione non conta nulla perché in Consiglio Federale dovrò portare la linea dell'assemblea". Almeno tra i due presidenti di Juve e Lazio il clima è stato disteso tanto che alla fine, quando è stato necessario votare, Agnelli ha scherzato ("Per me vota Lotito") e il collega laziale ha ribattuto: "Per me vota Agnelli".
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Algoritmo bocciato

Qualora la stagione dovesse terminare anzitempo senza verdetti aritmeticamente già stabiliti, non verrebbero quindi attribuiti né il titolo né le retrocessioni. Per stabilire i piazzamenti che garantirebbero un posto alle Coppe europee si ricorrerebbe, invece, alla media punti moltiplicata per le giornate rimanenti. L'algoritmo è stato quindi bocciato.
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