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Serie A Inter, Conte: "Siamo con l'elmetto e sott'acqua, la rosa deve essere più snella"

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Aggiornato 13/12/2020 alle 16:05 GMT+1

SERIE A - Tre punti di carattere, dopo una partita dove la rete sembrava non arrivare mai e alla fine ne sono arrivate ben tre: l'Inter supera il Cagliari e torna al secondo posto in classifica. Questi tutti i commenti del tecnico nerazzurro Antonio Conte ai microfoni di DAZN.

Antonio Conte - Cagliari-Inter - Serie A 2020-2021

Credit Foto Getty Images

Cagliari-Inter, match dell'11esima giornata della Serie A 2020-2021, andato in scena allo stadio Sardegna Arena, si è concluso col punteggio di 1-3. Alla rete di Sottil nel primo tempo ha risposto con una reazione rabbiosa la squadra di Antonio Conte, a segno con Barella, D'Ambrosio e Lukaku. Cosa pensano a caldo allenatori e giocatori del match appena andato in archivio? Ecco le loro valutazioni prese dai microfoni delle televisioni che hanno trasmesso l’evento.

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Conte: "La rosa deve essere più snella"

"Complimenti ai ragazzi, sono stati bravi nonostante si stesse giocando una buona partita e nel primo tempo avessimo creato tanto e ci siamo ritrovati sotto. Quando ci sono queste situazioni, il cervello può offuscarsi ma i ragazzi sono stati bravi. Grande risposta, merito a loro".
Tra mercoledì e oggi 15 tiri in porta senza reti, ha temuto finisse come con lo Shakhtar?
"Sicuramente un allenatore dovrebbe essere preoccupato se la squadra non crea. L'Inter invece crea sempre tanto, poi è inevitabile che se non concretizzi per imprecisioni o per i miracoli dei portieri come è accaduto con Trubin e Cragno che è stato il migliore in campo per distacco, un po' di ansia viene. Crei, non segni, se ti va bene pareggi se va male perdi".
Come valuta la prova di Eriksen?
"Io valuto la prova di tutti, non mi soffermo sui singoli perché non sarebbe giusto. Oggi è stata una prova positiva per quanto prodotto e per aver trovato la forza di rimettere in piedi una partita su un campo di una squadra sempre molto ostica, specie dopo la delusione di mercoledì".
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Danilo D'Ambrosio - Cagliari-Inter - Serie A 2020-2021

Credit Foto Getty Images

Oggi starai bene...
"Siamo con l'elmetto e sott'acqua in questo momento".
La reazione dei ragazzi è stata però ottima
"Sicuramente ci sono due aspetti della partita. Abbiamo preparato la partita in una certa maniera, abbiamo creato molto e non siamo riusciti a sfruttare le occasioni. Poi ci siamo dovuti arrangiare e buttare il cuore oltre l'ostacolo. Certe volte va fatto, i ragazzi lo stanno imparando e sono contento perché le scorie del match di mercoledì e la delusione di non aver segnato in due partite era nella testa e nelle gambe dei calciatori. Sono stati bravi a ribaltare un risultato ingiusto. Continuiamo in questo cammino cercando di migliorare".
A un certo punto sei passato a quattro in difesa. Questo era il piano B?
"La mia era una battuta, ovviamente... Il piano B consiste nel cercare di cambiare le cose con le sostituzioni, cercare di rendere offensiva la squadra se perdi o renderla più ermetica se devi portare a casa il risultato. Durante la partita, quando lo fai, dai più spazio all'improvvisazione e quindi può succedere di tutto, come prendere contropiedi tre contro due. Al tempo stesso, squilibri la situazione per rimescolare le carte. Devi avere a disposizione tutti i calciatori per poterlo fare, se hai infortunati o gente fuori forma che non può giocare non si può fare. Capisco però che dall'esterno si diano dei giudizi, chi è dentro non può dire tutto".
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Barella - Cagliari-Inter - Serie A 2020-2021

