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Inchiesta Prisma - Carta Ronaldo, la chat segreta che può inguaiare la Juventus: "Cristiano ha firmato"

Stefano Dolci

Pubblicato 24/03/2023 alle 12:44 GMT+1

JUVENTUS - A tre giorni esatti dall'udienza preliminare al Tribunale di Torino, Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport hanno pubblicato alcuni passaggi di una chat fra dirigenti della Juventus relativa alla manovra stipendi e riguardante Cristiano Ronaldo. Secondo gli inquirenti proverebbe l'esistenza della celebre 'carta segreta' con cui Ronaldo rinunciò a circa 20 milioni nel 2020-21.

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A tre giorni esatti dalla prima udienza preliminare dell’inchiesta Prisma, condotta dalla Procura di Torino sui conti della Juventus, in cui si deciderà se saranno rinviati a giudizio sia il club che i 12 ex tesserati emergono nuovi dettagli sulla celebre “Carta Ronaldo” sulla seconda manovra stipendi quella relativa alla stagione 2020-2021. Tra gli atti integrativi depositati dai magistrati martedì c’è anche una chat tra i dirigenti del club bianconero (l’ex segretario Morganti, il ds Federico Cherubini e l’ex Chief legal officer Gabasio) incentrata sulla manovra e in particolare sul fuoriclasse portoghese. A svelare i contenuti della chat sono Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport.

Cosa si dice in questa chat

La conversazione risale al 20 aprile 2021 quando l’ex legale bianconero Gabasio scrive “Il primo pronto a firmare è Cristiano”. Tre giorni dopo, il 23 aprile 2021, il segretario sportivo Morganti invia due messaggi nel gruppo in cui sono presenti anche Cherubini e il Chief legal officer Gabasio. Il primo alle 13:42 recita: “Cristiano ha firmato”. Sessanta secondi dopo sempre Morganti aggiunge: “Ha una copia di tutti i documenti” e riceve la stringata risposta di Cherubini “bene”.
Secondo la tesi della Procura, in questa chat si potrebbe fare riferimento alla famosa 'carta segreta' di Ronaldo, quella scrittura privata (ritrovata non compilata negli uffici torinesi dell’avvocato Restano) in cui la Juventus, a fronte del mancato versamento a CR7 di alcune mensilità nel periodo dell’emergenza Covid, si sarebbe impegnata a fargli riavere quella somma in un secondo momento, anche qualora avesse lasciato il club. Nonostante Ronaldo, non giochi più in bianconero da più di due stagioni, non avrebbe ancora ricevuto quanto ritiene la Juventus gli debba dare, cioè 19,6 milioni di euro. Secondo la Procura questo debito nei confronti dell’asso portoghese non sarebbe mai stato iscritto a bilancio. Dal canto loro va detto che i legali di Ronaldo, che negli scorsi mesi hanno chiesto e ottenuto copia degli atti del procedimento, hanno sempre negato che CR7 abbia sottoscritto tale accordo.

Cosa attendersi dalla prima udienza

I pm di Torino, fino ad oggi, non sono ancora riusciti a sentire Cristiano Ronaldo sulla carta, sulla manovra stipendi e sui 19,9 milioni di euro di arretrati da avere. Non è esclusa che in futuro possa essere chiamato a testimoniare. Nel frattempo fra 72 ore i magistrati Marco Gianoglio e Mario Bendoni – non ci sarà Ciro Santoriello, che dopo le polemiche delle scorse settimane per salvaguardare l’indagine da strumentalizzazioni ha deciso di fare un passo indietro - si ritroveranno di fronte al gup Marco Picco assieme alla Juventus e agli altri 12 indagati per il quale è stata fatta richiesta di rinvio a giudizio. Presenti in aula ci saranno fra gli altri l’ex presidente Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Pavel Nedved e l’ex ad Maurizio Arrivabene. Le accuse mosse dalla Procura di Torino nei confronti degli indagati e del club vanno dalle false comunicazioni sociali all’ostacolo alla vigilanza, dall’aggiotaggio alle false fatturazioni.
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