Mourinho su Pellegrini: "È romano e romanista, il rinnovo è la decisione giusta per lui e per noi come squadra"
Aggiornato 02/10/2021 alle 17:49 GMT+2
SERIE A - Alla vigilia della sfida di campionato contro l'Empoli all'Olimpico, il tecnico portoghese commenta il prolungamento di contratto del capitano fino al 2026: "Ho parlato con Lorenzo e penso che sia la decisione giusta per lui e per noi come squadra, è importante questo tipo di stabilità per noi. Mi aveva detto che sarebbe rimasto, ero tranquillo".
"Dal momento che ho sentito che la proprietà non voleva perdere un calciatore come lui, che significa molto perché è romano e romanista ed è cresciuto qui, e da quando Lorenzo mi ha detto che sarebbe rimasto sicuramente, ero tranquillo. Dopo è passato tutto nelle mani di Tiago Pinto e dell'agente di Lorenzo, è un processo che si sapeva come sarebbe andato a finire". In conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato della sua Roma all'Olimpico contro l'Empoli, José Mourinho commenta così il rinnovo di Pellegrini che ha prolungato ufficialmente il proprio contratto con i giallorossi fino al 30 giugno 2026. "Ho parlato con Lorenzo - prosegue Mourinho - e penso che sia la decisione giusta sia per lui che per noi come squadra, è importante questo tipo di stabilità per noi. Io starò qui per tre anni, lui è qui per restare e per aumentare il nucleo italiano con Mancini e Cristante. Siamo insieme, lavoriamo insieme e arriveremo dove vogliamo arrivare con tranquillità".
"Qualità del gioco? Io sono uno che pensa al risultato"
"Il risultato è la cosa più importante e l'equilibrio è la base di tutto. Secondo me è impossibile essere al top senza essere completi. Devi difenderti bene e non concedere troppi gol. Allo stesso tempo devi segnare per vincere. Quando ho parlato di cambiamento è per la qualità del gioco e la proposta delle squadre. Gli allenatori vogliono giocare bene, io sono uno che pensa al risultato, ma si può cercare di fare le due cose. La maggioranza delle proposte di gioco in Serie A è per farlo bene".
Il messaggio ai tifosi
"Posso ringraziarli come faccio dal primo giorno per l'appoggio a me e alla squadra. Una dimostrazione chiara di romanismo. Dico sempre che è facile essere tifoso di una squadra che vince, più difficile esserlo di una che non vince titoli. Anche per me è una dimostrazione di fiducia verso la squadra. Con questo voglio dire che abbiamo perso due partite ma dove abbiamo avuto voglia, qualità e atteggiamento giusti. Penso che al tifoso questo piaccia".
Su Darboe
"Ha avuto un percorso con noi. Quando ha giocato con Paulo (Fonseca, ndr) non c'erano alternative. Quando è entrato con noi lo ha fatto bene. Lui ha una qualità di gioco molto grande che all'inizio non ha mostrato. A poco a poco ha imparato e gli è tornata la fiducia. Contro lo Zorya mi è piaciuto davvero tanto. Non si può dire che abbiamo guadagnato un giocatore, ma la mia fiducia in lui cresce".
Sulla mancata convocazione in Nazionale di Zaniolo e Mancini
"L'Italia ha un commissario tecnico con grande responsabilità e che ha tanti giocatori tra cui scegliere. Rispetto le sue decisioni sia se va un calciatore nostro o se ne vanno dieci. Penso sempre che i calciatori preferiscano andare in Nazionale perché per loro è un orgoglio. Se rimangono qui però sono protetti e non hanno partite da giocare e non devono rimanere in tribuna. Questo può essere comunque positivo".
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