Spadafora: "Invito tutti a fare meno i fenomeni, i calciatori mi chiamano preoccupati"
Pubblicato 17/05/2020 alle 00:08 GMT+2
Ai microfoni di Casanapoli.net il ministro dello Sport torna a parlare della possibile ripresa della Serie A e mantiene la linea della prudenza: "Da fuori si è tutti scienziati, calciatori, arbitri. Il mondo del calcio in sostanza ci chiede di andare avanti o di essere noi ad assumerci la responsabilità di non farlo. Cerchiamo di fare le cose nei tempi giusti, non è corretto dire che c'è caos".
Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora torna a parlare della possibile ripresa della Serie A e, analogamente a quanto fatto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa indetta per illustrare i provvedimenti della fase 2 dell'emergenza Coronavirus, mantiene una linea improntata alla prudenza. Intervistato ai microfoni di casanapoli.net, il titolare del dicastero delle attività sportive respinge per l'ennesima volta al mittente le critiche al suo operato
Io inviterei un po' tutti a fare meno i fenomeni. Da fuori si è tutti scienziati, calciatori, arbitri. C'è una responsabilità di chi è al governo nell'ascoltare chi ne sa più di me nel campo in cui mi sto cimentando. E poi assumersi le responsabilità, questa è la parte che non piace a nessuno. Il mondo del calcio alla fine in sostanza ci chiede di andare avanti o di essere noi ad assumerci la responsabilità di non andare avanti per la questione dei diritti tv. Il mondo del calcio non lo deciderà mai in autonomia
"Alcuni calciatori mi chiamano preoccupati"
Ci sono calciatori che cercano di contattarmi per dirmi le loro preoccupazioni, altri non vedono l'ora di ripartire. Questa differenza di posizione non mi sembra un'incoerenza del Governo, semmai la complessità di una cosa davanti alla quale ci troviamo per la prima volta tutti quanti. Per cui inviterei tutti a non dire che stiamo facendo caos, ma stiamo muovendoci con prudenza e stiamo cercando di fare quanto possibile nei tempi giusti per evitare la cosa peggiore, ovvero che tutto riparta e fra 2-3 settimane tutto il paese sia costretto a rifermarsi, non solo il calcio. Quella, anche psicologicamente, sarebbe la cosa più devastante per tutti
Sul protocollo della FIGC
Ci era stato proposto, poi sono state fatte delle osservazioni dal comitato scientifico. La FIGC ci ha scritto mercoledì scorso prima delle 16 dicendo di avere accettato le osservazioni del comitato. Poi qualcosa non è andata bene, ma all'interno del mondo del calcio. FIGC e Lega si sono confrontate ed evidentemente non erano allineate su questa adesione al protocollo
Sul tema dell'autoisolamento
L'autoisolamento non l'abbiamo proposto noi, né il ministero né il CTS, ma è stata una proposta avanzata a me dai presidenti di Lega e FIGC almeno un mese fa. Loro per venire incontro a esigenze di salute dei calciatori avevano proposto questo autoisolamento. Se poi adesso hanno ripensato o hanno verificato che non tutte le squadre hanno centri idonei, sono questioni che non riguardano me
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