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Serie A, nuovo DPCM: stadi a porte chiuse, stop ai mille tifosi

Simone Pace

Pubblicato 26/10/2020 alle 11:39 GMT+1

Il nuovo provvedimento del Governo in materia di restrizioni legate alla pandemia di Covid-19 ridipinge uno scenario praticamente identico a quello della passata estate consentendo l'accesso a stadi e palazzetti solamente agli addetti ai lavori.

I tifosi presenti all'Allianz Stadium per Juventus-Verona (Serie A 2020-21)

Credit Foto Getty Images

Le partite di Serie A tornano a disputarsi a tutti gli effetti a porte chiuse. Lo prevede il nuovo DPCM che ha dettato le nuove norme (in vigore da lunedì 26 ottobre) in materia di restrizioni legate alla pandemia di Covid-19. Di fatto l'ingresso agli impianti per assistere alle partite di campionato sarà vietato al pubblico e - da adesso in poi - non sarà più consentito nemmeno l'accesso a quel migliaio di tifosi che ultimamente si notavano sugli spalti.
Le scene che abbiamo visto domenica sui campi di Cagliari, Torino e Benevento (solo per fare alcuni esempi) rimarranno solo un ricordo almeno per un po'. L'andamento preoccupante della curva dei contagi ha infatti spinto il Governo Conte a dare una stretta: stop alla presenza degli spettatori all'aperto, quindi, e stop anche al pubblico negli impianti indoor. Accesso allo stadio e ai palazzetti, quindi, consentito solamente agli addetti ai lavori esattamente come era capitato in estate alla ripresa della Serie A dopo il lockdown.

Il testo del DPCM

"Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive degli sport individuali e di squadra, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; restano consentiti soltanto gli eventi e le competizioni sportive, riconosciuti di interesse nazionale, nei settori professionistici e dilettantistici, dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse ovvero all'aperto senza la presenza di pubblico".

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Il DPCM prevede inoltre la sospensione dell'attività sportiva dilettantistica di base, delle scuole e delle attività formative di avviamento relative agli sport di contatto nonché tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto, anche se aventi carattere ludico-amatoriale.
A questo proposito stanno facendo discutere le dichiarazioni del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora che, ospite della trasmissione Che Tempo che Fa condotta da Fabio Fazio, ha voluto precisare la ratio del provvedimento contenuto nel DPCM: "Le scuole calcio possono allenarsi, ma non fare la partita - le parole del ministro -. I ragazzi possono raggiungere i centri sportivi, fare flessioni, correre, allenarsi, ma senza entrare in contatto. I centri sportivi all'aperto sono fruibili, ma all'interno non si potranno praticare sport di contatto. Se i ragazzi vanno lì e fanno attività fisica va bene. Diventa un modo per far sì che i ragazzi non vadano solo nei parchi".
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