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Inter-Roma ai raggi X: chi parte favorito tra Inzaghi e Mourinho? Tutti i duelli della sfida di San Siro

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Pubblicato 01/10/2022 alle 11:15 GMT+2

SERIE A - Lautaro Martinez, Barella e Dzeko da una parte, Abraham, Pellegrini e Dybala dall'altra: chi lascerà il segno tra i protagonisti del big match di San Siro valido per l'ottava giornata? Per capirlo abbiamo messo a confronto le probabili formazioni delle due squadre reparto per reparto, giocatore per giocatore: ne sono usciti 11 interessantissimi duelli.

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Inter-Roma è il big match dell'ottava giornata: a San Siro (calcio d'inizio sabato 1 ottobre alle ore 18) i nerazzurri di Simone Inzaghi sfidano i giallorossi di José Mourinho (lo Special One è squalificato e non sarà in panchina). Si tratta di una partita per certi versi indecifrabile, considerato che la ripresa del campionato dopo la sosta per le Nazionali nasconde spesso insidie non preventivate. I nerazzurri, inoltre, saranno costretti a giocare per la prima volta in stagione senza Brozovic, infortunato e in ogni caso squalificato per somma di ammonizioni. Per quanto riguarda i precedenti recenti, l'Inter ha vinto gli ultimi 3 confronti diretti al Meazza. L'ultimo risultato utile dei giallorossi è lo 0-0 del 2018-19, mentre il successo manca dal febbraio 2017 (1-3). Abbiamo messo a confronto le probabili formazioni di Inter e Roma reparto per reparto, giocatore per giocatore. In attesa del fischio d'inizio, ecco gli 11 duelli della gara analizzati sulla carta. Le regole d'ingaggio: i segni 1 e 2 indicano rispettivamente la prevalenza della formazione di Pioli o di quella di Spalletti, il segno X un sostanziale equilibrio. Nel giudizio si è tenuto conto sia del valore assoluto dei giocatori, sia del loro attuale stato di forma.

Handanovic-Rui Patricio X

Il capitano dell'Inter non ha commesso errori vistosi in questo avvio di stagione, ma ha dato la sensazione di limitarsi a parare il parabile, senza guizzi. Il portiere giallorosso, invece, ha una grossa macchia: la serata da incubo di Udine. Duello in parità, ora parola a San Siro.
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Skriniar-Mancini X

Sarà per la poca tranquillità dovuta a un'estate turbolenta sul fronte mercato o semplicemente per una condizione atletica non ancora al top: rimane il fatto che lo Skriniar che stiamo vedendo in queste prime giornate di campionato è la copia sbiadita dello Skriniar al quale ci eravamo abituati. Dall'altra parte c'è un Mancini che alterna grandi giocate a improvvisi blackout. Anche in questo caso il duello non può che concludersi in parità.

De Vrij-Smalling 2

Il centrale olandese si sta rivelando l'anello debole della linea difensiva nerazzurra. Sarebbe fuorviante addossargli tutte le colpe, ma è evidente che stiamo parlando di un giocatore non più affidabile come un tempo. Il duello, quindi, lo vince senza esitazione il giallorosso, che tra alti e bassi si sta rivelando uno dei leader della squadra di Mourinho.
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Bastoni-Ibanez 2

Per l'interista vale quanto scritto a proposito di Skriniar: dov'è finito il vero Bastoni? Quello visto finora è un difensore a tratti impacciato, nonché insicuro e distratto. Nel confronto con Ibanez preferiamo decisamente il giallorosso: ha senza dubbio ampi margini di miglioramento, ma in questo momento sembra offrire maggiori garanzie.

Dumfries-Zalewski 1

In questo caso la scelta ricade sull'esterno dell'Inter, principalmente per una questione numerica: al suo attivo vanta infatti già 2 gol e un assist in stagione. Ma attenzione: per Zalewski non si tratta affatto di una bocciatura, anzi. Il giallorosso ha le potenzialità per diventare una pedina importante nella Roma di Mourinho. Al momento, tuttavia, Dumfries ha qualcosa in più di lui.

Barella-Matic 1

Anche se un po' a fatica, Barella sembra avere imboccato la strada verso la migliore condizione dopo un avvio di stagione di certo non esaltante. Il bellissimo gol su punizione a Udine e le prestazioni in Nazionale (soprattutto quella in Ungheria) sono segnali confortanti in tal senso. Dall'altra parte c'è un giocatore al quale Mourinho non rinuncia mai, ma che deve ancora integrarsi nei meccanismi del centrocampo giallorosso e - soprattutto - trovare la giusta collocazione.

Asllani-Cristante 2

Il Cristante visto in maglia azzurra contro l'Ungheria ha impressionato per qualità e quantità, a conferma che - se fisicamente al top - il suo peso in mezzo al campo si sente eccome. Il duello, quindi, lo vince lui anche perché l'Asllani interista è ancora tutto da scoprire: a lui il compito di ribaltare il verdetto direttamente sul campo.

Mkhitaryan-Pellegrini 2

Sostanzialmente chiuso da Calhanoglu e penalizzato da qualche problema fisico, l'armeno dell'Inter non ha avuto tante possibilità di mettersi in mostra finora e ha senz'altro bisogno di trovare continuità. Il confronto diretto lo vince quindi il capitano giallorosso che, tuttavia, non ha ancora trovato la via del gol nelle prime 7 giornate di campionato e ha in conto anche un rigore sbagliato a Empoli. Statistiche non da lui, da migliorare in fretta.
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Dimarco-Spinazzola 1

Il Dimarco visto in azzurro contro l'Ungheria è stato semplicemente perfetto. Spina nel fianco della difesa avversaria sulla sinistra, si è anche tolto lo sfizio di segnare il suo primo gol in Nazionale a coronamento di una serata perfetta. Una prova - guarda caso - in stile Spinazzola a Euro 2020. E a proposito dell'esterno romanista, è inevitabile che la strada verso il recupero completo dopo quell'infortunio sia lunga. Ecco perché il duello in questo caso dice Inter.

Lautaro-Dybala X

Il derby tutto argentino, almeno a livello di rendimento in campionato, è quasi in perfetta parità: 3 gol e un assist per il Toro, 3 gol e 2 assist per la Joya. Il romanista sembra essere tornato leader tecnico e avere ritrovato i suoi colpi migliori dopo l'addio alla Juventus, dal canto suo Lautaro Martinez ha dimostrato in questa sosta per le Nazionali di essere caldissimo: la X è quindi quasi d'obbligo.

Dzeko-Abraham X

Dzeko sta cercando di colmare il vuoto causato dall'assenza di Lukaku e sta mettendo la sua esperienza al servizio della squadra: ha segnato nel derby e ha messo la sua firma a Plzen in Champions. Difficile chiedere di più a un giocatore che compirà 37 anni a marzo e che non era partito per fare il titolarissimo. Dall'altra parte c'è un Abraham che sta giocando a sprazzi e deve ancora carburare: dopo i 27 gol stagionali dell'anno scorso, da lui ci si attendono inevitabilmente grandi cose.
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