Credit Foto Getty Images

Ma quanto ti rivedi in Barella?
"Nicolò è un calciatore molto giovane con qualità importanti. Ha bisogno di autodisciplinarsi, ha talmente tanta energia che per strafare commette piccole ingenuità. Ma parliamo di un calciatore al secondo anno all'Inter e che sta crescendo in maniera importante. Sono prospetti di top player, io e lo staff dobbiamo lavorare con loro per far alzare il livello, così che a fine carriera possano lasciare il segno. E lo fai se vinci qualcosa, non se partecipi".
L'Inter segna con tanti calciatori, ha tanta qualità. Doti importanti per lo Scudetto
"Ci sono tante analisi da fare al di là delle sostituzioni. Si vedono situazioni non proprio reali dal di fuori, ma va bene così, l'importante è che io, la società, il presidente e i dirigenti conosciamo le difficoltà che abbiamo condiviso e accettato a inizio percorso. Sapevamo che ci sarebbero state situazioni non ottimali. Ma insieme abbiamo condiviso situazioni che potevano crearci problemi. Andiamo avanti sperando di poter migliorare qualcosa, che qualche giocatore possa poter andare a giocare e diventare più snelli, ma più obiettivi e funzionali a ciò che vogliamo".
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Conte: "Eriksen? Serve tempo, ma magari sboccerà"

Di Francesco: "I campioni dell'Inter hanno fatto la differenza"

Qualcosa da rimproverare ai suoi?
"Sono straconvinto che hanno dato tutto, poi i discorsi tattici li lasciamo da parte. Nel momento in cui la partita sembrava indirizzata, al di là delle scelte di Conte, abbiamo preso gol su calcio angolo. Si è abbassata l’attenzione, ma la squadra ha fatto una buona partita e con personalità. Nel primo tempo ci siamo abbassati troppo, a prescindere dal sistema di gioco che va a morire quando c’è qualità. L’Inter ha avuto ragione in questo, con tre gol nell’ultimo quarto d’ora".
Quanto è importante avere una squadra più matura?
"Infatti si passa anche da queste sconfitte per la crescita, ma in quel momento della gara avevamo anche gente matura come Klavan e Nandez. Nel primo tempo abbiamo avuto anche un pizzico di fortuna e bravura del portiere, ma uscire dalle pressioni nel palleggio mi è piaciuto. Poi sono venuti fuori i campioni che hanno fatto la differenza. I discorsi del modulo mi infastidiscono, perché vengono meno altre indicazioni".
C’è qualcosa che ti ha sorpreso?
"All’inizio loro sembravano più brillanti, anche nei duelli individuali. Poi siamo cresciuti anche sulla pressione, l’aggressività. Provavamo a tenerli alti, e soffrivamo di meno: è una caratteristica della mia squadra, Il fatto di abbassarti ti porta poi a subire, come nel calcio d’angolo su cui dobbiamo migliorare ancora".
Ha detto lei a Cragno di salire nell’ultimo calcio d’angolo?
"Ha scelto lui di salire, ma nessuno mi ha detto che mancava un minuto e mezzo. Ero convinto fosse ultimo. Poi dispiace aver preso gol. Abbiamo avuto l’occasione con Cerri, ma sul terzo gol mi ha fatto arrabbiare l’atteggiamento della squadra; non si può andare a saltare in dieci in area. Però la partita non l’abbiamo persa per quell’episodio, ma per altri su cui dobbiamo lavorare. La differenza con l’Inter c’è, ma per come si era messa è un peccato. Dispiace per i ragazzi perché volevano fare l’impresa. Se questa non li uccide, li farà crescere".

Barella: "Ho segnato per la fasciatura"

Era fondamentale vincere dopo la serata di Champions
"Questo è un campo sempre difficile, è arrivata una bella vittoria di squadra. Eravamo in svantaggio e abbiamo vinto, siamo contenti. Bisogna sempre essere bravi a superare i momenti difficili, che ci saranno sempre".
Qual è il tuo vero limite? Hai segnato con una caviglia malconcia
"Ce ne sono ancora di limiti, oggi ho segnato per la fasciatura. Mi spiace per aver segnato al Cagliari, ma sono contento per la squadra".
Cosa provi dopo aver segnato nella tua terra, lì dove hai giocato 100 partite?
"Sono un professionista, devo sempre dare il massimo per la squadra nella quale gioco".
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